Non sono più i ministeri o i mercati finanziari a definire il successo di un Paese: oggi il termometro del potere passa per le città. I ranking globali — come il World’s Best Cities Report 2026 elaborato da Resonance Consultancy e Ipsos — sono ormai strumenti di influenza economica e diplomatica, capaci di spostare flussi di investimenti, turismo e talenti. La nuova edizione valuta oltre 270 metropoli con più di un milione di abitanti e stabilisce, attraverso centinaia di indicatori, chi sta davvero plasmando il modo in cui il mondo vive, lavora e si muove.
Il risultato è un ritratto dettagliato del pianeta urbano in movimento: Londra mantiene il primato assoluto, seguita da New York e Parigi, ma l’Europa, nel suo complesso, deve fare i conti con un’Asia in accelerazione e un’America in cerca di equilibrio. Resonance parla di tre pilastri intrecciati — vivibilità, cultura e prosperità— in un modello che misura la qualità della vita, la capacità di attrarre e la solidità economica.
“Il nostro metodo si è evoluto per catturare la rinascita urbana,” spiega Chris Fair, presidente di Resonance. “Misuriamo non solo la connettività e la crescita economica, ma anche la vitalità dell’ecosistema startup, l’impegno digitale e la resilienza climatica.”
Le classifiche, in questo senso, sono meno un gioco di numeri e più una lente di potere. Londra è “la capitale delle capitali”, New York il paradigma dell’energia e dell’improvvisazione, Parigi l’eleganza che non rinuncia alla sostenibilità. Ma dietro le prime posizioni c’è una tendenza più profonda: le città che riescono a fondere memoria e innovazione, patrimonio e infrastruttura, stanno riscrivendo il modello di attrattività post-pandemico.
E qui, sorprendentemente, l’Italia è tornata protagonista.
Londra, New York, Parigi sul podio
La riconferma di Londra come migliore città del mondo per l’undicesimo anno consecutivo non è solo una questione d’immagine. È un segnale politico e industriale. Con oltre 22 miliardi di dollari spesi dai visitatori internazionali nel 2024 — più di New York e Dubai — la capitale britannica ha consolidato un ecosistema economico che si estende dai quartieri finanziari di Canary Wharf alle periferie creative di Hackney Wick. Le classifiche la premiano per prosperità e accessibilità, ma soprattutto per la capacità di rigenerarsi dopo la Brexit e la pandemia.

Gli investimenti statunitensi nel real estate londinese — 3,78 miliardi di dollari solo nel primo trimestre 2024 — testimoniano la fiducia globale nel suo modello urbano, dove il tessuto commerciale convive con una produzione culturale sempre più internazionale. “L’appeal magnetico di Londra continua ad attirare studenti, imprenditori e turisti,” scrive il report.
New York, seconda in classifica, si conferma la controparte americana del modello londinese. Il suo “non seguire mai uno script” resta la formula del successo, secondo Resonance. La città ha completato la modernizzazione degli aeroporti LaGuardia e JFK, riqualificato le aree sul lungofiume e ampliato la rete di spazi verdi: un investimento che va oltre l’immagine e incide sul modo di vivere quotidiano. Il settore culturale è tra i più dinamici al mondo, con il secondo posto per teatri e concerti e un posizionamento stabile nella top five per musei.

Parigi, terza, capitalizza l’eredità delle Olimpiadi 2024. Le opere infrastrutturali, la pedonalizzazione dei lungosenna e la pulizia del fiume hanno ridisegnato l’identità della città. L’industria dell’ospitalità supera i 35 miliardi di euro l’anno, e le proiezioni la portano vicino ai 50 miliardi entro il 2032. È una metropoli che ha riscoperto la sua dimensione pubblica: meno auto, più spazio pedonale, più aria pulita.

Queste tre capitali rappresentano un triangolo di riferimento che definisce il nuovo standard urbano: efficienza economica, infrastruttura digitale e centralità culturale. Ma nel gruppo delle prime dieci, al settimo posto, compare un nome che racconta una storia diversa — Roma.
Roma e Milano protagoniste di una nuova Italia urbana
Roma non è soltanto “Eterna” per tradizione. Nel 2025, con il Giubileo, la città ha vissuto una trasformazione tangibile. Trentacinque milioni di pellegrini e visitatori hanno attraversato una capitale che, per la prima volta dopo decenni, ha saputo mostrarsi rinnovata: strade rifatte, monumenti restaurati, nuovi spazi pubblici. Largo di Torre Argentina è tornato accessibile come parco archeologico, mentre la Galleria Nazionale ha ampliato i percorsi espositivi e i capolavori del Caravaggio sono diventati attrazione di punta in mostre di richiamo internazionale.

