Siamo abituati a vedere montagne di plastica, troppo spesso abbandonate ai margini delle strade, nei parchi, o sulle spiagge. A volte, sembra che il nostro paese stia soccombendo sotto il peso dell’inquinamento da plastica, come se fosse un problema troppo grande per essere affrontato. Eppure, ci sono città, borghi e paesi italiani che si stanno impegnando ogni giorno per invertire questa rotta, lottando con forza contro l’abbandono illecito dei rifiuti e per una gestione più responsabile dei materiali in plastica. Sono i 122 Comuni che si sono guadagnati il titolo di “Plastic Free 2025“, un premio che non è solo un riconoscimento simbolico, ma una vera e propria attestazione di virtuosità in un’Italia che ha bisogno di più esempi positivi.
L’elenco è stato reso pubblico durante una conferenza stampa a Montecitorio, alla presenza del Presidente della Commissione Ambiente, Mauro Rotelli, e dei vertici di Plastic Free Onlus, l’associazione che ha dato vita a questa iniziativa. A loro, in primo piano, va il merito di aver creato uno spazio dove la sostenibilità non è solo un bel concetto astratto, ma una realtà che si può toccare con mano. L’associazione, nata nel 2019, ha svolto un ruolo cruciale, portando alla luce le migliori pratiche di gestione dei rifiuti e sensibilizzando le amministrazioni locali sulla necessità di impegnarsi concretamente per liberare il nostro ambiente dalla plastica.
Cosa significa essere “Plastic Free”?
Ma cosa implica davvero il titolo di “Comune Plastic Free”? Plastic Free Onlus, nella sua valutazione, prende in esame 23 parametri suddivisi in cinque ambiti principali. Non basta certo una campagna pubblicitaria o una giornata di pulizia delle strade. L’obiettivo è molto più ambizioso: questi Comuni hanno dovuto impegnarsi su tutti i fronti, dal contrasto agli abbandoni di rifiuti alla sensibilizzazione dei cittadini, passando per una gestione virtuosa dei rifiuti urbani. Plastic Free Onlus, con la sua scheda di valutazione, ha chiesto ai Comuni di dimostrare che la lotta alla plastica non si ferma alla semplice raccolta differenziata. Le amministrazioni locali sono state chiamate a sviluppare politiche di sensibilizzazione, coinvolgere i cittadini in azioni pratiche e promuovere una cultura di rispetto per l’ambiente. E, soprattutto, hanno dovuto dimostrare di saper fare rete con associazioni locali e di attivare iniziative concrete, come le campagne di pulizia. L’analisi dei 122 Comuni ha incluso anche la capacità di sensibilizzare le scuole e i giovani, quella fascia di popolazione che, se ben coinvolta, può diventare l’autentica forza motrice del cambiamento.
Ogni Comune può ottenere da una a tre “tartarughe”, simbolo di virtuosità, con l’ambito massimo rappresentato dalle “3 tartarughe gold”. Il processo di valutazione, rigoroso e completo, è pensato per premiare chi fa davvero la differenza sul campo e non solo a parole. Il prossimo 8 marzo, a Napoli, si terrà la cerimonia di premiazione che vedrà riconoscere i Comuni più virtuosi. In quell’occasione, i sindaci e le amministrazioni locali premiate riceveranno non solo un attestato di merito, ma anche una visibilità che le aiuterà a stimolare altre realtà ad aderire al movimento Plastic Free.
I 122 Comuni Plastic Free
Ogni regione italiana ha risposto alla chiamata con il proprio impegno, ma alcune si sono distinte per il numero di Comuni premiati:
- L’Abruzzo, con ben 16 Comuni, è la regione capofila di questa iniziativa: San Salvo e Vasto (Chieti), Bussi sul Tirino e Pescara (Pescara), Alba Adriatica, Castiglione Messer Raimondo, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Nereto, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Sant’Egidio alla Vibrata, Silvi, Torano Nuovo e Tortoreto (Teramo).
- La Sicilia segue con ben 14 Comuni che si sono impegnati a ridurre l’uso della plastica: Favara (Agrigento), Caltanissetta, Belpasso e Camporotondo Etneo (Catania), Enna, Furci Siculo, Roccalumera e Santa Teresa di Riva (Messina), Cefalù (Palermo), Modica e Scicli (Ragusa), Avola (Siracusa), Mazara del Vallo e San Vito Lo Capo (Trapani).
- La Puglia si distingue con 12 Comuni: Bari, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge, Gioia del Colle, Mola di Bari e Monopoli (Bari), Ceglie Messapica e Fasano (Brindisi), Castro (Lecce), Castellaneta, Manduria e Mottola (Taranto). Anche il Veneto contribuisce con 12 Comuni, tra cui spiccano Cittadella, Fontaniva e Padova (Padova), Pontecchio Polesine e Taglio di Po (Rovigo), Carbonera (Treviso), Caorle, Jesolo, Marcon e Mira (Venezia), San Pietro di Morubio (Verona) e Vicenza.
