Neuralink ridà voce ai pazienti affetti da Sla: ecco come

Il microchip dell’azienda di Elon Musk è in grado di leggere la volontà di movimento nei pazienti affetti da Sla: come cambia l’inclusione dei pazienti con la mattia rara
8 Maggio 2025
2 minuti di lettura
Cervello Scienza Canva
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L’innovazione tecnologica continua a rompere barriere e a offrire nuove possibilità a chi convive con gravi limitazioni fisiche. È il caso di Brad Smith, padre di famiglia e terza persona al mondo a sottoporsi all’impianto di un chip cerebrale sviluppato da Neuralink., l’azienda di Elon Musk impegnata nello sviluppo di interfacce neurali avanzate.

Smith, affetto da Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), ha conquistato un primato significativo: è il primo paziente incapace di parlare a realizzare un video su YouTube utilizzando esclusivamente il pensiero, con la sua voce riprodotta grazie all’intelligenza artificiale.

Voce alle persone affette da Sla

L’azienda di Musk ha condiviso la straordinaria testimonianza su X. Per anni, l’uomo protagonista di questa storia ha comunicato utilizzando un puntatore oculare, un dispositivo con funzionalità limitate e vincolato a condizioni ambientali specifiche.

La svolta è arrivata con l’impianto di Neuralink, un dispositivo grande quanto una moneta che, grazie a più di mille elettrodi, legge l’attività dei neuroni e la trasmette via Bluetooth al computer.

Il chip permette al paziente di controllare un cursore con il pensiero: inizialmente, Smith immaginava di muovere la mano, ma ha poi scoperto che la tecnica più efficace consisteva nell’immaginare il movimento della lingua per dirigere il cursore e stringere la mascella per cliccare. Un progresso che apre scenari straordinari per l’inclusione e l’autonomia delle persone con gravi disabilità motorie.

Il video su Youtube

A rendere l’esperienza ancora più emozionante, l’intelligenza artificiale ha consentito la riproduzione della sua voce originale, clonata da registrazioni effettuate prima dell’insorgere della malattia. Un dettaglio che non solo facilita la comunicazione, ma restituisce un’identità più autentica a chi, fino a oggi, aveva perso la possibilità di esprimersi con la propria voce.

“Neuralink – si legge nella descrizione del video – ha dato a Brad libertà, speranza e una comunicazione più rapida, superando le sue limitazioni precedenti”. Su YouTube “condivide come la Sla, seppur devastante, abbia rafforzato la sua fede, il legame con sua moglie Tiffany e lo abbia portato al sito Neuralink in Arizona. Brad vede il suo ruolo come un’opportunità per servire gli altri, ispirato da Noland, il primo paziente ad aver ricevuto l’impianto – e conclude che Brad “ha espresso gratitudine alla sua famiglia e al lavoro con il team di Neuralink, affermando che la vita, nonostante la Sla, rimane meravigliosa”.

La Sla: numeri e impatto

La Sla è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce le cellule nervose del cervello e del midollo spinale, compromettendo il controllo muscolare fino alla paralisi completa. In Italia, secondo l’Associazione nazionale Sclerosi laterale amiotrofica sono più di 6.000 le persone che convivano con questa patologia, con circa 2.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno.

Essendo una malattia rara, attualmente non esiste una cura definitiva. Ciò rende fondamentale la ricerca di soluzioni tecnologiche che possano migliorare la qualità della vita dei pazienti.

L’importanza di questo traguardo scientifico

L’impianto Neuralink rappresenta una svolta epocale per le persone affette da Sla e altre patologie neurodegenerative. La possibilità di comunicare attraverso il pensiero e di recuperare la propria voce grazie all’intelligenza artificiale non è solo un progresso tecnologico, ma un passo avanti verso una maggiore inclusione e autonomia.

Per chi ha perso la capacità di parlare e muoversi, questa innovazione offre una nuova speranza, dimostrando come la tecnologia possa essere un potente strumento per restituire dignità e indipendenza.

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