Non c’è sostenibilità senza investimenti, a Salerno nasce LinkeGreen

Il progetto è pensato per creare un ponte tra sviluppatori di progetti rinnovabili e investitori
12 Settembre 2024
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Investimenti Green

Nel (non abbastanza) veloce percorso di transizione energetica, è cruciale far funzionare in sinergia le competenze tecniche e le risorse economiche. LinkeGreen, fondata a Castel San Giorgio, risponde proprio a questa esigenza, creando un ponte tra sviluppatori di progetti rinnovabili e investitori. Ma perché è così importante far funzionare questi due mondi insieme?

I cosiddetti “sviluppatori”, ovvero team tecnici con esperienza nella progettazione di impianti solari ed eolici, spesso non dispongono delle risorse finanziarie necessarie per concretizzare su larga scala le proprie idee. Al contrario, fondi di investimento, hedge funds e attori industriali con capitali disponibili possono fare la differenza, ma non sempre hanno accesso a progetti solidi o valutazioni finanziarie adeguate. LinkeGreen si pone come facilitatore di questo processo: mette in contatto domanda e offerta, selezionando progetti ritenuti validi dal punto di vista tecnico ed economicamente sostenibili.

“Il mercato ha bisogno di una scrematura”, afferma il fondatore ed ex avvocato d’affari Giuseppe Andrea D’Alessio, spiegando a Esgnews.it che spesso le proposte deboli finiscono per distogliere l’attenzione da opportunità realmente fattibili. L’approccio di LinkeGreen permette agli investitori di ridurre i rischi associati a progetti energetici, garantendo al contempo ai team di sviluppo l’accesso ai capitali necessari per portare avanti la transizione verde.

Questo modello è cruciale in un momento in cui la transizione energetica richiede un massiccio afflusso di capitali. Senza il giusto sostegno finanziario, gli impianti utility-scale, cioè quei grandi impianti solari o eolici in grado di generare energia su vasta scala, non possono diventare realtà. Solo la creazione di un sistema in cui tecnici e finanziatori lavorano in modo coordinato può garantire l’adozione rapida di energie rinnovabili, in linea con gli obiettivi fissati dall’Unione Europea per la neutralità climatica entro il 2050.

Non si tratta solo di abbattere le emissioni, ma anche di creare una rete energetica resiliente e sostenibile. Progetti come LinkeGreen non sono semplici piattaforme di matchmaking, ma veri e propri acceleratori della transizione energetica, capaci di influire su scala globale e locale, in particolare nelle regioni più vocate allo sviluppo delle rinnovabili come il Sud Italia e i Balcani.
Tra i progetti più interessati avviati dalla startup c’è un sistema BESS (Battery Energy Storage System, sistema di accumulo dell’energia a batteria) tra Puglia e Sicilia con potenza complessiva di 490 milioni di watt.

Investimenti per la transizione verde: a che punto siamo?

La collaborazione tra investitori e sviluppatori è solo una parte dell’equazione. Gli investimenti finanziari massicci sono essenziali per rendere la transizione energetica una realtà. Secondo il World Energy Outlook 2022 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), entro il 2030 saranno necessari almeno 4,5 trilioni di dollari in investimenti annui per soddisfare gli obiettivi climatici globali. L’Unione Europea ha già risposto con il suo Green Deal, che prevede oltre 1 trilione di euro di investimenti entro il 2030 per finanziare progetti legati all’energia pulita, infrastrutture sostenibili e mobilità elettrica.

IRENA (International Renewable Energy Agency) ha confermato che entro il 2050 gli investimenti nelle energie rinnovabili dovranno triplicare rispetto agli attuali livelli per mantenere il riscaldamento globale sotto 1,5 gradi Celsius.  A livello mondiale, le rinnovabili rappresentano attualmente il 29% della produzione di energia elettrica, ma il percorso verso la neutralità climatica richiede un significativo incremento, soprattutto nel solare ed eolico.

Per l’Italia, uno studio di BloombergNEF evidenzia che il Paese necessita di aumentare drasticamente gli investimenti nel solare ed eolico per raddoppiare la capacità installata entro il 2030, in modo da allinearsi con gli obiettivi europei. Senza un afflusso continuo di capitali, queste tecnologie non potranno svilupparsi abbastanza velocemente per competere con i combustibili fossili, nonostante il calo dei costi.
Il solare, ad esempio, ha visto una riduzione dei prezzi del 90% nell’ultimo decennio, rendendolo sempre più competitivo. Ma il tempo per vincere la battaglia contro il cambiamento climatico è sempre meno. Il successo passa da un’adeguata infrastruttura finanziaria che supporti la transizione green.

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