Una transizione ecologica si deve basare sulle informazioni e sui dati. C’è la necessità di rinnovare le istituzioni europee per affrontare le normative del Green Deal in modo più equilibrato. E l’impegno dell’Italia per la decarbonizzazione è centrale nel ruolo che ricopre nel Mediterraneo. Questi i concetti espressi dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, durante l’evento Adnkronos Q&A “Trasformazione green, investimenti e strategie”, tenutosi questa mattina al Palazzo dell’Informazione di Roma.
Ecco la direzione del Governo italiano sul tema della sostenibilità e il futuro del Green Deal.
Pichetto Fratin: “L’Italia non ha mai lavorato per distruggere”
“Un’informazione puntuale, costruita su dati ed evidenze, è decisiva nel processo di transizione ecologica, un processo anche indiscutibilmente culturale”, ha spiegato il ministro all’Adnkronos. “Sono convinto che il rinnovamento delle istituzioni europee ci permetterà di affrontare con maggiore pragmatismo anche quelle norme del Green Deal che si sono dimostrate molto sbilanciate. L’Italia non ha mai lavorato per distruggere, ha voluto piuttosto migliorare, anche riuscendoci, direttive e regolamenti che rischiano di lasciare indietro interi settori produttivi”.
“Sia chiaro – ha aggiunto il ministro – che non è mai stato in dubbio il nostro impegno e i nostri obiettivi green, ma non c’è più posto in Europa per approcci che non tengono conto di quelle che sono le evidenze scientifiche e dei contesti nazionali differenti tra i 27 Paesi europei”. Secondo Pichetto Fratin, è su questa linea che il nuovo Parlamento europeo, così come la Commissione e i Consigli, dovranno lavorare. “Come già fatto al G7 Clima, Energia e Ambiente, così a Cop29, che si apre tra pochi giorni, porteremo con responsabilità la voce del sistema Paese, espressione quindi di valore e di eccellenza”, ha aggiunto.
Il ruolo dei privati
“Le imprese che investono su processi produttivi sostenibili sono oggi la nostra maggiore forza – ha dichiarato il ministro -. Il nostro Paese si sta attrezzando al meglio sulla lunga ma ormai tracciata strada che dovrà portarci alla decarbonizzazione dei sistemi produttivi e alla neutralità carbonica, prevista totalmente nel 2050. La sicurezza energetica, primaria urgenza del sistema Paese, si sta concretizzando attraverso una strategia che punta ad attribuire all’Italia un ruolo centrale nell’ambito del Mediterraneo. La forte affermazione delle rinnovabili e la spinta all’innovazione, nei numeri che ci indica il nostro Piano nazionale integrato energia e clima, avranno bisogno di un settore privato vivace e molto protagonista”.
E poi chiaro il ruolo dei privati: “Ci sono modelli vincenti come quelli dell’economia circolare italiana che tutti ci invidiano. Per queste imprese il governo sta cercando di creare il miglior contesto di lavoro, semplificando i quadri normativi, garantendo certezze, incentivando, ove utile, la conversione produttiva”.
Il ruolo del governo, ha chiarito il ministro, sarà quello di “permettere che la transizione venga vissuta come un’opportunità di sviluppo, un asset aziendale e non come una sommatoria di adempimenti e di penalizzazioni. L’attenzione del governo è su più fronti: il lavoro in corso sui settori in cui è più difficile decarbonizzare, gli incentivi per le Cer, l’avanzamento delle misure del Pnrr e diverse altre azioni normative semplificatorie”, ha concluso.