La carenza di talenti in Italia è un problema che classifica il Paese al terzo posto nel mondo. Questo dato evidenzia il gap tra i professionisti richiesti dal mercato del lavoro e quelli disponibili. Si chiama talent shortage e in Italia è un fenomeno pari al 47%.
Nonostante l’80% dei manager riconosca tale problema e il 46% stia valutando quali soluzioni applicare, solo il 10% delle aziende si sta attivando concretamente, segno evidente che nel Bel Paese la strada da percorrere è ancora lunga. Ma come adattare la formazione a questo ritmo frenetico e ridurre quindi la carenza di talenti?
Ai e risorse umane
Antonello Spinetti, Ceo di Begear, società operante nel mondo IT da oltre 20 anni sia in ambito consulenziale sia nella formazione e specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative in ambito HR, ritiene che la soluzione sia la formazione adattiva, combinando Intelligenza Artificiale e approccio human.
“2.160.000 secondi, 600 ore, 25 giorni, è questo il tempo medio che impiega un recruiter per trovare una risorsa adatta al ruolo – racconta Antonello Spinetti, CEO di Begear -. Al giorno d’oggi le aziende, complici l’irrefrenabile innovazione tecnologica e la perpetua nascita di nuovi business, si trovano a navigare in un sistema sempre più competitivo e diversificato, all’interno del quale anche le risorse stesse fanno fatica a emergere e a stare al passo con le nuove competenze. In particolare, nel settore IT, la crescente digitalizzazione delle imprese ha aumentato la domanda di profili altamente specializzati, portando negli ultimi 10 anni a ingenti investimenti per la formazione. Tuttavia, l’offerta formativa si è spesso rilevata obsoleta e poco allineata alle esigenze del mercato. È quindi necessario migliorare il sistema di upskilling e reskilling, implementando una formazione adattiva, capace di rispondere ai trend di mercato.”
Intelligenza artificiale e approccio umano
Per rimanere al passo con l’evoluzione del mercato, è fondamentale ridurre la percentuale di talent shortage. Per Begear, la soluzione risiede nella commistione tra intelligenza artificiale e approccio human nei processi di selezione e formazione delle risorse, con tre punti fondamentali:
- Utilizzo dell’intelligenza artificiale per la conduzione ottimale della fase di recruitment: un tool o un avatar educato a condurre l’intervista conoscitiva su standard metodologici specifici, capace di esaminare in maniera precisa le competenze richieste per il ruolo ricercato. È così possibile definire un profilo completo del candidato e ancor più minuzioso, in sinergia con la sensibilità del manager di integrare il tutto con l’analisi delle soft skills della potenziale risorsa.
- Personalizzazione estrema dei percorsi di crescita delle risorse: allineare gli obiettivi di business e rispondere alle esigenze aziendali con percorsi formativi su misura.
- Allineamento continuo in merito alle novità e allo sviluppo tecnologico: investire nella formazione interna del personale, selezionando corsi avanzati che possano dare un reale valore aggiunto alle competenze già presenti, come aggiornamenti sull’IA e tool strategici di gestione.
“Proprio la mancanza di formazione risulta essere la terza motivazione per la quale circa il 28% dei talenti lascia l’azienda. Mettere a punto delle soluzioni che garantiscano il continuous improvement è ormai imprescindibile ed è proprio su questo che, come Begear, ci stiamo concentrando negli ultimi anni. Stiamo mettendo a punto tool e strumenti che saranno presto in grado di garantire la possibilità a chi si rivolge a noi di fare un percorso di crescita delle competenze continuativo. Sfruttare le tecnologie e in particolare l’Ai, in linea con l’azienda, facilita il percorso, ma allo stesso tempo l’approccio umano rimane fondamentale. È importante conoscere bene le proprie persone, sapere dove lavorare e mettere in atto azioni che riescano a colmare concretamente questo gap” conclude Alain Barbugian, Sales Director di Begear.