“La popolazione dei lupi è cresciuta così tanto negli ultimi anni che non possiamo più ignorare le richieste degli allevatori”. Le parole della ministra dell’ambiente tedesca Steffi Lemke (Verdi) spiegano perché l’Ue è favorevole ad affievolire lo status di protezione del lupo.
Il primo voto è arrivato ieri, 25 settembre, da parte degli ambasciatori degli Stati membri dell’Ue, favorevoli a declassare la tutela del predatore da “strettamente protetta” a “protetta”. Il voto arrivato al Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti) accoglie la proposta fatta a dicembre dalla Commissione, preoccupata per l’aumento degli esemplari nei campi europei. La conferma dei ministri dei 27, riuniti oggi per il Consiglio Ue Competitività, è una mera formalità.
Protezione lupo in Ue: cosa cambia
Attualmente, ai sensi della direttiva Habitat, il lupo è considerato una specie ultra-protetta, un regime che vieta l’uccisione deliberata e la cattura di questo carnivoro, con l’obiettivo di garantire la sua conservazione. Tuttavia, l’aumento della popolazione di lupi (circa 20.000 esemplari oggi nel Vecchio Continente) ha sollevato le preoccupazioni degli allevatori e delle comunità locali, che lamentano danni agli allevamenti e problemi di sicurezza.
La direttiva tutela altre specie, quali l’orso bruno, il ghiottone, lo sciacallo dorato, la lince eurasiatica e la lince iberica, su cui vige il divieto di uccisione deliberata e di cattura, oltre che di deterioramento o distruzione dei loro siti di riproduzione e di riposo in tutti i territori dell’Ue.
L’obiettivo della proposta di declassamento è quello di offrire agli Stati membri maggiore flessibilità nella gestione della specie. In particolare, si intende facilitare la possibilità di intervenire con abbattimenti o catture in situazioni dove le misure preventive non siano sufficienti a proteggere le comunità o gli allevamenti dai lupi. La direttiva Habitat già consente deroghe, ma la proposta renderebbe queste azioni più semplici e frequenti, venendo incontro alle richieste di numerosi Paesi e comunità locali.
Proprio oggi, 26 settembre, a Roma è stato catturato un lupo che pochi giorni fa avrebbe aggredito un bambino di 4 anni. L’esemplare era stato avvistato più volte nella zona di Porta di Roma nelle scorse settimane e, secondo la testimonianza di chi avrebbe salvato il bambino dall’aggressione, “è molto aggressivo, ha afferrato il povero bimbo di 5-6 anni e lo ha trascinato a terra con una forza mostruosa per circa tre metri prima che intervenissimo, non voleva lasciare il bambino”.
Adalbert Jahnz, portavoce della Commissione europea, ha sottolineato che l’adeguamento dello status di protezione è visto come un compromesso necessario per gestire l’incremento della popolazione di lupi, senza tuttavia compromettere l’obiettivo di lungo termine di garantire uno stato di conservazione favorevole per la specie.
A settembre 2023, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen aveva invitato la comunità scientifica, gli enti locali e tutte le parti interessate a presentare dati aggiornati sulla popolazione di lupi e sui loro impatti. Sulla base di quell’analisi “approfondita della realtà in evoluzione”, Bruxelles ha proposto pochi mesi dopo (a dicembre) il declassamento della specie.
Il percorso legislativo: cosa succede ora?
Il voto favorevole degli ambasciatori, riuniti nel Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti), ha ottenuto la maggioranza qualificata necessaria, con solo due Paesi contrari e quattro astenuti. Tuttavia, questo voto è solo un primo passo. La decisione finale spetterà ai ministri degli Stati membri, che si riuniranno oggi nel Consiglio Competitività per formalizzare l’approvazione. Una volta ottenuto il via libera, la proposta verrà presentata al Comitato permanente della Convenzione di Berna, durante la riunione prevista per dicembre.
La Convenzione di Berna, firmata nel 1979, è il trattato internazionale che regola la protezione della fauna selvatica e degli habitat naturali in Europa. L’Unione Europea e i suoi Stati membri sono vincolati da questo accordo, e quindi ogni modifica allo status di protezione del lupo deve passare prima attraverso la modifica della Convenzione stessa. Solo successivamente la Commissione europea potrà intervenire per modificare il regime di protezione previsto dalla direttiva Habitat.
Abbattimento più facile dei lupi: è scontro
Salvo sorprese, i Ventisette approveranno la modifica proposta dall’esecutivo europeo per declassare la protezione della protezione del lupo.
Questa direzione è stata accolta favorevolmente da diversi rappresentanti politici, in particolare da esponenti italiani come Paolo Borchia (Lega) e Pietro Fiocchi (Fratelli d’Italia), che da tempo sostengono gli allevatori nella loro battaglia contro gli attacchi dei lupi. Borchia ha sottolineato l’importanza del passo avanti ottenuto, evidenziando come ci sia voluto troppo tempo per affrontare un problema evidente agli occhi di molti. Già a novembre 2022, il Parlamento europeo aveva proposto di declassare lo status di protezione dei lupi.
Tuttavia, non mancano le critiche. Il WWF e altre organizzazioni ambientaliste hanno espresso preoccupazione per quella che definiscono una “decisione gravissima”, temendo che l’apertura agli abbattimenti possa mettere a rischio la popolazione di lupi in Europa, che stava finalmente recuperando terreno. Le organizzazioni accusano inoltre l’Ue di ignorare le raccomandazioni della comunità scientifica e di non investire abbastanza nelle misure preventive che potrebbero favorire una coesistenza pacifica tra lupi e comunità umane.
La prossima fase dell’iter sarà determinante per capire se e come l’Europa riuscirà a bilanciare la tutela della specie con le esigenze economiche e sociali delle comunità locali.