Robot vigili del traffico a Shanghai: la Cina testa il futuro della mobilità urbana

Possono anche comunicare direttamente con gli automobilisti
4 Agosto 2025
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Robot Vigili Cina Video Fi
robot vigili traffico cina (screenshot video)

In futuro avremo dei robot-vigili del traffico? Una prima risposta arriva dalle strade di Shanghai dove il futuro della mobilità urbana sta prendendo forma. La metropoli cinese ha avviato una fase di sperimentazione di robot intelligenti per la gestione del traffico, dotati di intelligenza artificiale e capaci di dirigere i veicoli in modo autonomo. Un progetto che segna un nuovo capitolo nell’evoluzione delle smart city cinesi.

Dove e come operano i robot vigili

Nella capitale economica della Cina questi automi sono stati schierati nelle strade per affiancare o sostituire gli agenti umani nella gestione del traffico. I robot presentano caratteristiche tecnologiche avanzate che li rendono strumenti sofisticati per il controllo delle strade.

Le capacità operative includono il monitoraggio delle strade, la direzione dei veicoli e la comunicazione diretta con i conducenti. Grazie a sensori e sistemi di intelligenza artificiale, questi robot possono analizzare il flusso del traffico in tempo reale e prendere decisioni per ottimizzare la circolazione.

Numeri e diffusione: una galassia di robot cinesi

Sebbene il numero esatto dei robot vigili a Shanghai non sia stato specificato dalle autorità, il fenomeno si inserisce in un contesto più ampio che vede la Cina protagonista assoluta della rivoluzione robotica. Alla fine del 2024, erano registrate quasi mezzo milione di aziende di robot intelligenti solo a Pechino, con un capitale complessivo superiore agli 888 miliardi di dollari.

Il governo cinese ha fissato l’obiettivo di rendere il Paese leader mondiale nella produzione di robot umanoidi entro il 2027, supportando questo piano con investimenti miliardari. Un fondo statale da 138 miliardi di dollari è stato destinato al settore, mentre un ulteriore fondo da 13 miliardi si concentra specificatamente su intelligenza artificiale e robotica. Spopolano già i video che mostrano l’utilizzo dei robot nelle aziende cinesi.

La rivalità con gli Usa

La fase attuale è ancora sperimentale, ma rappresenta un test significativo per valutare l’efficacia di questa tecnologia nell’ambiente urbano reale. I robot vigili di Shanghai non sono un caso isolato nel panorama cinese: a Shenzhen, nel sud del Paese, i robot umanoidi PM01 di EngineAI affiancano già gli agenti di polizia nelle attività di pattugliamento.

Il 2025 è stato definito l’anno della convergenza tra robotica e intelligenza artificiale, e la Cina si sta posizionando per dominare questo mercato con prodotti a basso costo ma ad alta tecnologia mettendo sottopressione gli Usa nella corsa all’intelligenza artificiale. Mentre i concorrenti americani come Boston Dynamics vendono robot umanoidi a 75mila dollari, le aziende cinesi offrono alternative che partono da 16mila euro.

Secondo la parte narrativa della ricerca, l’umanità si troverà davanti a due possibili strade. Dopo uno scandalo giornalistico che rivelerà come l’Agent-4 sia ormai fuori controllo e rappresenti un rischio per la sopravvivenza umana, OpenBrAin e il governo americano dovranno decidere se mettere in pausa ogni avanzamento – tornando a versioni precedenti e meno pericolose dell’intelligenza artificiale – oppure continuare lo sviluppo per contrastare l’avanzata cinese, che secondo lo studio “AI 2027” sarà sempre a pochi mesi di distanza rispetto alle conoscenze raggiunte negli Stati Uniti.

Lo scenario del rallentamento prevede l’istituzione di un comitato di supervisione che faciliterà la creazione di modelli impostati non sulla competizione con la Cina, ma sulla collaborazione. Questa strada porterebbe a un benessere diffuso e persino alla colonizzazione di altri pianeti.

Al contrario, lo scenario di una “corsa all’intelligenza artificiale” generebbe un futuro disastroso per l’umanità: continuando ad auto-svilupparsi e allontanandosi dagli obiettivi umani, l’intelligenza artificiale finirebbe per distruggere l’essere umano con l’unico scopo di preservare sé stessa.

Il futuro della mobilità urbana

L’esperimento di Shanghai non è fine a sé stesso, ma si inserisce in una strategia più ampia di digitalizzazione delle città cinesi. Questi robot rappresentano una soluzione potenziale ai problemi di congestione delle metropoli, dove il traffico richiede interventi sempre più sofisticati ed efficienti.

La tecnologia sviluppata per i robot vigili potrebbe estendersi ad altre applicazioni: dal controllo degli accessi alle zone a traffico limitato, fino alla gestione automatizzata dei parcheggi pubblici. Shanghai sta così scrivendo le prime pagine di un futuro in cui l’intelligenza artificiale diventa parte integrante della vita quotidiana urbana.

L’esperimento cinese solleva anche interrogativi sulla rapidità con cui queste tecnologie potrebbero diffondersi nel resto del mondo, mentre l’Europa e gli Stati Uniti si trovano a dover colmare un gap tecnologico che si allarga sempre di più.

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