Quanto sono sostenibili le Olimpiadi di Parigi 2024? Dopo Tokyo 2020, Parigi 2024 è l’occasione per migliorare alcuni aspetti dei Giochi più attesi, organizzarli, cioè in sintonia con la società e le sue realtà e sfaccettature. La 33esima edizione delle Olimpiadi dell’era moderna sarà aperta a tutti.
Per raggiungere questo obiettivo, il Comitato organizzatore di Parigi 2024 lavora a stretto contatto con i suoi partner e i suoi sponsor dal 2017. Mentre i Giochi si avvicinano rapidamente (venerdì 26 la data di inizio) scopriamo insieme quanto sono sostenibili.
L’impegno di Parigi 2024
“I Giochi di Parigi 2024 saranno ambiziosi e spettacolari e con una particolare attenzione alle responsabilità economica, sociale e ambientale – scrive in una nota il Comitato internazionale olimpico -. Di fronte alle sfide sociali del XXI secolo, Parigi 2024 ha posto le questioni della sostenibilità al centro del suo progetto sin dalla sua candidatura, per ispirare nuovi standard. Questi Giochi implementeranno i principi dell’economia circolare e forniranno opportunità economiche per le comunità locali, puntando anche a dimezzare le proprie emissioni di carbonio rispetto ai Giochi precedenti”.
Affinché questa strategia abbia successo e duri oltre il 2024, l’evento di Parigi 2024 ha messo insieme tutte le parti coinvolte nei Giochi: i membri del movimento sportivo, le ONG, la rete economica francese, le istituzioni pubbliche e le autorità locali contribuiranno quotidianamente a costruire un’eredità che duri dopo i Giochi di Parigi 2024.
Olimpiadi sostenibili: come?
Le Olimpiadi di Parigi 2024 prevedono di dimezzare le emissioni di Co2 generate a Rio e Londra, costruendo solo strutture sportive sono state costruite. Si parla di grandi strutture olimpiche che devono poter essere riutilizzate, non solo per ricavare ritorno economico dall’investimento, ma anche per un impegno sociale e coprire i costi di manutenzione.
E lo stesso principio vale per gli alloggi degli atleti. Parliamo di un investimento permanente in un’area povera e degradata, con la creazione di 2.500 nuove abitazioni, uno studentato, un hotel, circa 10 ettari di verde, uffici, servizi urbani e negozi di quartiere. Si tratta di un progetto dal valore di 2 miliardi di euro, di cui circa 560 milioni finanziati dal pubblico.
Le emissioni
A Parigi, secondo le stime Statista, è prevista un’emissione di 1,58 milioni di tonnellate di CO2 circa, pari a quanto emesso annualmente da circa 150mila cittadini francesi. A Londra 2012 erano state emesse circa 3,4 milioni di tonnellate di anidride carbonica (3,6 a Rio 2016 e 1,9 a Tokyo 2021).
Alimentazione e imballaggi
L’80% circa degli alimenti che verranno serviti negli spazi olimpionici sarà di provenienza francese. Si ridurrà la plastica monouso così come nelle costruzioni si è privilegiato l’utilizzo dei materiali riciclati, con noleggio o riutilizzo di mezzi già esistenti. Doudou & Compagnie, uno dei fabbricanti della mascotte dei Giochi, ha assicurato di riportare il 50% della sua produzione di gadget per la manifestazione in territorio francese.
Senna a prova di inquinamento
Anche il fiume Senna che divide la città in due è stato reso “balneabile” per le Olimpiadi. A dimostrarne la ridotta percentuale di inquinamento è stata la stessa sindaca XY a tuffarsi nelle acque negli scorsi giorni.
Ma è davvero tutto sostenibile?
Un report della Ong Carbon Watch, negli scorsi mesi, ha puntato i riflettori sul fatto che queste Olimpiadi saranno lontane dalla sostenibilità attesa.
I Giochi Olimpici del 2024 a Parigi, simbolo dell’Accordo sul clima del 2015, affrontano la sfida del cambiamento climatico. Nonostante l’implementazione di una strategia climatica per rendere i giochi più ecologici, l’analisi rivela che nessuna edizione dei Giochi Olimpici può essere pienamente compatibile con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi senza una revisione radicale del loro modello.
“La strategia climatica di Parigi 2024, sebbene lodevole, è incompleta e manca di trasparenza – spiega l’Ong -. Nonostante fissi obiettivi e attui politiche sensate in vari settori, potrebbe essere più dettagliata, monitorata nel tempo e comunicata in modo più chiaro. Si raccomanda maggiore chiarezza e trasparenza nelle metodologie, una chiara articolazione dei criteri di sostenibilità e un rigoroso monitoraggio per garantire l’allineamento con gli obiettivi climatici globali”.