- In Lombardia, i 10 Comuni Plastic Free sono Bergamo, Gussago (Brescia), Borgo Virgilio (Mantova), Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio e Milano (Milano), Lissone, Villasanta, Vimercate (Monza e Brianza), Pavia: una regione che si fa portavoce di un cambiamento significativo, coinvolgendo importanti città metropolitane. La Campania, anch’essa con 10 Comuni, si distingue con Benevento, Caiazzo, Cesa, Falciano del Massico e Succivo (Caserta), Bacoli, Gragnano, Pomigliano d’Arco e Pompei (Napoli), Agropoli (Salerno).
- Segue la Calabria con 7 Comuni: Girifalco e Montepaone (Catanzaro), Diamante, Paola e Tortora (Cosenza), Jonadi e Parghelia (Vibo Valentia).
- Il Lazio segue con 6 Comuni: Pofì (Frosinone), Latina, Sermoneta e Sperlonga (Latina), Colleferro (Roma), Viterbo (Viterbo). Anche il Trentino-Alto Adige conta 6 Comuni Plastic Free: Merano e Salorno (Bolzano), Lavis, Pergine Valsugana, Sant’Orsola Terme e Vallelaghi (Trento).
- Cinque Comuni Plastic Free per Marche e Sardegna: Agugliano, Ancona, Polverigi e Sirolo (Ancona) e Fermo; Oristano, Aglientu, Badesi e Castelsardo (Sassari), Teulada (Sud Sardegna).
- La Liguria e la Toscana fanno la loro parte con 4 Comuni per regione: Imperia (Imperia), Castelnuovo Magra (La Spezia), Celle Ligure e Millesimo (Savona); Empoli (Firenze), Follonica (Grosseto), Pisa e Vicopisano (Pisa).
- L’Emilia-Romagna, il Molise e l’Umbria si fanno sentire con 3 Comuni a testa: Ferrara e Terre del Reno (Ferrara) e Longiano (Forlì-Cesena); Petacciato e Termoli (Campobasso), Capracotta (Isernia); Castiglione del Lago e Corciano (Perugia) e Narni (Terni).
- Infine, il Piemonte, con 2 Comuni, si distingue con Pianezza e Rivalta di Torino (Torino).
Ogni Comune, dalle grandi metropoli alle piccole località, ha deciso di fare la propria parte nella lotta contro l’inquinamento da plastica, con un impatto che si farà sentire nel tempo. Ognuno di questi 122 Comuni dimostra che la sostenibilità è possibile e che anche un piccolo gesto può fare una grande differenza.
Un movimento in crescita
Quello che più colpisce di questa iniziativa è il suo carattere inclusivo e il fatto che anno dopo anno il numero di Comuni che decidono di partecipare cresce in maniera esponenziale. Nel 2024, i Comuni Plastic Free erano 111, mentre per il 2025 si è arrivati a ben 122. Un dato che dimostra come, a livello locale, stia crescendo una vera e propria cultura della sostenibilità. Non si tratta solo di una moda passeggera, ma di un impegno concreto che ha preso piede in tante realtà diverse, da grandi città a piccoli borghi. Plastic Free Onlus, grazie anche al lavoro dei suoi 1.100 referenti, è riuscito a coinvolgere sempre più realtà locali, spingendo verso un modello di sviluppo che ponga al centro l’ambiente e la qualità della vita.
Il futuro di Plastic Free è, inevitabilmente, legato all’innovazione. Con il passare degli anni, il progetto si è evoluto, integrando nuove tecnologie e modalità operative. La digitalizzazione ha permesso, ad esempio, la creazione di app e piattaforme che rendono più semplice per i cittadini segnalare abbandoni di rifiuti o partecipare a iniziative di raccolta. Le scuole, in particolare, sono diventate dei veri e propri laboratori ecologici, dove si educa al riciclo, alla riduzione della plastica e alla cura dell’ambiente. Le amministrazioni locali, da parte loro, sono sempre più coinvolte nella progettazione di infrastrutture green, come punti di raccolta differenziata intelligenti e aree verdi a zero plastica, che contribuiscono a rendere le città più vivibili e sostenibili.
La consapevolezza ambientale è quindi al centro del cambiamento che sta avvenendo in queste città, dove i Comuni non sono solo responsabili della gestione dei rifiuti, ma anche di un processo educativo che coinvolge attivamente la comunità. E questa, forse, è la vera forza di Plastic Free: una rete che cresce, che coinvolge e che trasforma i Comuni in esempi concreti di virtuosità ambientale, con l’obiettivo di lasciare alle prossime generazioni un mondo più pulito, sano e senza plastica.