Il riscaldamento globale è una delle principali sfide del XXI secolo, con un impatto significativo sulla qualità della vita urbana. Le città stanno diventando sempre più “trappole di calore” a causa dell’espansione incontrollata, della riduzione delle superfici permeabili e dell’aumento delle emissioni di gas serra.
Questo fenomeno è particolarmente evidente in molte metropoli, dove l’urbanizzazione rapida e l’uso massiccio di cemento e asfalto contribuiscono all’effetto “isola di calore urbano“. Questo effetto si verifica quando le aree urbane registrano temperature significativamente più elevate rispetto alle zone rurali circostanti, principalmente a causa delle caratteristiche fisiche delle città e delle attività umane.
Il caso dell’India: una crisi in evoluzione
L’India è uno degli esempi più critici di come l’urbanizzazione possa trasformare le città in vere e proprie trappole di calore. Le estati indiane sono notoriamente calde, ma negli ultimi anni le temperature estreme e le ondate di calore sono diventate sempre più frequenti e intense. Questa tendenza è dovuta a una crescita urbana squilibrata che ha consumato corpi idrici e aumentato le emissioni di gas serra. Krishna S. Vatsa, membro della National Disaster Management Authority, ha sottolineato come il cambiamento climatico e l’espansione urbana incontrollata abbiano trasformato le città indiane in forni mortali. La situazione è particolarmente grave durante l’estate, quando le temperature raggiungono livelli estremi.
Il Dipartimento Meteorologico Indiano (IMD) ha previsto temperature superiori alla media per giugno nelle regioni nord-occidentali e centrali del paese, compresa Delhi, segnando una delle più lunghe ondate di calore degli ultimi anni. Dal 12 maggio, le temperature giornaliere nella capitale sono rimaste sopra i 40 gradi Celsius, con picchi di 44 gradi percepiti come 49,2 gradi a causa dell’umidità. Secondo i criteri dell’IMD, un’ondata di calore inizia a 40 gradi nelle pianure e a 30 gradi nelle colline, dove l’altitudine normalmente garantisce un clima più fresco.
Delhi, una capitale sotto assedio termico
Delhi, che sta affrontando anche una grave carenza d’acqua, è emblematicamente colpita da questo fenomeno. La città ha registrato temperature superiori ai 40 gradi Celsius per settimane, con un’umidità relativa che aggrava la percezione del calore. Secondo uno studio del Centre for Science and Environment, tra il 2001 e il 2010, le temperature superficiali durante le estati nelle città come Delhi scendevano fino a 13,2 gradi durante la notte. Tuttavia, tra il 2014 e il 2023, il calo notturno è stato solo di 11,5 gradi, dimostrando un significativo peggioramento del fenomeno delle notti calde.
Il rapporto del CSE evidenzia come le notti calde siano altrettanto pericolose delle temperature diurne di picco. Se le temperature restano elevate durante la notte, le persone hanno poche possibilità di recuperare dallo stress termico accumulato durante il giorno, aumentando il rischio di malattie e decessi legati al calore.
Le tendenze preoccupanti nelle grandi città indiane
L’analisi del CSE su sei megalopoli indiane – Bengaluru, Chennai, Delhi, Hyderabad, Kolkata e Mumbai – rivela tendenze allarmanti. L’aumento dell’umidità relativa in tutte le zone climatiche ha peggiorato l’indice di calore e lo stress termico in ogni città. Questi centri urbani non si raffreddano più di notte come in passato, e tutte le città hanno registrato un aumento significativo delle aree edificate e della cementificazione, contribuendo all’effetto isola di calore urbano.
Il futuro delle città indiane
Le città indiane devono affrontare urgentemente questa crisi climatica e urbanistica. È necessaria l’implementazione di piani di gestione del calore che espandano le aree verdi e i corpi idrici, riducano il carico termico sugli edifici e migliorino il comfort termico, oltre a misure di emergenza durante le ondate di calore per proteggere la salute pubblica. Tuttavia, senza una pianificazione urbana equilibrata e una riduzione delle emissioni di gas serra, le città continueranno a trasformarsi in trappole mortali per i loro abitanti, evidenziando l’urgenza di un intervento drastico e immediato.