Funicolare Lisbona: il rischio di altre tragedie in Europa tra impianti obsoleti e manutenzioni mancanti

Elevador da Glória è stata inaugurata nel 1885. Pochi mesi fa era stata annullata l’ultima gara d’appalto
4 Settembre 2025
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Lisbona Funicolare Incidente Afp
La funicolare Elevador da Glória deragliata a Lisbona (Afp)

Da patrimonio storico a tragico teatro: la funicolare Elevador da Glória di Lisbona è deragliata ieri, 3 settembre, provocando almeno 17 vittime e oltre 20 feriti, alcuni in gravi condizioni. Secondo le ricostruzioni, uno dei cavi che reggevano la struttura avrebbe ceduto alle 18:05 (19:05 italiane) provocando il deragliamento e la precipitazione della vettura contro un edificio adiacente ai binari.

La funicolare, inaugurata nel 1885 e dichiarata monumento nazionale nel 2002, trasporta oltre 3 milioni di passeggeri ogni anno. Dettaglio che aumenta l’amarezza: l’ultima gara d’appalto per la manutenzione era stata annullata pochi mesi fa da Carris, l’azienda municipale che gestisce il trasporto pubblico della capitale portoghese, perché tutte le offerte ricevute eranosuperiori all’importo preventivato. Lo riportano i media portoghesi, che riferiscono anche le ripetute denunce fatte dai lavoratori dell’azienda. Secondo fonti sindacali locali, i dipendenti avevano presentato diversi reclami per segnalare la necessità di un’adeguata manutenzione agli ascensori.

Come funziona una funicolare e perché è vulnerabile

A differenza delle funivie aeree, la funicolare è un trasporto terrestre che scorre su binari, trainato da una fune in un movimento adnata e ritorno. Il principio è quello del contrappeso: mentre una vettura sale, l’altra scende, collegate dalla stessa fune che passa attraverso una puleggia in cima al percorso. Questo sistema, apparentemente semplice, nasconde criticità specifiche rispetto agli impianti aerei.

Come spiega la documentazione tecnica della Regione Valle d’Aosta, negli impianti terrestri le vetture sono collegate direttamente alla fune traente che forma un anello chiuso tra le stazioni. Il cedimento di questo elemento diventa quindi fatale: senza la trazione della fune, la vettura più pesante precipita lungo il binario senza controllo.

Gli esperti consultati dal quotidiano portoghese “Público” hanno confermato che la rottura del cavo di sicurezza sarebbe stata la causa principale dell’incidente. Un evento che negli impianti funicolari ha conseguenze spesso più gravi rispetto alle funivie aeree, dove sistemi di frenatura d’emergenza e carrelli di sicurezza possono limitare i danni.

L’Europa dei binari pericolosi

Il caso di Lisbona non è isolato nel panorama europeo degli incidenti su impianti di trasporto a fune. L’analisi dei sinistri recenti rivela criticità che attraversano diversi Paesi, soprattutto in caso di impianti che combinano età avanzata e tecnologie obsolete.

Il più grave fu quello di Kaprun, nel Salisburghese, dove l’11 novembre 2000 una funicolare che saliva verso il monte Kitzsteinhorn prese fuoco uccidendo 155 persone. Il numero così elevato di vittime fu dovuto al fatto che il fuoco divampò mentre il vagone che le trasportava si trovava dentro una galleria. Fu una tragedia, ma anche uno scandalo giudiziario, che ebbe vasta eco dal momento che le famiglie delle vittime furono risarciti con 30.000 euro, nonostante la società degli impianti fosse assicurata per un importo triplo.

Lo scorso gennaio è stata la Spagna a temere la tragedia dopo un grave malfunzionamento di una seggiovia sui Pirenei, fortunatamente senza esito fatale. La causa è stata un problema a una delle pulegge di ritorno dell’impianto che ha provocato la perdita di tensione nel cavo, come spiegato dal direttore dei servizi d’emergenza. Il bilancio è stato di 10 feriti, di cui 2 gravi.

La tragedia del Mottarone

Per gli italiani, la memoria va inevitabilmente alla tragedia del Mottarone, dove persero la vita 14 dei 15 passeggeri presenti sulla cabina numero 3 della funivia, precipitata nel vuoto dopo il cedimento della fune traente. La tragedia fu aggravata dal fatto che i freni di emergenza erano stati deliberatamente disattivati con dei “forchettoni” per evitare continui blocchi dell’impianto. Il sistema automatico di sicurezza attivava i freni d’emergenza interpretando erroneamente segnali come possibili anomalie, causando continui blocchi dell’impianto durante il servizio. Per evitare questi stop che comportavano perdite economiche e disagi per i turisti, i gestori decisero di inserire permanentemente i “forchettoni” (dispositivi metallici che tengono aperti i freni). Durante l’interrogatorio il caposervizio della funivia ammise di aver utilizzato questi dispositivi almeno una decina di volte tra l’8 e il 23 maggio 2021.

Il tempo nemico della sicurezza

Gli esperti del settore identificano diverse criticità strutturali che riguardano tutti gli impianti a fune, ma che nelle funicolari storiche assumono particolare gravità. Spesso questi infortuni sono dovuti al poco tempo disponibile per le revisioni. Le condizioni meteorologiche e le aperture stagionali riducono sensibilmente il tempo disponibile per i controlli. La noncuranza e la superficialità fanno il resto e si rivelano determinanti.

Secondo le statistiche della Suva (l’istituto svizzero per l’assicurazione contro gli infortuni) nel settore delle funivie ogni anno una persona perde la vita e quattro rimangono invalide in seguito a un infortunio sul lavoro. Dato che non distingue tra incidenti durante la manutenzione e quelli che coinvolgono i passeggeri, ma che fotografa comunque la pericolosità intrinseca di questi impianti.

La documentazione tecnica italiana prescrive revisioni periodiche rigorose. Durante la revisione generale si deve “sostituire i componenti per i quali il costruttore abbia fornito limiti di tempo per l’impiego” e “verificare il buono stato delle opere civili”. Ma quando gli impianti superano il secolo di vita, come nel caso di Lisbona, anche le manutenzioni più scrupolose possono non bastare.

Quando l’età diventa un fattore critico

La funicolare di Lisbona, con i suoi 140 anni di servizio, rappresenta un caso estremo ma non unico in Europa. Molte funicolari storiche continuano a operare con tecnologie ottocentesche, spesso oggetto di ammodernamenti parziali che mantengono però l’impianto di base originario.

Il principio di funzionamento delle prime funicolari era elementare: nei primi modelli non c’era alcuna motorizzazione, il movimento era possibile grazie alla differenza di peso tra i due vagoni, regolata riempiendo d’acqua appositi serbatoi. Anche quando sono stati introdotti sistemi di motorizzazione elettrica, il principio del contrappeso è rimasto invariato, con tutti i rischi connessi.

Le misure d’emergenza e il futuro degli impianti storici

Le autorità portoghesi hanno immediatamente fermato tutti gli altri impianti della capitale per verifiche straordinarie. Una decisione precauzionale che molti esperti considerano inevitabile dopo un evento di questa portata, ma che apre interrogativi su quanti altri impianti europei potrebbero nascondere criticità simili.

La questione non riguarda solo la manutenzione, ma l’approccio complessivo verso impianti che, pur mantenendo un fascino storico, potrebbero non essere più compatibili con gli standard di sicurezza moderni.

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