Il governo giapponese ha un piano per rivoluzionare la logistica dei trasporti: costruire un nastro trasportatore automatizzato lungo 500 chilometri per eliminare dalle strade 25.000 camion al giorno. Denominato “Autoflow-Road”, il progetto mira a migliorare l’efficienza del trasporto merci tra la capitale Tokyo e Osaka e a ridurre significativamente le emissioni di gas serra. Ma come funziona?
Il progetto Autoflow-Road
L’Autoflow-Road prevede l’utilizzo di avanzati nastri trasportatori automatizzati per coprire la distanza tra le due città. Questo sistema innovativo sfrutterà sia tunnel sotterranei sotto le principali autostrade sia percorsi sopraelevati situati accanto o tra le carreggiate della strada.
Si potrebbe pensare per prima cosa a una iniziativa ecologica, ma una delle principali motivazioni dietro questo progetto è il calo degli autisti che effettuano consegne nel Paese. Secondo uno studio del Nomura Research Institute, il numero di autisti è destinato a scendere da 660.000 nel 2020 a 480.000 entro il 2030. Questo calo creerà una grave pressione sul sistema logistico del paese, soprattutto a causa dell’aumento degli acquisti online. La carenza di autisti è particolarmente acuta nelle aree rurali, dove alcune regioni potrebbero affrontare un deficit del 41% entro il 2030.
Il problema è correlato alla crisi demografica del Giappone, che si contende con l’Italia il non invidiabile penultimo posto tra i tassi di fecondità più bassi al mondo. Peggio di entrambi solo la Corea del Sud.
Impatto ambientale ed economico
Il Ministro dei Trasporti, Tetsuo Saito, ha sottolineato che l’Autoflow-Road non solo risolverà le sfide logistiche, ma contribuirà anche agli obiettivi ambientali del Giappone. Ridurre il numero di camion sulle strade diminuirà le emissioni di anidride carbonica e di particolato proprio nel momento in cui il Paese sta affrontando l’aumento dei costi del carburante e la necessità di offrire salari più alti per attrarre nuovi autisti. Entrambi questi fattori potrebbero aumentare i prezzi delle consegne in tutto il Paese. Da qui l’esigenza di ridurre il congestionamento stradale e rendere la vita più facile agli autisti.
Costi e tempistiche
La costruzione del sistema di tunnel sotterranei e nastri trasportatori ha un costo stimato di circa 80 miliardi di yen (circa 508 milioni di dollari) per ogni segmento di 10 chilometri. Nonostante i costi elevati, il governo di Fumio Kishida è determinato a procedere con questo progetto. L’obiettivo è completarlo in dieci anni.
Oltre a risolvere la crisi logistica immediata, l’Autoflow-Road mira a preparare l’infrastruttura di trasporto giapponese per i progressi tecnologici futuri e i cambiamenti demografici e. Il primo ministro Fumio Kishida è fortemente intenzionato a invertire la rotta demografica del Paese nipponico. Così fortemente da aver annunciato un piano di investimenti da oltre 20 miliardi di euro all’anno per l’assistenza all’infanzia. Di questi tempi, un anno fa, Kishida ha dichiarato: “La popolazione giovanile inizierà a diminuire drasticamente nel 2030. Il tempo che abbiamo fino ad allora rappresenta la nostra ultima possibilità per invertire la tendenza alla diminuzione delle nascite”.
La visione a lungo termine del governo è quella di stabilire una rete logistica completamente autonoma ed ecologica, in grado di adattarsi alle esigenze in evoluzione del Paese e di contribuire agli obiettivi di sostenibilità più ampi del Giappone.
Supporto delle aziende private
Le istituzioni governative credono fortemente nel progetto Autoflow-Road e ritengono che questo sia il momento giusto per coinvolgere il settore privato nella sua realizzazione. Il supporto delle aziende private sarà fondamentale per il successo del progetto e per garantire al Giappone di continuare a soddisfare le proprie esigenze logistiche in modo efficiente e sostenibile.