Le donne accettano di trasferirsi per lavoro con meno facilità rispetto agli uomini e questo contribuisce al loro minor tasso di promozione. Le donne tendono a restare più vicine alla loro città natale e spesso si trasferiscono per la carriera del partner piuttosto che per la propria, influenzando negativamente le loro prospettive di avanzamento professionale. A rivelarlo è lo studio LinkedIn dal titolo “La relazione tra differenze di genere nel trasferimento e nella promozione” che ha evidenziato che il 40% del divario di promozione tra i generi è legato ai trasferimenti verso località dove i lavoratori non hanno molte connessioni familiari e sociali.
Ma perché?
Prendere una scelta lavorativa come accettare di trasferirsi in un’altra città può avere ricadute importanti nel proprio work life balance. Con l’aumento della partecipazione femminile nella forza lavoro, si è intensificato il dibattito su come la mancanza di servizi di assistenza all’infanzia possa influire negativamente sulle carriere delle donne.
Nel 2023, la vincitrice del Premio Nobel per l’Economia, Claudia Goldin, ha sottolineato come gran parte del divario retributivo di genere sia dovuto alle responsabilità di caregiving che ricadono sproporzionatamente sulle donne. Queste responsabilità portano le donne a lasciare il lavoro, ridurre le ore lavorative o rinunciare a promozioni per dedicare più tempo alla famiglia.
Rilocazione e carriera
La ricerca di LinkedIn ha analizzato i dati dei profili e delle risposte ai sondaggi di oltre 18.000 professionisti negli Stati Uniti, scoprendo che le donne sono meno propense degli uomini a trasferirsi per avanzamenti di carriera.
Solo il 30.6% ha dichiarato di essersi trasferita per la propria carriera, rispetto al 39.3% degli uomini. Invece, il 18.7% delle donne ha dichiarato di essersi trasferita per la carriera del partner, rispetto al 15.2% degli uomini.
Prossimità alla città natale
Le donne tendono a vivere più vicino alla loro città natale rispetto agli uomini. Il 40.7% delle donne vive a meno di un’ora dal luogo in cui sono cresciute, rispetto al 37.8% degli uomini. Le donne che si trasferiscono per la propria carriera sono anche il 47% più propense a vivere vicino a casa rispetto a quelle che si trasferiscono per il partner.
Ma quando si parla di un avanzamento di carriera che richiede un trasferimento le cose cambiano.
Gli uomini hanno una maggiore probabilità di avanzamento di carriera rispetto alle donne. Ad esempio, tra i lavoratori entry-level, il 10.3% degli uomini è promosso a una posizione di livello superiore entro un anno, rispetto al 10.0% delle donne. Anche se il divario di promozione sembra piccolo, a livello nazionale si traduce in decine di migliaia di uomini promossi ogni anno più delle donne.
Divario di genere
La ricerca ha inoltre evidenziato che i trasferimenti verso località dove i lavoratori non hanno molte connessioni sono associati a tassi di promozione più alti. Nonostante solo il 5% delle promozioni sia legato a questi trasferimenti, essi rappresentano il 40% del divario di genere nelle promozioni. Gli uomini sono più propensi delle donne a fare questi trasferimenti, con il 3.3% degli uomini che si trasferisce annualmente, rispetto al 2.9% delle donne.
I risultati indicano che le donne potrebbero beneficiare di politiche che supportano la mobilità professionale e che promuovono l’uguaglianza nelle opportunità di promozione, indipendentemente dalla necessità di trasferirsi. Riducendo il divario di promozione tra uomini e donne che non si trasferiscono, si potrebbe colmare il 65% del divario complessivo di promozione di genere.
Questa ricerca sottolinea l’importanza della mobilità geografica nella progressione di carriera e come le responsabilità familiari e le preferenze di prossimità influenzino le decisioni lavorative. Politiche aziendali mirate a sostenere le donne nella loro carriera e a promuovere l’uguaglianza di genere potrebbero avere un impatto significativo nel ridurre le disparità di promozione e avanzamento professionale.