L’agricoltura è il settore che rappresenta meglio di qualsiasi altro il delicato equilibrio della transizione ecologica. Da una parte, la necessità di non perdere produttività, dall’altra la consapevolezza che senza ridurre le emissioni e l’inquinamento del suolo, a rimetterci non sarà solo l’ambiente, ma anche le aziende, sempre più vittime dei fenomeni climatici estremi.
In questo contesto, la tecnologia può conciliare i due estremi e accelerare la transizione ecologica in un’ottica win-win soprattutto se sostenuta da importanti investimenti finanziari.
Il ruolo dell’agrifood italiano
L’agrifood italiano sta emergendo come esempio virtuoso, grazie alla capacità di unire l’aspetto finanziario a quello più prettamente agricolo. Con un comparto produttivo da oltre 1.300 aziende, l’Italia dimostra come la sostenibilità possa andare di pari passo con l’innovazione tecnologica e l’espansione internazionale, facendo leva su strumenti finanziari mirati come quelli forniti da Sace, che offre servizi assicurativi e finanziari per le imprese.
Il ruolo strategico dei macchinari agricoli italiani
Le 1.325 aziende italiane specializzate nella produzione di macchinari agricoli – fra cui attrezzature per la silvicoltura e la zootecnia – giocano un ruolo determinante in un ecosistema che coniuga tecnologia, sostenibilità e competitività. Oltre un terzo di queste imprese sono piccole e medie imprese (Pmi), motore trainante del Made in Italy, mentre il 7,3% opera nella meccanica strumentale.
La capacità produttiva italiana si distingue anche per il valore economico creato: con 53 euro di valore aggiunto per ora lavorata, i macchinari agricoli superano la media dei macchinari generici (51,5 euro). Inoltre, l’export del settore ha superato i 6 miliardi di euro nel 2023, con Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia protagoniste assolute, coprendo oltre il 77% delle esportazioni.
Paesi come Francia, Germania e Stati Uniti rappresentano mercati consolidati, ma il futuro è nei Paesi Gate (Growing, Ambitious, Transforming, Entrepreneurial), come Cina, Turchia, Brasile ed Emirati Arabi Uniti. Qui, crescono le opportunità per le aziende italiane che fanno affidamento anche su un importante sostegno finanziario per allargare il proprio ambito di operatività.
Innovazione e tecnologie sostenibili
Il settore agricolo italiano è tra i più avanzati in Europa nell’adozione di tecnologie 4.0. Secondo un report Sace, il 72% delle imprese agricole italiane utilizza soluzioni smart per migliorare l’efficienza produttiva e ridurre l’impatto ambientale. Sistemi di telemetria, dispositivi per ottimizzare l’uso di acqua, energia e pesticidi sono strumenti sempre più richiesti per affrontare le sfide ambientali.
La compagnia assicurativa supporta questa transizione con strumenti come Garanzia Green e Garanzia Futuro, che aiutano le aziende ad investire in infrastrutture a basso impatto ambientale e tecnologie sostenibili. Questi strumenti non solo rendono più efficienti i cicli produttivi, ma migliorano anche la reputazione aziendale, aumentando la fiducia degli stakeholder, un elemento sempre più importante per una governance realmente sostenibile.
Un caso emblematico è quello di Ama, azienda leader nella produzione di componenti per veicoli agricoli, che grazie a Garanzia Futuro ha potuto investire nella digitalizzazione e nell’espansione della gamma di prodotti. Altrettanto significativo è l’esempio di Planet Farms, pioniera del vertical farming, che ha sfruttato Garanzia Green per ridurre il consumo di risorse naturali, sviluppando un modello agricolo capace di prescindere dalle condizioni climatiche e geografiche.
Un ecosistema digitale per la sostenibilità
Accanto alla tecnologia e ai finanziamenti, la formazione è il terzo pilastro cruciale per la transizione ecologica. In quest’ottica Sace ha lanciato l’Esg Hub per facilitare l’accesso agli strumenti finanziari e formativi. Si tratta di una piattaforma che offre servizi dedicati alla sostenibilità, come Sace Education per la formazione e Sace Connects per il business matching. Quest’ultimo si è dimostrato particolarmente utile per mettere in contatto le Pmi italiane con buyer esteri interessati a soluzioni green. Grazie all’Esg Hub, le imprese italiane possono anche scoprire nuove opportunità, come quelle offerte dalla African Development Bank, che sostiene progetti allineati agli obiettivi del Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa.
Il ruolo dell’Italia nel panorama europeo
Il percorso verso la transizione ecologica richiede uno sforzo congiunto da parte delle aziende agricole, delle istituzioni finanziarie e delle politiche governative. L’Italia, con il suo comparto di macchinari agricoli innovativi e sostenibili, si conferma leader europeo in grado di affrontare le sfide del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare.
L’approccio italiano è in linea con quello dell’Ue che nel 2021 ha lanciato un esperimento ambizioso: finanziare la transizione ecologica con obbligazioni verdi, unendo sostenibilità e finanza. Oggi, con oltre 65 miliardi di euro emessi, quel progetto si è trasformato in un pilastro della strategia europea. Negli ultimi cinque anni, l’Ue ha decuplicato la sua presenza sui mercati finanziari. Con oltre mezzo trilione di euro in obbligazioni in circolazione, l’Europa si è trasformata in un attore protagonista che con oltre mezzo trilione di euro di valore emesso.
Le obbligazioni Ue sono oggi considerate un rifugio sicuro, una risposta a chi cerca stabilità senza rinunciare all’ambizione di contribuire a un cambiamento. Anche da un punto di vista economica, il Vecchio Continente lancia buoni segnali, seppur con qualche riserva. Come emerge dal rapporto “Argos – BCG Climate Transition Barometer 2024” di Argos Wityu e Boston Consulting Group, il 17% delle Pmi Ue investe oltre il 10% del proprio capitale annuale in piani strutturati di decarbonizzazione. Anche in questo ambito, l’Italia si distingue positivamente: le Pmi italiane sono quelle più attente alla riduzione delle emissioni nel panorama europeo, con il 73% delle aziende che attribuiscono grande rilevanza a questo obiettivo.
I nuovi scenari con l’Intelligenza artificiale
l’efficienza e minimizzare gli sprechi, garantendo al contempo un impatto positivo sulla sostenibilità.
L’implementazione dell’Intelligenza Artificiale permette alle aziende di sviluppare modelli di apprendimento automatico che aiutano a comprendere e monitorare i rischi Eag, così come a identificare le aree di business in cui è possibile apportare miglioramenti significativi.
L’Ai, gestendo questi dati e trasformandoli in conoscenza, mette a disposizione strumenti per lo sviluppo di nuovi servizi o prodotti e per guidare l’evoluzione di quelli esistenti verso una maggiore sostenibilità.
Il miglioramento delle performance di sostenibilità avviene non solo attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi e la riduzione degli sprechi, ma anche tramite l’identificazione e l’attivazione di nuovi modelli di business utili all’azienda. Questa tecnologia consente di efficientare gli sforzi e le risorse utilizzate anche grazie ad una capacità predittiva esponenzialmente maggiore rispetto a quella umana. In pratica, l’Intelligenza Artificiale ‘calcola’ la soluzione più efficiente per l’impresa senza che quest’ultima utilizzi tempo e risorse per trovare la via migliore. Questo approccio consente di minimizzare gli sprechi in ogni fase, dalla progettazione alla implementazione del prodotto o servizio erogato.