Le formiche collaborano meglio degli esseri umani, lo rivela il “Test della T”

26 formiche hanno risolto il “rompicapo dei traslocatori di pianoforte” prima di 80 persone. Siamo ancora un animale politico?
27 Marzo 2025
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Formiche Umani Test Screen
Screenshot dal video del test pubblicato su Pnas

Le formiche in gruppo sono più intelligenti degli esseri umani in gruppo. Questo è stato lo straordinario risultato ottenuto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Weizmann per le Scienze in Israele che hanno messo a confronto le scelte delle due specie mentre cercavano di risolvere un rompicapo.

Per consentire un confronto tra due specie così diverse, il team di ricerca guidato da Tabea Dreyer ha adeguato il “rompicapo dei traslocatori di pianoforti”, molto utilizzato nella robotica per capire come il robot sposta un oggetto (con una forma insolita) dal punto A al punto B se si trova in un ambiente complesso. Invece di un pianoforte, ai partecipanti è stato dato un grande oggetto a forma di T che dovevano manovrare attraverso uno spazio rettangolare diviso in tre camere collegate da due strette fessure. Pesi e spazi sono state scalate in proporzione per le formiche.

L’esperimento di umani e formiche

L’esperimento, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences  (Pnas), ha messo a confronto le formiche Paratrechina longicornis, minuscole creature scure lunghe appena tre millimetri, note per la loro instancabile energia e degli esseri umani reclutati su base volontaria.

La sfida prevedeva tre diverse prove: un test individuale, uno con piccoli gruppi e uno con un numero maggiore di partecipanti. Per rendere il confronto equo, ai volontari umani era persino vietato comunicare verbalmente, costretti a indossare mascherine e occhiali da sole per eliminare qualsiasi forma di comunicazione non verbale. Le formiche comunicano rilasciando ferormoni che vengono poi intercettati e “compresi” con le antenne.

Uomo più intelligente da solo, ma non in gruppo

I risultati sono stati sorprendenti: più i gruppi diventavano grande, più le formiche si avvicinavano ai risultati umani. Nell’ultimo gruppo, quello più numeroso, gli insetti si sono persino dimostrati più intelligenti degli esseri umani. Ecco come sono andate le cose.

Nelle prove individuali, gli umani hanno mostrato evidenti vantaggi nella pianificazione e nella comprensione degli ostacoli. Ma quando si è passati al lavoro di gruppo, le formiche hanno rivelato capacità straordinarie.

Nelle prove con più individui, le formiche sembravano quasi leggere la mente le une delle altre, muovendosi con una coordinazione ammirabile. Gli esseri umani, al contrario, si sono rivelati meno efficienti. Troppo spesso intrappolati in logiche di breve periodo, che avrebbero reso semplice portare la T fuori dalla prima parete, ma impossibile superare tutte e tre le pareti.

Dopo il test individuale, la seconda prova è stata realizzata da un gruppo di 7 formiche e di 6-9 persone mentre nella terza c’erano 80 formiche contro 26 persone. Le dimensioni delle “T” variavano a seconda delle prove). In quest’ultima prova, le formiche hanno risolto il rompicapo più velocemente degli esseri umani. Alla base di questo risultato c’è la capacità di sfruttare una sorta di memoria collettiva per tenere traccia delle manovre già effettuate dal gruppo e di quelle più promettenti per superare gli ostacoli.

La lezione delle formiche 

Che le formiche migliorino le proprie prestazioni quando agiscono in gruppo non è un caso: “Una colonia di formiche è una famiglia. Tutte le formiche sono sorelle, con interessi comuni. È una società così stretta che la cooperazione sovverte ogni logica di competizione”, ha spiegato il coordinatore della ricerca Ofer Feinerman.

Il filosofo greco Aristotele sosteneva che l’essere umano era uno “zoon politicon”, un animale politico, ovvero una specie che ha bisogno delle altre persone per identificare e realizzare sé stesso. Le formiche ci insegnano che l’intelligenza non è una questione di dimensione del cervello, ma di capacità di collaborare, di rinunciare all’ego individuale per un disegno più grande.

Una lezione importante per una società individualista da tempo, ancora di più nell’era dell’Ai. Con questa tecnologia gli esseri umani tendono a non chiedere aiuto ad altre persone, ma a fare da sole con il supporto di un robot. Seppure abbia ottimi risultati nel breve periodo (proprio come i movimenti fatti dagli umani nel test di gruppo), demandare il compito a un’Ai deve essere fatto con cautela per evitare che l’intelligenza umana si appiattisca sotto la scure di cervelli sempre meno pesanti e relazioni umane sempre più vacue.

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