Mattarella avverte: siamo di fronte ai “Neo-feudatari del Terzo millennio”

Democrazia e uguaglianza sociale a rischio, il presidente della Repubblica non ha usato mezzi termini contro i nuovi titolari del potere
6 Febbraio 2025
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Marsiglia, Il Presidente Della Repubblica Sergio Mattarella è Stato Nominato Dottore Honoris Causa Dall'università Di Aix Marseille
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nominato dottore honoris causa dall'Università di Aix Marseille

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha usato mezzi termini per descrivere l’attuale scenario politico ed economico. O forse dovremmo dire “ecolitico”, coniando un neologismo che riassuma in sé i due poteri come effettivamente sta avvenendo in questo periodo storico. Intervenendo alla cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di dottore honoris causa dall’Università di Aix-Marseille, il capo di Stato italiano ha parlato di “neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”.

Non c’è bisogno di leggere esplicitamente ‘Elon Musk’ per coglierne il riferimento. Sullo sfondo quel cyberspazio e la rete Starlink che, secondo indiscrezioni internazionali, sarebbe al centro di un dialogo tra l’esecutivo italiano e il nuovo braccio destro di Trump. Ma non si tratta solo di questo.

D’altronde ci sono immagini che sono già diventate storia: Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Sam Altman, Sundar Pichai, Tim Cook sorridenti mentre applaudono Donald Trump al suo Inauguration Day. Accanto a loro, l’uomo più ricco del mondo, quell’Elon Musk che la stampa ha già ribattezzato “first buddy” del tycoon. Lo stesso magnate che vuole sconvolgere la politica mondiale usando i toni di The Donald. Il fondatore di Starlink non è il presidente, ma il suo (e non solo il suo) peso politico è sempre più emanazione del suo (e non solo il suo) potere economico. L’immagine di Musk accanto ai colleghi imprenditori prima di passare dall’altra parte (quella politica) è il simbolo perfetto di questo periodo storico.

Big Tech Trump Inaugurationday Afp
I Ceo delle big tech Usa all’Inauguration Day di Donald Trump_afp

Ancora più concreti i passi indietro di molte big Usa sui piani green dopo (e nonostante) i passi avanti fatti negli ultimi anni.

Siamo sempre più in una broligarchia (fusione del neologismo anglosassone “bro”, “fratello” e di “archia”, “comando”), e i rischi per la democrazia sono concreti.

Neo-feudatari e nuovi corsari, cosa ha detto Mattarella

Dall’Università di Aix-Marseille, il presidente Sergio Mattarella ha avvertito: “Accanto ad una nuova articolazione multipolare dell’equilibrio mondiale, si riaffaccia, con forza, e in contraddizione con essa, il concetto di ‘sfere di influenza’, all’origine dei mali del ventesimo secolo e che la mia generazione ha combattuto”. Sceglie bene le parole il capo di Stato quando ricorda che a questo tema “si affianca quello di figure di neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”.

Il riferimento a Elon Musk, capo del Doge e proprietario di Starlink è evidente: “Ricordiamoci cosa detta l’Outer Space Treaty all’art. II: ‘Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati, né sotto pretesa di sovranità, né per utilizzazione od occupazione, né per qualsiasi altro mezzo possibile’”, ha aggiunto Mattarella.

Altrettanto chiaro il riferimento al duo Trump-Musk, che hanno portato fuori l’America da impegni internazionali e umanitari storici. L’esempio più lampante (e devastante sul piano umanitario) è la chiusura di UsAid, che nel 2024 ha fornito il 42% degli aiuti umanitari censiti dall’Onu a livello globale. Per il presidente americano si tratta di un’organizzazione “guidata da pazzi estremisti di sinistra” che andava chiusa da tempo. Sulla stessa linea il magnate sudafricano che ha il compito di ridurre la spesa pubblica americana e per farlo vuole tagliare i fondi destinati a UsAid che definisce “un’organizzazione criminale”.

Donald Trump ha anche affermato che non sarà necessario un voto del Congresso per procedere con la chiusura dell’agenzia, lasciando intendere che il provvedimento potrebbe essere attuato unilateralmente.

“Oggi, come allora – avverte il presidente Mattarella – si allarga il campo di quanti, ritenendo superflue se non dannose per i propri interessi le organizzazioni internazionali, pensano di abbandonarle. Interessi di chi? Dei cittadini? Dei popoli del mondo? Non risulta che sia così. Le conseguenze di queste scelte, la storia ci insegna, sono purtroppo già scritte”. Non tutto è perduto per il presidente della Repubblica. Se si vuole porre fine all’allargamento della forbice tra ricchi e poveri questo “è il momento di agire, ricordando le lezioni della storia”, conclude Sergio Mattarella che sottolinea il ruolo prezioso dell’Unione europea anche, e soprattutto, in questo contesto: “L’Unione Europea è uno degli esempi più concreti di integrazione regionale ed è, forse, il più avanzato progetto – ed esempio di successo – di pace e democrazia nella storia. Rappresenta senza dubbio una speranza di contrasto al ritorno dei conflitti provocati dai nazionalismi. Un modello di convivenza che, non a caso, ha suscitato emulazione in altri continenti, in Africa, in America Latina, in Asia”.

Il monito di Biden

Le parole del capo di Stato riecheggiano in parte quelle dell’ex presidente Usa Joe Biden. Nel suo ultimo discorso alla nazione, l’esponente Democratico parlava così dallo Studio Ovale: “Oggi, in America sta prendendo forma un’oligarchia di estrema ricchezza, potere e influenza che minaccia letteralmente la nostra intera democrazia, i nostri diritti e la nostra libertà”.

Secondo gli opinionisti, il punto ancora più critico della broligarchia è il moltiplicarsi di dittature “rivestite” di democrazia.

L’esplosione dell’Ai può esacerbare questi rischi. Soprattutto se, come sta accadendo tra i colossi americani e cinesi, il focus è quasi esclusivamente rivolto alla redditività e quasi per nulla alla sicurezza dei cittadini e alla loro tutela. Anche in questo caso, l’Europa prova a lanciare un messaggio con Open Euro LLM, il modello di Ai con cui Bruxelles vuole dimostrare che sviluppo tecnologico e democrazia possono coesistere. Usata correttamente (leggi: anche per finalità sociali) questa mirabolante tecnologia potrebbe persino migliorare le condizioni dell’umanità e ridurre il gap sempre più ampio tra ricchi e poveri.

La vera sfida sta nel trovare un compromesso tra competitività economica e libertà, tra guadagno e valori etico-morali. Gli stessi su cui si basa la nostra società e che ora sono minacciati dai “neo-feudatari” del Terzo millennio.

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