Grecia, arriva app per denunciare abusi sulle spiagge libere

Proteggere la biodiversità e le aree naturali: così il governo lancia MyCoast per tutelare i residenti e l’ambiente contro il turismo di massa
3 Luglio 2024
2 minuti di lettura
Spiagge Attrezzate In Grecia

Il governo greco ha approvato una app per denunciare gli abusi che deturpano le spiagge libere. La notizia arriva direttamente dal Paese della penisola balcanica che da sempre è una delle mete turistiche più ambite durante l’estate. Un turismo di massa, troppo spesso, prende il sopravvento sulle zone marittime e, qualche turista maleducato, ne approfitta per deturpare o inquinare tali zone.

La preoccupazione dei residenti è aumentata nel corso degli ultimi anni ed è per questo che il governo ha messo a segno una nuova iniziativa. Si tratta di “MyCoast”: scopriamo insieme a cosa serve.

L’iniziativa per tutelare le spiagge della Grecia

Una delle bellezze della Grecia è proprio la sua natura incontaminata che, tra resort di lusso e spiagge attrezzate, si è andata un po’ perdendo. Per contrastare questo fenomeno e tutelare la biodiversità, il governo ha introdotto delle normative stringenti che impongono ombrelloni e sedie sdraino a una distanza di almeno quattro metri dal mare e che bar e hotel abbiano una licenza per esporre qualsiasi “arredo” da spiaggia. Lo scopo è conservare il 70% delle spiagge libere da lettini e l’85% delle aree protette.

Con droni e immagini satellitari, il governo intende accertarsi del rispetto delle norme e più potere è stato dato alla responsabilità civile dei cittadini. L’app MyCoast, infatti, consente al pubblico di segnalare eventuali violazioni. E nonostante le lamentele di chi vorrebbe vivere con più libertà la propria vacanza, questo tipo di imposizione di controllo è stata accolta con favore dai residenti.

A lamentarsi seriamente, invece, sono gli operatori del turismo che vedono nel turismo l’unico mezzo di arricchimento e che si scontra con le normative, la cui applicabilità e pratica burocratica rallenterebbe le richieste delle licenze.

Il turismo in Grecia

Molte spiagge della Grecia sono letteralmente prese d’assalto quasi cinque mesi l’anno. Si stima che siano stati circa 33 milioni i visitatori nel 2022 e che, le restrizioni imposte dal governo non contribuirebbero alla gestione dei turisti, ma ne limiterebbero addirittura la presenza.

A peggiorare la situazione degli operatori turistici ci sarebbe anche l’inflazione alle stelle. In un sondaggio risalente al voto pre-elezioni europee, condotto da Euronews, è stato possibile sondare l’umore degli elettori greci. Le misure adottate dal governo per contenere i prezzi dei beni alimentari e dell’energia sembrano non bastare. La Grecia registra uno dei tassi d’inflazione più alti dell’Eurozona. Ciò peggiora il sentiment nei confronti delle istituzioni e aumenta il rischio di un mancanza di fiducia verso chi governa.

L’attrattività della Grecia al bivio con la sostenibilità

Altre 40 sono le spiagge sono state aggiunte all’elenco delle “Spiagge fraudolente” negli scorsi giorni. Si tratta di un elenco che oggi ne conta 238. L’ampliamento di questo elenco è stato effettuato dopo aver esaminato le richieste dei cittadini, dei comuni e dell’Organizzazione per l’ambiente naturale e il cambiamento climatico (O.FY.PE.K.A.) che chiedevano l’aggiunta di “spiagge fraudolente” nella legge 5092/2024 (“Norme per l’utilizzazione del demanio pubblico nelle aree costiere”). In questo contesto vengono poste severe restrizioni all’uso del lungomare e della spiaggia ed è vietata qualsiasi attività commerciale, “con l’obiettivo di tutelare l’ambiente naturale”.

Come riporta il primo quotidiano greco Tanei, i contratti degli operatori di settore attualmente attivi non vengono toccati fino alla loro scadenza. Questo vuol dire che la modifica della Decisione Ministeriale Congiunta (JMA), firmata dai Ministri dell’Economia e delle Finanze nazionali, Kostis Hatzidakis, e dell’Ambiente e dell’Energia, Thodoros Skylakakis, le “spiagge ingannevoli” in tutto il paese, che sono all’interno della rete Natura 2000 e in cui sarà vietata la concessione e, per estensione, la collocazione di ombrelloni, lettini, ecc. è rimandata a data da destinarsi.

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