Immaginate un mondo dove la povertà è sconfitta, il clima è stabile, e nessuno è lasciato indietro. Questo è il sogno dietro gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite. Tuttavia, il Rapporto sugli SDGs 2024 ci presenta una realtà diversa, fatta di sfide immense e progressi disomogenei. Basato sui dati e sulle stime più recenti, il rapporto ci offre una visione chiara e impietosa dello stato del nostro pianeta e delle nostre società: mentre ci sono stati progressi in alcune aree cruciali, come la riduzione della mortalità infantile, la prevenzione delle infezioni da HIV e l’accesso all’energia e alla banda larga mobile, molti obiettivi sono lontani dall’essere raggiunti.
Una corsa contro il tempo
Il Rapporto sugli SDGs 2024 offre una visione chiara e dettagliata del percorso ancora accidentato verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Con solo il 17% degli obiettivi in linea con le previsioni, il rapporto evidenzia che molti degli SDGs restano fuori portata. Quasi la metà degli obiettivi mostra progressi minimi o moderati, mentre oltre un terzo è in fase di stallo o regressione.
Le previsioni per il futuro non sono incoraggianti. La pandemia di COVID-19 ha lasciato cicatrici profonde e durature, non solo in termini di salute pubblica, ma anche economici e sociali. Le disuguaglianze globali sono aumentate: nel 2022, 23 milioni di persone in più sono state spinte verso la povertà estrema e oltre 100 milioni di persone in più hanno sofferto la fame rispetto al 2019. La crescita del PIL pro-capite nelle nazioni più vulnerabili è più lenta rispetto a quella delle economie avanzate, un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti.
L’escalation dei conflitti globali, con le guerre in Ucraina, Gaza, Sudan e altre regioni, ha sconvolto milioni di vite. Il numero di sfollati forzati ha raggiunto un livello senza precedenti, con quasi 120 milioni di persone costrette a lasciare le loro case entro maggio 2024. Le vittime civili sono aumentate del 72% tra il 2022 e il 2023, evidenziando l’impatto devastante di questi conflitti sulle popolazioni.
Il cambiamento climatico rappresenta una delle minacce più gravi e immediate. Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato, con temperature globali pericolosamente vicine al limite critico di 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi. Le emissioni di gas serra e le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera continuano a raggiungere nuovi massimi, minacciando la stabilità degli ecosistemi planetari e aggravando ulteriormente le condizioni di vita delle popolazioni vulnerabili.
Nonostante questo panorama cupo, ci sono segnali di speranza. Sono stati fatti progressi significativi in alcune aree chiave: la riduzione della mortalità infantile, la prevenzione delle infezioni da HIV, la diminuzione del costo delle rimesse e i miglioramenti nell’accesso all’acqua, ai servizi igienico-sanitari, all’energia e alla banda larga mobile. Questi risultati dimostrano che il cambiamento è possibile, ma devono essere sostenuti e ampliati attraverso azioni più audaci e concertate.
Il rapporto evidenzia che il mondo è a un bivio cruciale. Senza un’azione urgente e coordinata, molti degli obiettivi rischiano di rimanere irraggiungibili. Tuttavia, il Summit del Futuro di quest’anno rappresenta un’opportunità vitale per consolidare i progressi fatti e aprire la strada a ulteriori iniziative.
Con solo sei anni rimanenti, è essenziale non perdere di vista la promessa del 2030 di porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e non lasciare indietro nessuno. L’appello di António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, risuona forte: “Abbiamo un piano di salvataggio davanti a noi, nella dichiarazione politica del Summit sugli SDG. Ora è il momento di mettere in pratica le parole della dichiarazione e investire nello sviluppo su larga scala come mai prima d’ora”.
Aree di azione prioritarie
Il Rapporto sugli SDGs 2024 individua chiaramente le aree di azione prioritarie necessarie per mantenere la promessa del 2030 di porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e non lasciare indietro nessuno. Innanzitutto, la pace e sicurezza devono essere al centro degli sforzi globali: risolvere i conflitti armati in corso attraverso il dialogo e la diplomazia e prevenire futuri conflitti sostenendo i principi della Carta delle Nazioni Unite è essenziale per un progresso duraturo. Inoltre, la solidarietà internazionale è cruciale: i paesi in via di sviluppo necessitano di risorse finanziarie e spazio fiscale per poter fare significativi passi avanti. Riformare l’architettura finanziaria internazionale è imperativo per facilitare maggiori investimenti negli SDGs.
Parallelamente, è fondamentale l’implementazione su larga scala di soluzioni innovative e partnership efficaci per guidare le transizioni critiche in settori come il cibo, l’energia e la connettività digitale, assicurando che nessuno sia escluso dai benefici del progresso tecnologico ed economico. Un altro aspetto cruciale è l’uguaglianza di genere: eliminare le barriere di genere e dare potere a tutte le donne e le ragazze è una condizione imprescindibile per il raggiungimento di molti degli obiettivi. Senza l’uguaglianza di genere, gli sforzi verso gli SDGs rischiano di rimanere incompleti e inefficaci. Queste priorità delineate nel rapporto non solo identificano le sfide, ma tracciano anche una chiara rotta per le azioni immediate e concertate necessarie a trasformare il mondo entro il 2030.
Il Summit del Futuro di quest’anno rappresenta un’opportunità vitale per consolidare questi progressi e aprire la strada a ulteriori iniziative alle conferenze sul Finanziamento per lo Sviluppo e al Summit Sociale Mondiale del 2025. Con più di sei anni rimanenti, non possiamo permetterci di abbandonare la nostra promessa per il 2030 di porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e non lasciare indietro nessuno.