Il mondo del lavoro sta attraversando una fase di trasformazione continua e la Generazione Z, composta dai nati a partire dal 1996, si sta affacciando con decisione su questo palcoscenico dinamico. Una recente analisi di Jobtech, l’agenzia per il lavoro completamente digitale, getta luce su come questa giovane generazione stia vivendo la propria avventura professionale nel primo semestre del 2024. Con una percentuale significativa di cerca-lavoro appartenente alla Gen Z, pari al 20,7%, il focus si sposta sulle loro peculiarità, esigenze e aspettative in un contesto lavorativo in evoluzione.
Nel contesto del mercato del lavoro, la Generazione Z si confronta con una situazione che presenta oscillazioni mensili nei tassi di occupazione e disoccupazione. Il tasso di disoccupazione ha visto una flessione, scendendo al 6,9%, il livello più basso dal dicembre 2008. Contemporaneamente, il tasso di occupazione è salito al 62,3%, con un forte aumento per le assunzioni a tempo indeterminato. Tuttavia, sebbene la ricerca di lavoro sia aumentata del 3,8% rispetto allo scorso anno, si osserva una contrazione negli annunci di lavoro. Insomma, uno scenario che evidenzia una domanda di lavoro che non sempre riesce a eguagliare l’offerta, creando un ambiente in cui la Generazione Z sta cercando di ritagliarsi uno spazio.
Generazione Z e lavoro
La distribuzione di genere tra i giovani in cerca di lavoro è relativamente equilibrata, con una leggera predominanza di donne (11,1%) rispetto agli uomini (9,7%). Per quanto riguarda il livello di istruzione, la maggior parte della Generazione Z accede al mercato del lavoro con un diploma di maturità, rappresentando il 66,7% del campione analizzato. Seguono con una percentuale minore coloro che hanno conseguito una laurea triennale (10,6%), una laurea specialistica o magistrale (3,5%) e quelli con la sola licenza media (18,1%). Interessante è notare che i settori preferiti da questa generazione sono l’horeca (il settore dell’industriaalberghiera) e la vendita al dettaglio, che offrono una flessibilità che può adattarsi ai tempi di studio e alle esigenze di un inizio di carriera.
Un aspetto rilevante emerso dall’analisi è la predisposizione della Generazione Z verso orari di lavoro flessibili. Il 54% di questi giovani è disposto a lavorare nei weekend, il 20% è pronto a lavorare di notte, e il 49,8% preferisce un impiego part-time. Tuttavia, rispetto all’anno precedente, si nota una diminuzione del 7% nella disponibilità a lavorare nei fine settimana, indicando una crescente attenzione verso il bilanciamento tra vita lavorativa e tempo libero. I cambiamenti nel mercato del lavoro, con una crescente richiesta di equilibrio tra lavoro e vita privata, stanno influenzando le priorità di questa generazione.
La ricerca di un miglior equilibrio tra vita privata e lavorativa emerge come una priorità crescente. Il 28% della Generazione Z considera cruciale la possibilità di lavorare da remoto per migliorare questo equilibrio. Questo dato sottolinea l’importanza di politiche aziendali orientate verso la flessibilità, che possono fare la differenza nell’attrarre e mantenere talenti giovani. Le aziende sono chiamate a ripensare i propri modelli organizzativi, introducendo strategie di welfare e misure che rispondano alle esigenze di equilibrio dei propri dipendenti.
“Cresciuta in un’era di rapidi cambiamenti tecnologici, la Generazione Z è sempre più portavoce di una visione del lavoro che enfatizza la flessibilità, l’innovazione e un forte equilibrio tra vita privata e professionale” riassume il quadro in modo eloquente Paolo Andreozzi, founder & CEO di Jobtech.