Redazione
Il tonno blu del Pacifico, una delle specie di tonno più preziose e minacciate, ha raggiunto gli obiettivi di recupero dieci anni prima del previsto, segnando una delle più straordinarie storie di successo nella gestione della pesca internazionale. Questo risultato è frutto di una cooperazione globale e di sforzi congiunti tra diversi organismi regionali di gestione della pesca (ORGP) e scienziati, che hanno lavorato instancabilmente per invertire decenni di sfruttamento eccessivo.
Tuttavia, mentre il recupero è motivo di celebrazione, esperti e organizzazioni ambientaliste sottolineano la necessità di rinforzare ulteriormente le strutture di gestione per garantire la sostenibilità a lungo termine.
Il successo del recupero
Il tonno blu del Pacifico, noto scientificamente come Thunnus orientalis, ha superato gli obiettivi internazionali di recupero stabiliti per il 2034, raggiungendo il secondo obiettivo di ripristino già nel 2021. Questo traguardo è stato confermato da una recente valutazione del patrimonio ittico condotta durante l’incontro annuale dell’International Scientific Committee for Tuna and Tuna-Like Species in the North Pacific Ocean (ISC) a Victoria, in Canada. I dati confermano che, se le attuali misure di gestione continueranno, la popolazione di tonno blu del Pacifico è destinata a crescere ulteriormente.
Dr. Huihua Lee, ricercatrice matematica presso il NOAA Fisheries’ Southwest Fisheries Science Center, ha guidato il lavoro sulla valutazione del patrimonio ittico negli Stati Uniti. Lee sottolinea che il successo del recupero è un testimone della resilienza della specie e dell’efficacia della cooperazione scientifica internazionale. Le valutazioni del patrimonio ittico si basano su decenni di dati di alta qualità e su una comprensione approfondita della biologia del tonno blu.
Le misure di gestione
Nel 2022, i pescatori commerciali statunitensi hanno catturato 368 tonnellate metriche di tonno blu del Pacifico, con ricavi superiori a 2,2 milioni di dollari. Tuttavia, questo rappresenta solo il 10% del totale delle catture annuali, con le flotte giapponesi e messicane che raccolgono la maggior parte del pescato. La maggior parte dei tonni blu catturati al largo della costa occidentale degli Stati Uniti ha già compiuto un lungo viaggio attraverso l’Oceano Pacifico, partendo dalle aree di riproduzione tra il Giappone centrale e le Filippine settentrionali.
Le catture statunitensi sono regolate tramite un’attenta gestione da parte del NOAA Fisheries, che collabora strettamente con la West Coast Region e il Pacific Islands Regional Office per garantire una strategia coesa di gestione e recupero. Valerie Post, analista di politica ittica del NOAA Fisheries Pacific Islands Regional Office, sottolinea come le strette collaborazioni tra gestori e scienziati siano state fondamentali per sviluppare una strategia efficace.
La cooperazione internazionale
Il successo del recupero del tonno blu del Pacifico dimostra quanto sia cruciale la cooperazione internazionale nella gestione delle risorse marine. La Commissione Interamericana del Atún Tropical (IATTC) e la Commissione per la Pesca del Pacifico Centrale e Occidentale (WCPFC) hanno adottato misure di conservazione basate sulle raccomandazioni scientifiche dell’ISC. Le prime azioni di gestione, iniziate nel 2011, hanno previsto riduzioni nelle catture di tonni blu sia giovanili che adulti, per permettere a più esemplari di raggiungere la maturità e riprodursi.
Tuttavia, il successo del recupero non deve indurre a rilassare gli sforzi. Friends of Ocean Action hanno chiesto un rafforzamento delle ORGP come parte di un appello globale a “Riunire tutto” per la salute degli oceani. Le misure attuali, sebbene efficaci, devono essere continuamente monitorate e adattate per rispondere a nuove sfide e garantire che il recupero della specie non sia solo un successo momentaneo ma una base per una gestione sostenibile a lungo termine.
