Cosa c’è dietro gli ori olimpici della vela italiana a Parigi 2024

Le storie di sacrificio e dedizione dei campioni velici nell’intervista al comandante e al direttore sportivo del 4° Nucleo Atleti delle Fiamme Gialle di Gaeta
14 Agosto 2024
8 minuti di lettura
Vela Tita Banti Afp
Ruggero Tita e Caterina Marianna Banti (Afp)

Nel mondo della vela e del windsurf, i nomi di Marta Maggetti, Ruggero Tita e Caterina Banti rappresentano l’apice dell’eccellenza sportiva italiana, oggi più che mai, dopo gli ori olimpici di Parigi 2024. Dietro ogni successo c’è una storia di sacrificio e dedizione che merita di essere raccontata. In un’intervista all’Adnkronos, Francesco Nerone e Pierluigi Fornelli, rispettivamente comandante e direttore sportivo del 4° Nucleo Atleti delle Fiamme Gialle, con sede a Gaeta (Latina), hanno offerto uno sguardo approfondito sul percorso di questi campioni, rivelando le sfide e le prospettive future per la vela italiana.

Le Fiamme Gialle, il prestigioso gruppo sportivo della Guardia di Finanza del quale fanno parte Maggetti e Tita, è un punto di riferimento per gli sportivi che aspirano a raggiungere i più alti livelli di competizione. Come spiegato da Nerone, che guida con passione e competenza il 4° Nucleo Atleti, “Il nostro compito va oltre la semplice gestione quotidiana. Ci occupiamo della pianificazione a lungo termine, garantendo un ambiente ideale per l’allenamento e la crescita personale dei nostri atleti”. “Le sfide che affrontiamo quotidianamente sono enormi, ma è attraverso queste che i nostri atleti riescono ad eccellere e a competere ai massimi livelli”, ha spiegato Nerone. La preparazione per eventi internazionali, come le Olimpiadi, è gestita con una meticolosità che riflette l’importanza di ogni dettaglio.

Questa struttura organizzativa e il supporto continuo sono determinanti per garantire che gli atleti possano concentrarsi esclusivamente sulla loro performance. La capacità del nucleo di adattarsi e rispondere alle esigenze specifiche di ciascun atleta è una delle chiavi del successo degli sportivi delle Fiamme Gialle. Come evidenziato da Fornelli, “Ogni atleta ha delle peculiarità e dei punti di forza che dobbiamo valorizzare. Il nostro lavoro è facilitare questo processo, offrendo loro gli strumenti e le risorse necessarie per eccellere”.

La discussione con Nerone e Fornelli ha messo in luce non solo l’importanza del loro lavoro, ma anche la passione e la dedizione che investono ogni giorno. La loro visione è chiara: puntare a un futuro dove la vela italiana possa continuare a brillare sulla scena mondiale, sostenuta da un sistema che valorizza e potenzia il talento dei suoi atleti. Ma andiamo per gradi…

Le storie dietro i successi

Le storie personali e professionali degli atleti delle Fiamme Gialle di Gaeta sono ricche di dettagli e sfumature che contribuiscono a comprendere il valore dei loro successi. Il finanziere Ruggero Tita e la civile Caterina Banti, il duo di successo nella classe Nacra 17, rappresentano un esempio luminoso di sinergia e preparazione. Il direttore sportivo Pierluigi Fornelli ricorda vividamente il loro percorso verso la gloria olimpica. “Quando Ruggero e Caterina si sono incontrati per la prima volta dopo le Olimpiadi di Rio nel 2016”, racconta Fornelli, “era evidente che avrebbero formato una coppia formidabile. Nonostante le loro differenze, si sono subito trovati bene e hanno costruito una sintonia vincente”.

Il 2017 è stato un anno cruciale per loro. “Con la modifica del timone che ha portato alla creazione della classe foil, abbiamo visto un cambiamento significativo”, prosegue Fornelli. Questo sviluppo tecnico ha permesso loro di esplorare nuove possibilità e affinare la loro preparazione. Il lavoro meticoloso e la dedizione al perfezionamento hanno cominciato a dare i frutti desiderati, portandoli a dominare le competizioni e culminando nella loro vittoria a Tokyo e ora a Parigi.

La pandemia di COVID-19, pur rappresentando una sfida globale, ha avuto un impatto inaspettatamente positivo sul loro allenamento. “Il lockdown a Gaeta è stato un momento di grande concentrazione per loro”, spiega Fornelli. “Sono stati costretti a rimanere lontani dalle competizioni, ma questo tempo di isolamento ha permesso loro di riorganizzarsi e focalizzarsi sulle proprie forze. Hanno potuto dedicarsi completamente alla preparazione, affinare le tecniche e migliorare la loro intesa, il che ha fatto la differenza nelle gare successive”.