Nel World’s Best Cities Report, Roma è quarta al mondo per “Luoghi d’interesse e monumenti” e undicesima per musei. Ma ciò che colpisce è la sua risalita nei due indici più rivelatori — vivibilità e attrattività — dove entra nella top five. Gli investimenti nella mobilità, a partire dalla Linea C della metropolitana, e i progetti di riqualificazione di Ostiense e Tiburtina mostrano una visione più strutturata. Multinazionali della moda e della mobilità stanno ampliando le sedi locali, attratte da un capitale umano in crescita e da costi inferiori rispetto a Milano.
Nel settore alberghiero, l’onda lunga del lusso ha cambiato il panorama: dal Bvlgari Roma al Six Senses, dal Thompson all’iconico Romeo Roma, ogni nuovo indirizzo è un pezzo di strategia turistica ad alto valore aggiunto.
Milano, invece, lavora in verticale, su infrastruttura e qualità urbana. È trentaseiesima nella classifica generale, ma seconda al mondo per camminabilità e quarta per mobilità ciclabile. La “Città 30” ridisegna la rete viaria con limiti di velocità diffusi e una logica di prossimità che riduce traffico e incidenti. La metropolitana M4 collega Linate al centro in 12 minuti, rafforzando il sesto posto nella categoria aeroporti.
Cultura e business si sovrappongono in un’agenda serrata: il polo congressuale Allianz MiCo è il più grande d’Europa, la nuova arena Santa Giulia apre nel 2025 in vista delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. E mentre Brera amplia i propri spazi con Palazzo Citterio, il parco termale De Montel riporta in città il concetto di benessere urbano.

