Lavoratori discriminati per l’età: un problema per oltre la metà degli over 50

Dal report Talent Trends 2024 è emerso che il 56% degli over 50 si sente discriminato. Il segreto? “Adottare team multigenerazionali”
16 Ottobre 2024
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Dipendente Lavoro Canva

La discriminazione per età è un problema sempre più rilevante nel mondo del lavoro, come ha dimostrato il report Talent Trends 2024 realizzato da Page Executive, il brand di PageGroup specializzato nella ricerca e selezione di profili a livello di direzione funzionale, ruoli apicali e membri di Consigli di Amministrazione. Questo studio ha coinvolto oltre 50.000 lavoratori in 37 Paesi, ed è emerso che il 44% dei lavoratori ha dichiarato di sentirsi discriminato a causa della propria età, con una percentuale ancora più elevata, pari al 56%, tra gli over 50.

Anche i dirigenti non sono esenti da questo fenomeno: il 45% dei senior manager ha riportato di essere stato penalizzato a causa dell’anno di nascita. Un dato preoccupante riguarda i ruoli apicali: ben il 55% dei Ceo e dei Cfo ha affermato di aver subito discriminazioni legate all’età.

I vantaggi dei team multigenerazionali

Simonetta Saprio, senior partner di Page Executive, ha messo in luce quanto questo tema sia spesso trascurato rispetto ad altri pregiudizi più noti, come quelli basati sulla razza e sul genere. “Sebbene di questa forma di discriminazione si parli meno, è fondamentale riconoscerne l’importanza. I professionisti senior rappresentano una risorsa chiave per le aziende, e implementare strategie di talent attraction e retention per queste figure può portare enormi benefici. Non solo migliora la fidelizzazione delle risorse, ma promuove anche ambienti di lavoro in cui generazioni diverse non solo convivono, ma possono trarre vantaggi reciproci”, ha affermato Saprio.

Il report, infatti, ha evidenziato anche i numerosi vantaggi che derivano dall’adozione di team multigenerazionali. Questi gruppi sono in grado di garantire maggiore flessibilità e innovazione, due fattori sempre più richiesti nel panorama lavorativo attuale. Tuttavia, la discriminazione per età ha impatti significativi sia sui lavoratori senior che su quelli junior.

I pregiudizi, spesso inconsci, possono influenzare negativamente la selezione del personale e la vita quotidiana in ufficio. Ad esempio, nel settore tecnologico, le aziende tendono ad attrarre giovani professionisti, mentre in settori più tradizionali, come finanza e diritto, i leader sono spesso figure più senior.

Saprio ha chiarito che c’è un’idea diffusa secondo cui le nuove generazioni, più digitalmente evolute, prediligano la flessibilità e il lavoro da remoto. “Tuttavia, nel nostro Paese, la richiesta di un equilibrio tra vita professionale e vita privata è ancora più determinante rispetto ad altri Paesi del mondo. Nonostante ciò, molti dipendenti senior si trovano a fronteggiare politiche aziendali che richiedono una maggiore presenza in ufficio di quanto desidererebbero”, ha spiegato.

Questo dimostra quanto la realtà possa discostarsi dai pregiudizi e quanto sia importante considerare le vere esigenze di tutti i lavoratori.

Strategie per combattere la discriminazione

Per affrontare e ridurre la discriminazione per età in azienda, Saprio propone diverse strategie chiave che le organizzazioni possono adottare:

  • Piani di Mentoring e Reverse-Mentoring: È cruciale investire in programmi in cui lavoratori senior e junior possano insegnare gli uni agli altri. Questo non solo migliora la comunicazione, ma crea anche relazioni di fiducia tra le diverse generazioni.
  • Iter di assunzione inclusivi: È essenziale promuovere processi di selezione che non lascino spazio a pregiudizi legati all’età. L’esperienza non deve essere l’unico fattore determinante, poiché alte prestazioni e capacità possono emergere anche da candidati con meno anni di esperienza.
  • Clima aperto al confronto: Stabilire politiche chiare che promuovano un ambiente sicuro è fondamentale. L’indagine Talent Trends 2024 ha rilevato che più di due terzi delle persone che subiscono emarginazione o discriminazione sul lavoro preferiscono non denunciare l’accaduto. Creare uno spazio aperto dove le persone si sentano a proprio agio nel condividere le proprie esperienze è cruciale per affrontare il problema.
  • Flessibilità sul posto di lavoro: Offrire modalità di lavoro flessibili che soddisfino le esigenze di diverse fasce d’età può aumentare la soddisfazione e fare in modo che tutti si sentano inclusi e apprezzati. È importante riconoscere che la flessibilità non è una soluzione universale; le necessità variano da persona a persona.
  • Gruppi di lavoro intergenerazionali: Creare team composti da diverse generazioni può incoraggiare la collaborazione, la comunicazione e l’innovazione. Questo tipo di ambiente è non solo più dinamico, ma offre anche enormi vantaggi per tutti i membri del team.

“Se ben gestiti, i team multigenerazionali possono portare un impatto molto positivo all’interno delle aziende. Lo scambio continuo tra persone di età diverse permette di mixare esperienze e competenze, creando relazioni di fiducia e di valore”, ha concluso Saprio.

La discriminazione per età è un problema comune che colpisce sia i membri più giovani che quelli più senior dei team. Oggi più che mai, soddisfare le esigenze di un’ampia gamma di lavoratori è una sfida complessa. In un contesto in cui coesistono cinque generazioni, è essenziale impegnarsi nella comprensione e nella valorizzazione delle prospettive uniche di ciascun dipendente. Solo così si potrà costruire un ambiente di lavoro inclusivo e produttivo, in grado di rispondere alle sfide del futuro.

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