Amanti dei pistacchi, preoccupatevi. Un trend di TikTok e Instagram sta rendendo il frutto verde praticamente un prodotto di lusso. Tutto è cominciato quando Sarah Hamouda, fondatrice della azienda di dolci Fix Dessert Chocolatier di Dubai, si è inventata una nuova barretta al cioccolato aggiungendoci del pistacchio. Sicuramente voleva il successo, ma forse non immaginava che avrebbe scatenato una corsa all’’oro verde’, con l’effetto collaterale di renderlo quasi introvabile e molto molto costoso.
Hamouda è un’imprenditrice britannico-egiziana e nel 2021, incinta e desiderosa di dolce, ha creato quello che è diventato un vero e proprio oggetto del desiderio, prendendo ispirazione dal dolce arabo knafeh: prese una barretta di cioccolato al latte, la riempì con pistacchi, tahina e pasta kataifi, e la chiamò ‘Can’t get Knafeh of it’: un gioco di parole tra ‘knafeh’ e l’espressione anglosassone per dire ‘non posso farne a meno (can’t get enough of it, si pronunciano in modo molto simile)’.
Hype da social: tutti vogliono il Dubai Chocolate
Goduriosa la barretta, divertente il nome: c’erano tutte le condizioni per la tempesta perfetta. Che si è scatenata quando nel 2022 Hamouda ha iniziato a investire su social e influencer, ed è avvenuto quello che il nome del dolce promette: le persone hanno iniziato a non poterne fare a meno.
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Curata nei dettagli e venduta a caro prezzo (25 dollari), la barretta diventa nota come ‘Cioccolato di Dubai’, e si scatena l’hype: tutti la vogliono, quasi nessuno riesce più a trovarla. Scaffali dei supermercati vuoti, scorte on line sold out, mentre su TikTok impazzano le ricette per farla a casa.
Chi ne fa le spese è la filiera del pistacchio, che entra in sofferenza, oltre agli amanti del frutto verde per i quali ormai è quasi un bene di lusso.
Mercato del pistacchio in crisi
Se infatti la domanda è esplosa, non si può dire altrettanto per l’offerta: negli ultimi anni i raccolti sono stati scarsi, complici gli sconvolgimenti dovuti al clima. E questo specialmente in California, che è il maggior produttore al mondo insieme all’Iran. Tanto che già in precedenza si era scatenata una corsa all’accaparramento dei pistacchi da parte delle aziende dolciarie, in modo da farne scorta.
Come conseguenza, in due anni il costo dei pistacchi negli Stati Uniti si è impennato del 26%, da 7,65 a 10,30 dollari a libbra. Non solo, ma per esaudire la forte richiesta sono state intaccate le scorte, che tra febbraio 2024 e febbraio 2025 sono diminuite del 20%.
L’Iran invece tiene botta: tra ottobre 2024 e marzo 2025 e rispetto ai 12 mesi precedenti, le sue esportazioni di pistacchio verso gli Emirati Arabi Uniti, dove ha sede la Fix Dessert Chocolatier, sono aumentate del 40%. Un fenomeno che ridisegna la geopolitica del commercio del pistacchio.
Un fenomeno culturale
Intanto il trend non sembra vedere la fine, anzi il Dubai Chocolate è stato ripreso da aziende blasonate come Lindt e da maestri pasticceri come Ernst Knam, il ‘re del cioccolato’, che ha iniziato da qualche mese a realizzarne una sua personale versione.
Ma mentre la moda prosegue, e forse è al suo massimo, il mercato potrebbe essere arrivato al limite. Quello che è certo è la forza trainante dei social e la loro capacità di trasformare una barretta di cioccolato e pistacchio praticamente in un fenomeno culturale, facendo leva sul desiderio, sull’idea di ‘lusso’ e sulla FOMO, la Fear Of Missing Out: la paura di rimanere esclusi da qualcosa.