Amazon, il numero dei robot ha quasi superato quello degli umani

Robot più che quintuplicati dal 2019, il sorpasso potrebbe avvenire nei prossimi mesi
8 Luglio 2025
3 minuti di lettura
Robot e umani in azienda
Immagine generata con l'Ai

Mentre oggi iniziano i Prime Day 2025, i quattro giorni di sconti tanto attesi che durano fino all’11 luglio, Amazon si avvicina ad avere più robot che esseri umani nei suoi magazzini e centri di distribuzione.Il sorpasso non è ancora avvenuto, ma, considerando il ritmo con cui è aumentata la flotta di androidi utilizzati dal colosso dell’e-commerce, è il prossimo step.

La trasformazione in atto ridisegna completamente il concetto di fabbrica moderna.

Ad oggi Amazon conta oggi oltre un milione di robot operativi nei suoi magazzini, quintuplicando il numero del 2019 quando le unità androidi erano circa 200.000. Il numero medio di dipendenti per struttura è sceso a circa 670 unità nel 2024, il livello più basso degli ultimi 16 anni. Considerando che l’azienda gestisce oltre 300 centri di distribuzione globali, il rapporto tra macchine e umani nelle fabbriche si sta rapidamente invertendo.

Più robot, più produttività

Per capire la portata della trasformazione non basta confrontare il numero dei lavoratori con quello dei robot. Un aspetto particolarmente interessante riguarda come gli androidi stanno aiutando gli esseri umani senza sostituirli, il che apre a una riflessione utile per chiunque, ben oltre il singolo caso di Amazon. Grazie all’implementazione dei robot la produttività per lavoratore è schizzata da 175 pacchi gestiti annualmente nel 2015 a 3.870 pacchi del 2025.

Su queste pagine abbiamo visto come la Cina stia implementando l’Ai e la robotica per compiere azioni meccaniche e ripetitive con estrema precisione (qui per il video). Amazon ha superato il generico supporto degli androidi sviluppando un vero ecosistema di “sistemi robotici” specializzati:

  • Hercules solleva carichi fino a 1.000 libbre;
  • Pegasus organizza i pacchi sui nastri trasportatori;
  • Proteus rappresenta il primo robot completamente autonomo dell’azienda capace di lavorare fianco a fianco con gli umani;
  • il nuovo modello Vulcan, dotato di “senso del tatto”, può delicatamente prelevare oggetti dagli scaffali;
  • il sistema Sequoia accelera la gestione dell’inventario del 25% rispetto ai centri tradizionali.

Nel frattempo, a Shreveport, Louisiana, oltre settanta bracci robotici lavorano incessantemente, preparando carrelli e impacchettando ordini.

L’impatto dell’Ai sul numero dei lavoratori

Amazon sostiene che l’automazione crea nuovi posti di lavoro qualificati specificamente nei magazzini. L’azienda afferma di aver formato oltre 700.000 dipendenti globali per ruoli più specializzati, creando figure come tecnici robotici, specialisti di controllo e ingegneri di affidabilità.

Scott Dresser, vicepresidente di Amazon Robotics, spiega: “Questi robot lavorano fianco a fianco con i nostri dipendenti, gestendo il sollevamento pesante e i compiti ripetitivi, creando al contempo nuove opportunità per i nostri operatori di prima linea di sviluppare competenze tecniche”. Il centro di Shreveport richiede il 30% in più di dipendenti in ruoli di affidabilità, manutenzione e ingegneria per la gestione della robotica avanzata.

Martedì 17 giugno, il Ceo Andy Jassy ha scritto una lettera ai dipendenti annunciando che nei prossimi anni l’azienda rivedrà la propria forza lavoro grazie all’implementazione massiccia dell’Ai.

“Mentre implementiamo più Ai generativa e agenti, dovrebbe cambiare il modo in cui viene svolto il nostro lavoro. Avremo bisogno di meno persone che svolgono alcuni dei lavori che vengono svolti oggi, e più persone che svolgono altri tipi di lavori”, ha dichiarato Jassy nella comunicazione. Il Ceo non ha parlato esplicitamente di ridimensionamento, ma le sue parole suonano come un epitaffio per migliaia di posti di lavoro tradizionali.

Rispetto al picco del 2021, quando Amazon contava 1,61 milioni di dipendenti totali, l’azienda ha ridotto la forza lavoro a 1,56 milioni di unità nel 2025 pur aumentando esponenzialmente la produzione.

L’impatto sulla fabbrica del futuro

Circa il 75% delle consegne globali di Amazon è ora assistito in qualche modo dalla robotica, un dato che evidenzia quanto l’automazione sia diventata centrale nel modello operativo dell’azienda. Rueben Scriven di Interact Analysis che il colosso di Jeff Bezos ha fatto un altro passo verso “la piena integrazione della robotica”.

La nuova generazione di centri automatizzati opera con footprint ridotti ma produttività aumentata del 25%, mentre Amazon sta testando persino robot umanoidi sviluppati con Agility Robotics, che per ora sono ancora in fase di ricerca e sviluppo.

Verso il sorpasso definitivo

Il colosso americano continua a investire in quella che Tye Brady, chief technologist di Amazon Robotics, definisce una “collaborazione uomo-macchina”. La domanda non è più se i robot supereranno gli umani nei centri di distribuzione, ma quando. Con un milione di robot già operativi e una media di 670 dipendenti per struttura, il sorpasso numerico nelle fabbriche sembra ormai questione di mesi, non di anni.

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