Sostituire il vecchio frigorifero o la lavatrice obsoleta con un modello ad alta efficienza energetica ora conviene davvero. Con il Bonus elettrodomestici lo Stato rimborsa fino a 200 euro con sconto diretto in fattura, senza attese fiscali e senza bisogno di ristrutturazione. Il decreto attuativo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 settembre e la piattaforma per le domande sarà attiva a breve, probabilmente entro fine ottobre.
Chi può beneficiare dello sconto e quanto vale
Tutti gli utenti maggiorenni possono accedere al contributo, che copre il 30% del prezzo dell’elettrodomestico fino a un massimo di 100 euro. Le famiglie con Isee inferiore a 25mila euro ottengono invece fino a 200 euro di rimborso, applicato direttamente dal rivenditore al momento dell’acquisto. L’imprenditore recupera successivamente l’importo attraverso la piattaforma PagoPa.
Quali elettrodomestici si possono acquistare con il bonus
L’agevolazione vale esclusivamente per grandi elettrodomestici prodotti nell’Unione europea: lavatrici e lavasciuga con classe energetica non inferiore a “A”, forni almeno “A”, cappe da cucina non inferiori a “B”, lavastoviglie non inferiori a “C”, asciugabiancheria almeno “C”, frigoriferi e congelatori non inferiori a “D”, oltre a piani cottura conformi ai limiti del Regolamento Ue 66/2014. Restano esclusi piccoli elettrodomestici come asciugacapelli, ferri da stiro e frullatori.
Come funziona la procedura per ottenere lo sconto
La richiesta avviene attraverso la piattaforma PagoPa, che gestirà l’intero processo con il supporto di Invitalia per le attività istruttorie. Le domande verranno accolte secondo l’ordine temporale di presentazione, fino a esaurimento delle risorse disponibili (circa 48 milioni di euro).
Dopo aver completato le verifiche automatiche sui requisiti, incluso il controllo dell’Isee tramite collegamento diretto con le banche dati Inps, la piattaforma rilascia un voucher digitale associato al codice fiscale del richiedente.
Il voucher ha validità limitata nel tempo e deve essere presentato al rivenditore per ottenere lo sconto immediato in fattura. La scadenza del voucher sarà definita nei decreti direttoriali del Ministero delle Imprese e del Made in Italy che devono ancora essere pubblicati.
Chi non riesce a utilizzare il buono entro la scadenza lo perde, ma l’importo torna disponibile nel fondo e lo stesso nucleo familiare può presentare una nuova domanda.
L’obbligo di rottamazione per accedere al contributo
Per ottenere il bonus è obbligatorio consegnare al rivenditore un vecchio elettrodomestico della stessa categoria, ma con classe energetica inferiore. Il commerciante si occupa dello smaltimento attraverso la filiera Raee, caricando sulla piattaforma le prove relative sia all’acquisto del nuovo apparecchio sia alla dismissione di quello obsoleto. Questa clausola persegue un duplice obiettivo: sostenere l’industria europea e garantire un miglioramento concreto dei consumi domestici.
Quando parte (davvero) il bonus e come prepararsi
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy deve ancora pubblicare i decreti direttoriali che definiranno le tempistiche precise di attivazione. La piattaforma PagoPa necessita di almeno trenta giorni per allestire il portale e aggiornare l’infrastruttura tecnologica, quindi l’avvio effettivo delle domande è previsto verso fine ottobre 2025. Per massimizzare le possibilità di accesso al contributo, conviene preparare in anticipo tutta la documentazione: codice fiscale, Isee aggiornato e individuazione dell’elettrodomestico da sostituire.
Perché questo bonus conviene rispetto ad altre agevolazioni
A differenza del tradizionale bonus mobili ed elettrodomestici, questa misura non richiede lavori di ristrutturazione e lo sconto viene applicato immediatamente in fattura senza attendere le detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi. Il vantaggio economico si concretizza subito: su una lavatrice da 600 euro, chi ha Isee sotto i 25mila euro paga soltanto 400 euro alla cassa. Per le famiglie che devono sostituire elettrodomestici vecchi e inefficienti, rappresenta un’occasione concreta per alleggerire la spesa e ridurre i consumi energetici.
Le risorse disponibili e come ottimizzarle
Lo stanziamento complessivo ammonta a 50 milioni di euro, ridotti a circa 48 milioni effettivi considerando gli oneri per la gestione delle piattaforme PagoPa e Invitalia. Ipotizzando una media di 150 euro per voucher, la copertura arriverebbe a 360mila acquisti. Il meccanismo con ordine cronologico delle domande potrebbe portare le risorse a esaurirsi rapidamente, forse già nelle prime ore dall’apertura. Chi intende sfruttare l’opportunità dovrebbe monitorare con attenzione la pubblicazione dei decreti direttoriali e prepararsi a presentare la domanda appena la piattaforma diventa operativa.
Un incentivo strutturale
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha confermato la volontà di mantenere attiva questa misura oltre il 2025, con l’obiettivo di prorogarla fino al 2026 e la prospettiva di estenderla al 2027. L’iniziativa rientra in una strategia più ampia di sostegno alle famiglie italiane e alla produzione europea, coniugando tre interessi: il risparmio economico delle famiglie, il sostegno al settore manifatturiero europeo e la riduzione dei consumi, in linea con gli obiettivi green di Bruxelles.