Da oggi, 3 luglio 2024, scatta in tutta l’Unione Europea l’obbligo di dotare le bottiglie di plastica di un tappo agganciato (tethered cap), anche dopo essere stato svitato e sollevato, in modo da non disperderlo nell’ambiente. La normativa, che affonda le sue radici nella Direttiva UE 2019/904, rappresenta una delle numerose iniziative messe in campo dall’Europa per combattere l’inquinamento da plastica, una piaga che affligge i nostri mari e le nostre terre. Ma mentre i promotori parlano di una svolta epocale per l’ambiente, le critiche non mancano, soprattutto da parte di chi vede in questa misura l’ennesima complicazione burocratica.
La Direttiva UE 2019/904: obiettivi e contenuti
Come si legge sul sito ufficiale dell’Unione europea, la “Direttiva UE 2019/904 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 giugno 2019, sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente“, ha l’obiettivo di “prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo al corretto funzionamento del mercato interno. Questo ambizioso programma legislativo è stato inizialmente approvato dal Parlamento europeo nel 2019, non senza opposizioni. Tuttavia, quando la direttiva ricevette il via libera anche dal Consiglio dell’Unione europea, tutti gli Stati membri, compresa l’Italia, votarono a favore.
L’iter legislativo e il ruolo dell’Italia
È interessante notare come la direttiva sia stata accolta nel contesto politico italiano. Nonostante la Lega abbia votato contro in fase di approvazione parlamentare, quando la direttiva è stata sottoposta al Consiglio dell’Unione Europea, l’Italia ha dato il suo ok definitivo. Questo segna una contraddizione evidente che ha portato Matteo Salvini, leader della Lega, a dover fare i conti con le proprie posizioni passate.
Le critiche di Salvini
Matteo Salvini ha espresso preoccupazioni riguardo alla nuova regolamentazione, definendola una “procedura scomodissima” e criticando l’approccio di Bruxelles verso le norme ambientali. Circa un mese fa, in prossimità delle elezioni europee, Salvini ha criticato la direttiva numero 904 sui social, affermando: “Eco-norme surreali volute da Bruxelles? No, grazie. Sì al buonsenso! Per PIÙ ITALIA e meno Europa, scegli la Lega”. Tuttavia, è interessante notare che fu proprio durante il suo mandato al governo, nel 2019, che l’Italia diede il suo consenso alla direttiva. Anche grazie ai voti della Lega, la norma venne recepita e quindi entrò in vigore nel 2021.
Industria e consumatori
La direttiva UE 2019/904 impone che tutte le bottiglie di plastica con una capacità fino a tre litri siano dotate di tappi che rimangono attaccati al contenitore per tutta la durata dell’uso previsto del prodotto. Questo nuovo regolamento rappresenta una sfida significativa per i produttori di bevande e gli imbottigliatori. Le aziende dovranno adeguare le loro linee produttive, il che richiede investimenti considerevoli in nuovi macchinari e tecnologie per garantire che i tappi siano correttamente fissati alle bottiglie.
L’aggiornamento dei processi produttivi non è una questione da poco. Le aziende devono affrontare costi significativi non solo per l’acquisto di nuovi macchinari, ma anche per la formazione del personale e l’adeguamento delle linee di produzione esistenti. Questi costi potrebbero inevitabilmente essere trasferiti ai consumatori, con un aumento dei prezzi delle bevande. Inoltre, le nuove configurazioni delle linee di imbottigliamento devono essere progettate per mantenere elevati standard di efficienza e sicurezza, garantendo al contempo che i tappi agganciati non compromettano la qualità del prodotto o la sua fruibilità.
Del resto, lato consumatori, non mancano le preoccupazioni pratiche. Gli acquirenti si interrogano sulla comodità di questi nuovi tappi. Saranno facili da usare? Riusciranno a garantire la stessa praticità dei tappi tradizionali? Le prime reazioni sono miste. Mentre alcuni lodano l’iniziativa per la sua attenzione all’ambiente, altri temono che possa complicare la semplice azione di aprire e chiudere una bottiglia, soprattutto per i bambini e le persone anziane.
Impatti ambientali
Gli effetti positivi sperati sono, di contro, notevoli. Si stima che l’introduzione dei tappi agganciati potrebbe ridurre significativamente la quantità di plastica dispersa nell’ambiente. I tappi di bottiglia sono infatti tra i rifiuti plastici più comuni che si trovano sulle spiagge e nei mari di tutto il mondo. Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, ogni anno finiscono negli oceani milioni di tonnellate di plastica, causando gravi danni alla fauna marina e agli ecosistemi.
I tappi di bottiglia, se non correttamente smaltiti, rappresentano una minaccia per la fauna marina. Uccelli, pesci e altre creature acquatiche possono ingerirli, scambiandoli per cibo, con conseguenze spesso letali. La plastica ingerita può causare blocchi intestinali, soffocamento e una serie di problemi di salute che possono portare alla morte degli animali. Riducendo il numero di tappi che finiscono nell’ambiente, la direttiva mira a diminuire questi tragici incidenti e a migliorare la salute degli ecosistemi marini.
Inoltre, la plastica, una volta nell’ambiente, tende a frammentarsi in particelle sempre più piccole chiamate microplastiche. Queste microplastiche possono essere ingerite da una vasta gamma di organismi marini, entrando così nella catena alimentare e accumulandosi nei tessuti degli animali. Questo processo può avere effetti negativi non solo sulla fauna marina, ma anche sugli esseri umani, poiché le microplastiche possono arrivare fino ai nostri piatti attraverso il consumo di pesce e frutti di mare.
L’inquinamento da plastica ha anche implicazioni economiche. Le coste inquinate possono influenzare negativamente il turismo, una fonte di reddito importante per molte comunità costiere. La pulizia delle spiagge e delle aree marine inquinate rappresenta un costo significativo per i governi e le organizzazioni ambientaliste. Implementare misure preventive, come l’obbligo dei tappi attaccati, può contribuire a ridurre questi costi, rendendo le operazioni di pulizia meno frequenti e più gestibili.
Il futuro del packaging
La direttiva UE 2019/904 rappresenta solo una parte di un più ampio sforzo dell’UE per ridurre l’uso di plastica monouso. Sono già state messe in atto altre misure, come il divieto di vendita di posate, piatti e cannucce di plastica. Il futuro del packaging sembra essere sempre più orientato verso materiali alternativi e soluzioni sostenibili. Innovazioni nel campo dei biopolimeri e del packaging biodegradabile sono all’ordine del giorno, e molte aziende stanno già esplorando nuove tecnologie per ridurre il loro impatto ambientale.