Marta Maggetti, che ha conquistato l’oro nella classe iQFoil, ha seguito un percorso altrettanto straordinario. Arruolata giovane nelle Fiamme Gialle, ha mostrato subito un grande potenziale. “Marta ha dovuto affrontare molte difficoltà per passare alla nuova classe olimpica”, racconta Fornelli. “Il passaggio dall’esperienza accumulata a Tokyo 2020 alla nuova sfida con l’IQFoil non è stato semplice. Tuttavia, ha dimostrato una determinazione incredibile e una resilienza ammirevole. Il suo impegno e il duro lavoro sono stati fondamentali per raggiungere il successo attuale”.

L’allenamento e il supporto del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle hanno giocato un ruolo cruciale nella crescita di Marta. L’esperienza accumulata durante la campagna olimpica precedente le ha fornito le basi per affrontare e superare le sfide che la nuova classe ha presentato. “Marta ha saputo trarre il massimo da ogni opportunità e ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative, raggiungendo un risultato storico per la vela italiana” osserva Fornelli.

Marta Maggetti Afp

La testimonianza diretta del comandante Francesco Nerone durante le Olimpiadi di Parigi 2024 arricchisce ulteriormente il quadro del successo. “Le emozioni sono state immense”, esordisce Nerone. “Essere presenti a Marsiglia è stato cruciale non solo per supportare i nostri atleti, ma anche per garantire loro una serenità ulteriore in gara”.

Nerone non nasconde la sua particolare emozione per la vittoria di Marta Maggetti. “Per Marta, che era alla sua prima esperienza olimpica, l’oro è stato una sorpresa incredibile,” racconta Nerone. “Era una giovane surfista che, con una determinazione straordinaria, è riuscita a conquistare il primo gradino del podio in una disciplina che non vedeva trionfi femminili dall’oro di Alessandra Sensini a Sydney 2000”. La vittoria di Maggetti rappresenta, quindi, non solo un risultato personale, ma anche un significativo ritorno alla gloria per il windsurf italiano.

Ruggero Tita, con la sua seconda medaglia olimpica dopo il successo a Tokyo, ha lasciato un’impressione indelebile. “Ruggero è un fuoriclasse”, afferma Nerone, paragonandolo ai grandi dello sport. “Appena sceso a terra, invece di festeggiare subito, ha dedicato tempo a sistemare la barca, mostrando una dedizione che raramente si vede”.

Le nuove generazioni della vela

Il coinvolgimento dei giovani nel mondo della vela è una delle principali preoccupazioni per Francesco Nerone e Pierluigi Fornelli, che vedono in questa sfida un’opportunità di crescita e rinnovamento per il futuro dello sport. Fornelli esprime chiaramente la difficoltà di attrarre giovani verso una disciplina che richiede un impegno totale e una preparazione completa: “Stiamo reclutando sempre più giovani, ma è difficile trovare ragazzi motivati e disposti a dedicarsi a uno sport così completo e impegnativo”, afferma. La vela, infatti, non è solo una questione di tecnica e abilità, ma richiede anche una preparazione fisica e mentale intensa, elementi che non sempre trovano spazio nella vita dei giovani di oggi. Il direttore sportivo sottolinea come il mondo virtuale eserciti una forte attrazione sui ragazzi, rendendo ancora più arduo il compito di farli avvicinare all’esperienza diretta del mare.

Tuttavia, nonostante queste difficoltà, Fornelli nota un aspetto positivo: “La vela sta vivendo un momento di crescita, con un interesse crescente tra i giovani e quelli che arrivano a fare questo sport lo fanno perché lo vogliono davvero”, osserva Fornelli, confermando che, sebbene la strada sia lunga e difficile, l’impegno e la volontà dei nuovi talenti non mancano.

Francesco Nerone, dal canto suo, aggiunge che il lavoro delle Fiamme Gialle si concentra anche sull’identificazione e la promozione di giovani talenti: “Abbiamo recentemente arruolato due giovani promesse della vela, che hanno dimostrato grandi potenzialità”. Il comandante del nucleo vede in queste nuove leve una speranza concreta per il futuro del settore: “Le vittorie degli atleti più esperti servono anche come ispirazione per i più giovani. L’idea è di continuare a fare scouting e a investire in chi mostra realmente la passione e la tenacia necessarie per eccellere”. Questo impegno verso le nuove generazioni si riflette anche nella volontà di creare una struttura giovanile più formalizzata, che possa fungere da base solida per atleti orientati verso competizioni di alto livello.

Verso una vela inclusiva

Il tema della parità di genere e dell’inclusione nello sport è centrale nel dialogo con Francesco Nerone e Pierluigi Fornelli, che non risparmiano entusiasmi nel raccontare i progressi e le sfide in corso. Nerone sottolinea con orgoglio i cambiamenti significativi degli ultimi anni. “Negli ultimi dieci anni, abbiamo visto una crescita straordinaria nella partecipazione femminile alla vela” afferma. “Attualmente, la nostra squadra è composta in maggioranza da donne. Su undici atleti, otto sono donne, e questo non è solo un numero, ma un segno tangibile del talento e della dedizione che le atlete portano nel nostro sport”.