Dietro la facciata, l’economia si diversifica: il distretto MIND cresce come hub per le scienze della vita e l’Olympic Village di Porta Romana diventerà, dopo i Giochi, il più grande complesso di housing studentesco pubblico d’Italia. Una città che non rincorre il turismo ma lo usa come volano per innovazione, disegnando un modello di prosperità stabile e accessibile.
L’Asia corre, l’America resiste, l’Europa si reinventa
Nella classifica 2026, l’Europa domina ancora, ma il vantaggio si assottiglia. L’Asia-Pacifico mostra un ritmo senza precedenti: Tokyo (4ª), Singapore (6ª), Sydney (11ª), Seoul (13ª), Pechino (15ª) e Shanghai (16ª) testimoniano una traiettoria di espansione alimentata da turismo, tecnologia e capitale umano. “Le destinazioni dell’Asia-Pacifico stanno vivendo una crescita selettiva e rapidissima,” osserva Chris Fair, “mentre gli schemi di viaggio globali si spostano verso Est.”
Tokyo è il simbolo di questo cambio di passo. La debolezza dello yen ha moltiplicato gli arrivi: quasi 37 milioni di turisti nel 2024, con nuovi record nel 2025. L’efficienza infrastrutturale e la sicurezza la rendono un modello di equilibrio tra densità urbana e comfort.
Singapore, sesta, rappresenta la versione tecnologica dello stesso paradigma: città-Stato capace di attrarre capitali e startup con politiche di sostenibilità e innovazione logistica.
Negli Stati Uniti, invece, il quadro è più contrastato. Oltre a New York, soltanto Los Angeles compare tra le prime venti (12ª). Miami (26ª), San Francisco (28ª) e Chicago (35ª) restano potenze regionali, ma le ricerche Ipsos mostrano un calo di desiderio globale verso le mete americane. “I marchi percepiti come ‘americani’ soffrono di un deficit di fiducia di circa venti punti rispetto a quelli considerati internazionali,” spiega Jason McGrath di Ipsos. “Questo influenza anche il modo in cui il mondo guarda alle città statunitensi.”
L’Europa, dal canto suo, prova a reinventarsi. Madrid sale al quinto posto, premiata per la capacità di coniugare sostenibilità e rigenerazione urbana. Berlino e Barcellona restano saldamente nella top ten, mentre Lisbona, Vienna e Copenhagen consolidano l’immagine di un continente che valorizza la scala umana e la transizione verde.
Dietro ai numeri si muove un’altra mappa, quella delle tensioni geopolitiche e del clima. Resonance sottolinea come i centri urbani stiano diventando il laboratorio dove si misurano gli effetti concreti del cambiamento: intelligenza artificiale, crisi energetica, resilienza climatica. “L’impatto dell’Ai sui centri urbani potrebbe essere più profondo di quello della pandemia,” afferma Fair.
In questo scenario, Roma e Milano, pur lontane dai vertici di Londra e Tokyo, si collocano in una fascia strategica: capitali culturali e industriali che, se sostenute da investimenti continui e visione politica, possono competere nel mercato globale dell’attrattività. Il rapporto di Resonance non fotografa solo dove si vive meglio, ma dove si deciderà il futuro. E in quell’elenco, l’Italia — finalmente — è tornata a comparire con voce propria.
Le 100 migliori città al mondo in cui vivere, lavorare e viaggiare
- Londra, Regno Unito
- New York, Stati Uniti
- Parigi, Francia
- Tokyo, Giappone
- Madrid, Spagna
- Singapore, Singapore
- Roma, Italia
- Dubai, Emirati Arabi Uniti
- Berlino, Germania
- Barcellona, Spagna
- Sydney, Australia
- Los Angeles, Stati Uniti
- Seoul, Corea del Sud
- Amsterdam, Paesi Bassi
- Pechino, Cina
- Shanghai, Cina
- Toronto, Canada
- San Paolo, Brasile
- Hong Kong, Cina
- Istanbul, Turchia
- Melbourne, Australia
- Bangkok, Thailandia
- Osaka, Giappone
- Oslo, Norvegia
- Stoccolma, Svezia
- Miami, Stati Uniti
- Vienna, Austria
- San Francisco, Stati Uniti
- Bengaluru, India
- Città del Messico, Messico
- Monaco di Baviera, Germania
- Dublino, Irlanda
- Copenaghen, Danimarca
- Zurigo, Svizzera
- Chicago, Stati Uniti
- Milano, Italia
- Lisbona, Portogallo
- Praga, Repubblica Ceca
- Buenos Aires, Argentina
- Mumbai, India
- Vancouver, Canada
- Rio de Janeiro, Brasile
- Varsavia, Polonia
- Amburgo, Germania
- Shenzhen, Cina
- Montréal, Canada
- Budapest, Ungheria
- Bruxelles, Belgio
- Riad, Arabia Saudita
- Kuala Lumpur, Malesia
- Bogotá, Colombia
- Canton (Guangzhou), Cina
- Giacarta, Indonesia
- Delhi, India
- Las Vegas, Stati Uniti
- Boston, Stati Uniti
- Washington D.C., Stati Uniti
- Houston, Stati Uniti
- Auckland, Nuova Zelanda
- San José, Stati Uniti
- Helsinki, Finlandia
- Orlando, Stati Uniti
- Taipei, Taiwan
- Francoforte, Germania
- Lima, Perù
- Atlanta, Stati Uniti
- Seattle, Stati Uniti
- Perth, Australia
- Manchester, Regno Unito
- Città del Capo, Sudafrica
- Cracovia, Polonia
- Valencia, Spagna
- Ottawa, Canada
- Atene, Grecia
- Santiago del Cile, Cile
- Medellín, Colombia
- Colonia, Germania
- Dallas, Stati Uniti
- Brisbane, Australia
- Hangzhou, Cina
- San Diego, Stati Uniti
- Hyderabad, India
- Chengdu, Cina
- Denver, Stati Uniti
- Calgary, Canada
- Abu Dhabi, Emirati Arabi Uniti
- Austin, Stati Uniti
- Filadelfia, Stati Uniti
- Baltimora, Stati Uniti
- Stoccarda, Germania
- Rotterdam, Paesi Bassi
- Lione, Francia
- Ruhr (area metropolitana), Germania
- Busan, Corea del Sud
- Düsseldorf, Germania
- La Mecca, Arabia Saudita
- Porto, Portogallo
- Bucarest, Romania
- Birmingham, Regno Unito
- Doha, Qatar