Nel panorama del turismo, si affaccia un nuovo concetto che si contrappone nettamente all’ormai noto overtourism: l’undertourism. Questa tendenza emergente, che enfatizza la scoperta e l’esperienza di destinazioni meno affollate e più autentiche, sta guadagnando terreno in un contesto in cui la saturazione dei luoghi turistici più popolari sta diventando sempre più evidente. Ma cosa significa esattamente undertourism e perché sta attirando così tanto interesse?
Una nuova filosofia di viaggio
L’undertourism rappresenta un cambiamento radicale rispetto al turismo di massa. Mentre l’overtourism è caratterizzato da un sovraffollamento di destinazioni popolari come Venezia, Firenze o Roma, l’undertourism cerca di rispondere a questa crisi proponendo un turismo più equilibrato e sostenibile. In pratica, si tratta di esplorare luoghi meno conosciuti, spesso trascurati dalle rotte turistiche tradizionali, per scoprire la loro autenticità e bellezza senza il peso del sovraffollamento.
Questa filosofia di viaggio si riflette nelle recenti ricerche condotte da KuriU, il social network italiano dedicato al tempo libero, che ha rivelato che il 70% degli italiani predilige esperienze nel Bel Paese. Tra queste, spiccano quelle che offrono un contatto ravvicinato con la cultura e la natura locale, lontano dalle mete affollate e troppo commercializzate. I dati mostrano che il cibo, la natura e la cultura sono tra le esperienze più condivise, mentre le opzioni più affollate come i parchi a tema e gli eventi ludici restano in secondo piano.
Idee per un turismo sostenibile
L’undertourism non si limita a essere una risposta al sovraffollamento; rappresenta anche un’opportunità per ripensare il nostro modo di viaggiare e vivere le vacanze. Tuttavia, è anche una sfida complessa che richiede un approccio multilaterale e collaborativo, coinvolgendo tutti gli attori interessati, compresi i turisti. Recentemente, diversi esperti hanno condiviso su LinkedIn le loro soluzioni e idee, evidenziando cinque strategie principali per raggiungere un equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale nel turismo:
- promozione di destinazioni alternative: spostare l’attenzione verso località meno conosciute ma altrettanto affascinanti può alleviare la pressione su luoghi già saturi. Le piccole cittadine e i borghi storici, spesso trascurati dai turisti, offrono esperienze autentiche e un ambiente più tranquillo;
- destagionalizzazione del turismo: riprogettare le stagioni del turismo per evitare i picchi estivi e festivi può distribuire meglio i flussi turistici durante l’anno. Incentivare viaggi fuori stagione aiuta a sostenere le economie locali e a ridurre l’impatto ambientale;
- uso della tecnologia per monitorare i flussi: strumenti digitali e dati avanzati possono aiutare a gestire meglio i flussi turistici. Monitorare e prevedere i picchi di affluenza permette di pianificare interventi mirati e di adottare misure di controllo come la limitazione degli accessi;
- educazione al turismo responsabile: sensibilizzare i viaggiatori sull’importanza di comportamenti sostenibili e rispettosi dell’ambiente e delle culture locali è fondamentale. Il turismo responsabile deve diventare una pratica comune, non solo un’eccezione;
- collaborazione con le comunità locali: includere le comunità locali nel processo decisionale e promuovere un turismo che supporta le economie locali è essenziale per garantire che i benefici del turismo siano distribuiti equamente.
L’impatto delle tasse di soggiorno e le nuove strategie
Le recenti modifiche alle tasse di soggiorno, introdotte in molte città europee per contrastare l’overtourism (anche, ma non solo), sono un chiaro segnale dell’urgenza di adottare misure di controllo. Tuttavia, queste tasse, sebbene utili, sono solo una parte della soluzione. L’implementazione di politiche che bilancino il flusso turistico e la qualità della vita locale richiede un approccio più integrato e lungimirante.
Nel contesto italiano, la crescita dei flussi turistici ha portato a una riflessione più profonda sulle strategie per gestire il sovraffollamento. Città come Venezia, Firenze e Roma stanno sperimentando misure innovative come il contingentamento degli affitti brevi e l’aumento delle tasse di sbarco. Queste azioni mirano a preservare l’integrità delle località turistiche, ma è chiaro che il cambiamento richiede anche una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti.
In risposta alle preoccupazioni riguardo all’overtourism, la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha adottato una posizione ottimistica. Secondo la sua visione, l’afflusso di turisti non deve essere visto come un problema, ma piuttosto come un segno positivo dell’interesse globale per l’Italia: “Questo non è overtourism, è voglia d’Italia”. Santanchè ha sottolineato che il turismo, con una spesa di quasi 12 miliardi di euro solo per pasti fuori casa, è un pilastro fondamentale dell’economia italiana.
Fermo restando l’indotto economico ci piace pensare che il fenomeno dell’undertourism rappresenti un’opportunità unica per rivedere le nostre abitudini di viaggio e promuovere un turismo che sia rispettoso dell’ambiente e delle comunità locali. Mentre il sovraffollamento delle destinazioni turistiche continua a essere una sfida significativa, l’adozione di un approccio più equilibrato e sostenibile può aiutare a garantire che il turismo rimanga una risorsa preziosa piuttosto che un problema insostenibile.
Insomma, adottare la filosofia dell’undertourism non significa solo cercare destinazioni meno conosciute, ma anche promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilità nel modo in cui viaggiamo. È un invito a esplorare e apprezzare il mondo con un nuovo sguardo, più rispettoso e autentico.