Tuttavia, Nerone non nasconde che il cammino verso una completa inclusione è ancora lungo. “Abbiamo fatto molti passi avanti, ma c’è ancora molto da fare per rendere la vela uno sport realmente inclusivo” osserva. “Atlete come Marta sono esempi straordinari per tutte le ragazze che vogliono avvicinarsi a questo mondo, e il nostro obiettivo è garantire che queste opportunità crescano in numero e qualità”.

La questione dell’inclusione si estende anche agli atleti con disabilità, un tema di grande importanza per le Fiamme Gialle. Nerone parla con determinazione dell’impegno del centro sportivo verso la creazione di un ambiente accogliente per gli atleti paralimpici. “Siamo stati pionieristici nell’arruolare atleti paralimpici, e anche se la vela paralimpica non è ancora riconosciuta ufficialmente a livello olimpico, siamo già pronti per accogliere questi atleti quando la federazione aprirà al settore” spiega Nerone.

Il supporto delle Forze Armate

Il supporto delle Forze Armate si dimostra un pilastro imprescindibile per il successo dei giovani atleti, in particolare nel mondo della vela, uno sport in cui le risorse economiche e le competenze tecniche giocano un ruolo cruciale. Fornelli chiarisce con passione e convinzione l’importanza di questo supporto. “Le Fiamme Gialle sono più di un semplice gruppo sportivo; sono un vero e proprio trampolino di lancio per i nostri giovani velisti”, afferma. “La loro esperienza e la loro dedizione garantiscono non solo un solido sostegno economico, ma anche una guida tecnica di altissimo livello”.

Nel contesto della vela, dove le spese per equipaggiamenti e competizioni possono raggiungere cifre considerevoli, la stabilità offerta dalle Forze Armate diventa un fattore determinante. La possibilità per gli atleti di concentrarsi esclusivamente sull’allenamento e sulla preparazione senza le preoccupazioni legate al sostentamento quotidiano rappresenta un vantaggio competitivo significativo. “Siamo in grado di offrire ai nostri atleti un ambiente che elimina molte delle barriere economiche e logistiche che altrimenti avrebbero dovuto affrontare”, spiega Fornelli. “Questo ci permette di coltivare il loro talento in modo mirato e strategico.”

Le Fiamme Gialle, grazie alla loro struttura ben consolidata, offrono non solo supporto finanziario, ma anche un accesso diretto a un know-how prezioso. Gli allenatori del nucleo, molti dei quali sono ex atleti olimpici, giocano un ruolo cruciale nella formazione dei giovani. Il loro passato di successi sportivi e le loro competenze tecniche sono trasferiti ai nuovi arrivati, rendendo più agevole il passaggio dalla categoria giovanile a quella professionistica. “Il know-how che mettiamo a disposizione degli atleti è una risorsa fondamentale”, conferma Fornelli. “La nostra esperienza aiuta i giovani velisti a migliorare rapidamente, accelerando il loro processo di apprendimento e preparandoli adeguatamente per le sfide internazionali. Senza il sostegno delle Forze Armate e delle Federazioni, sarebbe molto difficile per i nostri atleti raggiungere i traguardi che ci poniamo”, conclude Fornelli. “La nostra missione è quella di garantire che ogni giovane velista abbia la possibilità di emergere e di brillare, e questo è possibile solo grazie al sostegno costante e alla passione che mettiamo nel nostro lavoro”.

Gaeta e il futuro della vela italiana

L’intervista a Francesco Nerone e Pierluigi Fornelli offre uno spaccato affascinante e promettente del futuro della vela italiana, ancorata saldamente alle fondamenta di Gaeta e alle ambizioni del 4° Nucleo Atleti delle Fiamme Gialle. Gaeta, con le sue condizioni ideali e il suo ambiente stimolante, si conferma come una vera e propria fucina di talenti. Come sottolinea Nerone, “Lavoriamo a stretto contatto con la federazione e il Golfo di Gaeta offre condizioni ideali per allenamenti di alto livello“. Questo approccio meticoloso e strategico ha reso la località un punto di riferimento per atleti internazionali, che vedono in essa un partner prezioso nella loro preparazione, testimoniando l’eccellenza raggiunta dall’Italia in ambito velico.

Con uno sguardo rivolto al futuro, la determinazione del 4° Nucleo è chiara. L’intento è di continuare a supportare e a formare giovani talenti, offrendo loro le migliori condizioni per eccellere e, al contempo, mantenere alto il profilo dell’Italia nel panorama velico globale. “Siamo pronti ad accogliere nuovi atleti ed a offrire loro le migliori condizioni per crescere”, afferma Nerone, sottolineando la volontà di espandere e diversificare il pool di talenti.

La prospettiva di vedere atleti italiani brillare sulla scena internazionale alimenta un clima di entusiasmo e aspettative. Tita, in particolare, con il suo imminente impegno su Luna Rossa nella Coppa America, rappresenta non solo una speranza concreta per nuovi trionfi, ma anche una fonte di ispirazione per le future generazioni di velisti. Come dichiarato da Fornelli, “La nostra ambizione è quella di migliorare costantemente e di arruolare talenti che possano contribuire ulteriormente ai successi della vela italiana”.

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