Parcheggi rosa a Milano, chi può fare richiesta e come evitare le multe

Il rispetto delle regole non sarà rimesso al buon senso dei cittadini: solo chi avrà la documentazione adatta potrà usufruirne
16 Aprile 2025
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Parcheggio Rosa Canva

Le strade di Milano si preparano ad accogliere le strisce rosa per i parcheggi. Non saranno i soliti posti riservati alle donne incinte come quelli presenti nei grandi centri commerciali, ma qualcosa di più regolamentato. I parcheggi rosa saranno destinati alle donne incinte e anche a coloro che hanno figli di età inferiore ai due anni, purché questi ultimi siano presenti in auto al momento della sosta.

Questi stalli consentiranno di sostare (gratuitamente) anche nei parcheggi a pagamento, dove qualche posto verrà riservato ai neogenitori e alle donne incinte.

Il rispetto delle regole non sarà rimesso al buon senso dei cittadini: solo chi avrà la documentazione adatta potrà usufruirne. Dunque, non basterà essere incinte o aver un figlio di età inferiore ai due anni. Incaso di violazione, sono previste multe fino a 344 euro.

Parcheggi per donne incinte e neogenitori a Milano, ecco dove

Nelle prossime settimane verranno attivati circa cinquanta parcheggi rosa in diverse zone di Milano. Il progetto prevede un’espansione progressiva che porterà il totale a 600 posti riservati, distribuiti su tutto il territorio meneghino. In questa prima fase, il Comune ha scelto di posizionare i parcheggi rosa in punti strategici, soprattutto nelle vicinanze delle principali strutture sanitarie cittadine.

Tra i primi siti individuati ci sono via Capecelatro, vicino all’Irccs Santa Maria Nascente, e via Bignami, dove si trova l’ospedale Cto. Altri stalli saranno disponibili in via Jommelli (Istituto Clinico Città Studi), via Buonarroti (clinica Columbus), e via Monreale, vicino all’Istituto Clinico San Siro. Sono previsti parcheggi rosa anche in piazzale Principessa Clotilde, accanto all’ospedale Fatebenefratelli e Oftalmico, e in via De Togni, sede dell’ospedale San Giuseppe. A questi si aggiungeranno i parcheggi di via Nava (Humanitas San Pio X), via San Giusto (ospedale San Carlo), via Magnasco (Istituto Auxologico San Luca) e via Di Rudinì, nei pressi dell’ospedale San Paolo.

Questi parcheggi sono facilmente riconoscibili grazie alle strisce rosa e alla specifica segnaletica verticale.

Come ottenere l’autorizzazione

Per poter parcheggiare in queste strisce bisognerà richiedere l’apposito contrassegno gratuito al comune di Milano (o al comune di propria residenza). Per ottenere l’autorizzazione, occorre allegare:

  • Documento d’identità del richiedente in corso di validità
  • In caso di donne incinte, il certificato medico che indica la data presunta del parto;
  • In caso di neogenitori (con figli sotto i due anni di età), documento d’identità del bambino o autocertificazione di nascita;
  • Fotocopia della patente di guida;
  • Copia del libretto di circolazione

Per parcheggiare l’auto nei parcheggi rosa senza incorrere in una multa, bisognerà esporre il contrassegno sul cruscotto dell’auto o comunque renderlo visibile dall’esterno.

Il Ministero dell’Interno ha precisato che il permesso può essere utilizzato su qualsiasi veicolo nella disponibilità di uno dei genitori; quindi, sono incluse le auto in leasing, di cortesia, aziendali (se possono essere utilizzate fuori dall’orario lavorativo) e simili.

Il pass viene associato alla targa del veicolo e permette un controllo efficace per prevenire abusi.

I vantaggi del parcheggio rosa

Il parcheggio rosa consente di sostare gratuitamente nelle zone a pagamento o senza limiti di orario nelle aree di sosta soggette a restrizioni. Chiaramente il principale beneficio è di natura pratica: questi parcheggi saranno collocati principalmente in prossimità di strutture come ospedali, consultori e supermercati proprio per consentire alle donne incinte di percorrere meno strada a piedi con il bambino in grembo o con il neonato.

La normativa nazionale sui parcheggi rosa

I parcheggi rosa esistono da anni in molte città italiane, ma fino al 2021 erano considerati solo una “cortesia” offerta dalle amministrazioni locali, senza valore legale e senza possibilità di sanzionare chi ne abusava. Dal 2021, con il decreto legislativo 121 e il successivo decreto ministeriale del 7 aprile 2022, i parcheggi rosa hanno acquisito valore legale nazionale: ora sono regolamentati dal Codice della Strada e tutelati da sanzioni specifiche. Diverse città italiane, come Roma, Venezia e Napoli, hanno già adottato sistemi simili, anche se le modalità di rilascio del pass possono variare da comune a comune.

Le sanzioni per chi non rispetta le regole

Chi parcheggia negli stalli rosa senza essere in possesso del pass dedicato può incorrere in una multa che arriva fino a 344 euro. Anche chi dispone del permesso ma non rispetta le condizioni di utilizzo, (per esempio non espone il pass per niente o in modo da renderlo visibile dall’esterno), può incorrere in sanzioni che variano da 42 a 173 euro.

Il permesso per sostare in questi stalli è concesso solo se, al momento del parcheggio, nell’auto c’è una donna incinta o un genitore con un bambino di età inferiore ai due anni.

Se l’autorizzazione viene rilasciata in formato digitale, è necessario stamparla perché il pass deve essere ben visibile dagli agenti della polizia locale.

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