Uno degli ambiti maggiormente interessati dalla transizione ecologica e digitale è il mercato del lavoro. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuta la richiesta di nuove figure professionali legate a sostenibilità e innovazione.
Quali sono i green jobs più richiesti? Indicazioni interessanti emergono dal report “Green jobs, capitale del futuro”, presentato da Unioncamere nel corso di un convegno all’edizione 2025 di Ecomondo, hub globale per la transizione ecologica. Il primo dato significativo del report è che entro il 2029 in Italia serviranno circa 4 milioni di lavoratori con preparazione in ambito green.
Tra le competenze maggiormente richieste, emerge l’attitudine green che, in sintesi, si traduce nella capacità di adottare soluzioni efficaci per aumentare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale. Una capacità di base fondamentale, richiesta in circa due terzi del fabbisogno complessivo di lavoratori, è l’attitudine green, che diventa essenziale nel 70% delle professioni tecniche, specializzate e per il 64% di operai e impiegati.
Dei 4 milioni di lavoratori complessivi richiesti nel prossimo quinquennio, circa 1,6 milioni sono profili con competenze tecniche specifiche nella gestione di prodotti e tecnologie green, dei quali 760 mila devono avere competenze specialistiche avanzate. La fotografia del mercato del lavoro 2025-2029 scattata da Unioncamere individua anche un aspetto strategico nella convergenza tra dimensione ecologica e digitale. In tal senso, se da un lato, infatti, circa il 60% dei lavoratori dovranno possedere competenze digitali di base, dall’altro lato il 25% del fabbisogno dovrà integrare almeno due competenze digitali avanzate, quali l’utilizzo di Intelligenza artificiale e Big data.
Le professioni green più richieste
Detto che le competenze trasversali green e digitali saranno sempre più indispensabili per il mercato del lavoro, alcune professioni specifiche saranno più richieste di altre.
Uno dei numeri più elevati si registra nel settore delle costruzioni con una domanda stimata di operai specializzati compresa tra 124 e 148 mila unità, specie per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.
Al secondo posto tra i green jobs più richiesti si segnalano gli specialisti di scienze gestionali e bancarie tra 105 e 114 mila unità, specie operatori di finanza verde e di gestione della sostenibilità aziendale. Un’altra figura professionale particolarmente richiesta nei prossimi anni è il tecnico ingegneristico (59-72 mila unità), soprattutto per l’installazione, la manutenzione e il monitoraggio di impianti ambientali. Tra le altre categorie più richieste, si evidenziano gli ingegneri (51-59 mila unità), focalizzati su efficienza energetica, economia circolare, progettazione sostenibile e i chimici (19,6-17,6 mila unità), una figura professionale strategica per la transizione green di molte industrie.
Il ruolo cruciale della formazione e dell’aggiornamento
Se i dati aiutano a delineare i possibili sviluppi delle professioni green, rimane centrale il tema dell’allineamento tra domanda e offerta spesso distanti per mancanza di competenze adeguate. Per cercare di colmare questo gap, nel corso del convegno di presentazione del report di Unioncamere sono state individuate alcune priorità. Prima di tutto, viene chiesto alle impese uno sforzo maggiore nell’investire sul capitale umano con piani mirati di aggiornamento delle competenze (upskilling) e riqualificazione (reskilling). In secondo luogo, appare necessaria un’accelerazione del sistema educativo al fine di integrare le tematiche green e digitali nei percorsi di studio a tutti i livelli. Non ultimo il ruolo delle istituzioni, che sono chiamate a potenziare e semplificare gli strumenti di politica attiva del lavoro per favorire l’incontro tra domanda e offerta, sostenendo la formazione continua e specialistica.