La sicurezza stradale torna protagonista nel dibattito politico italiano con un Codice della Strada profondamente rinnovato. La revisione, in discussione al Senato, introduce una serie di norme destinate a trasformare il modo in cui ci muoviamo sulle strade, combinando sostenibilità, sicurezza e nuove tecnologie. Una coincidenza significativa: il passaggio parlamentare avviene pochi giorni dopo la Giornata Mondiale delle Vittime della Strada, un monito sulle drammatiche conseguenze dell’imprudenza e della mancanza di regole adeguate.
I cambiamenti puntano non solo a rendere più severe le sanzioni per comportamenti pericolosi, ma anche a favorire una mobilità più responsabile, in linea con le esigenze di città sempre più congestionate e con una crescente attenzione verso i mezzi di trasporto ecologici. Dai monopattini elettrici alle biciclette, passando per l’introduzione dell’alcolock per gli automobilisti recidivi, il nuovo Codice rappresenta un passo cruciale verso un futuro più sostenibile e sicuro. Ecco cosa cambia.
Monopattini e bici elettriche
La rivoluzione parte dai mezzi più amati nei centri urbani, i monopattini elettrici. Negli ultimi anni, questi dispositivi sono diventati simbolo di praticità e sostenibilità, ma anche motivo di crescenti preoccupazioni per la sicurezza. Il nuovo Codice introduce regole più rigide per garantire che il loro utilizzo non rappresenti un rischio per pedoni e altri utenti della strada.
Tra le novità principali, troviamo l’obbligo per i monopattini di essere dotati di targa non rimovibile e di indicatori luminosi di svolta su entrambe le ruote. Chi circola senza questi dispositivi rischia sanzioni amministrative salate, che vanno da 200 a 800 euro. L’autista dovrà avere il casco anche se maggiorenne A ciò si aggiunge la necessità di un’assicurazione obbligatoria, pena ulteriori multe che possono arrivare a 400 euro.
Ma non è tutto: sarà vietato parcheggiare i monopattini in modo selvaggio sui marciapiedi, una misura volta a tutelare la circolazione dei pedoni e, in particolare, delle persone con disabilità. I Comuni saranno chiamati a predisporre aree di sosta riservate, anche sui marciapiedi, purché sia garantito uno spazio adeguato al passaggio pedonale.
Un altro cambiamento significativo riguarda l’introduzione di sistemi automatici per i monopattini in sharing: questi dovranno disattivarsi automaticamente al di fuori delle aree consentite per la circolazione, limitando così comportamenti impropri e garantendo una gestione più ordinata.
Per le biciclette elettriche, invece, la normativa ribadisce che la potenza massima consentita è di 250 Watt e la velocità non può superare i 30 km/h. Una stretta che mira a evitare che mezzi troppo potenti possano trasformarsi in un pericolo per gli altri utenti della strada. I Comuni potranno istituire nuove corsie ciclabili a doppio senso, ma solo in strade con velocità massima inferiore a 30 km/h e dove non è possibile creare piste ciclabili separate. Inoltre, per tutti i veicoli, sarà obbligatorio mantenere una distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri durante il sorpasso di una bicicletta, una misura già adottata in altri Paesi europei per proteggere gli utenti vulnerabili.
Alcolock
Una delle innovazioni più discusse del nuovo Codice è l’introduzione dell’alcolock, un dispositivo che promette di rivoluzionare la lotta alla guida in stato di ebbrezza. Questo sistema, già utilizzato in diversi Paesi europei, impedisce l’avviamento del motore se il conducente ha un tasso alcolemico superiore a zero.
Come funziona? L’automobilista deve soffiare in un dispositivo simile a un etilometro prima di avviare il veicolo. Se il tasso di alcol rilevato supera i limiti consentiti, il motore non si accende. La normativa prevede che l’alcolock sia installato obbligatoriamente, e a spese del conducente, sui veicoli di chiunque sia stato condannato per guida in stato di ebbrezza.
Il dispositivo, dotato di sigilli che ne impediscono la manomissione, rappresenta una misura preventiva cruciale, ma anche un segnale di tolleranza zero nei confronti di un fenomeno che in Italia continua a causare migliaia di incidenti ogni anno. Per i recidivi, la pena è ancora più dura: revoca immediata della patente e impossibilità di conseguirne una nuova prima di tre anni.
In generale, pene più severe per la guida in stato di ebbrezza. Se il tasso alcolemico del conducente è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, la multa varia da 573 a 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico è tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, scatta una doppia sanzione: arresto fino a 6 mesi, ammenda da 800 a 3.200 euro e sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Quando il tasso alcolemico supera 1,5 grammi per litro, le pene diventano più pesanti: arresto da 6 mesi a un anno, ammenda da 1.500 a 6.000 euro e sospensione della patente da uno a due anni.
Per i recidivi, ovvero per chi viene trovato nuovamente alla guida in stato di ebbrezza nei due anni successivi alla prima sanzione con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, è prevista la revoca della patente e la confisca del veicolo.
Inoltre, chi viene sorpreso alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti rischia sanzioni anche con un semplice risultato positivo al test: il requisito dello stato di alterazione viene abolito. In questi casi, è prevista la revoca della patente e la sospensione fino a tre anni, qualora venga confermato l’uso di droghe. Un’importante novità riguarda l’introduzione del concetto di “ergastolo della patente”: chi viene trovato alla guida drogato e risulti positivo ai test salivari avrà la revoca immediata della patente e non sarà possibile conseguirne una nuova prima di tre anni.
Sanzioni più severe per comportamenti pericolosi
Le nuove normative introdotte dal Codice della Strada pongono l’accento su comportamenti particolarmente rischiosi alla guida, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza sulle strade e dissuadere le infrazioni più gravi. Tra le modifiche più rilevanti, ci sono sanzioni più severe per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti, per il superamento dei limiti di velocità, l’uso del cellulare e altre violazioni che minano la sicurezza.
Cellulare, limiti di velocità, autovelox, animali, ecc…
Le sanzioni sono state inasprite per chi viene sorpreso a telefonare o messaggiare al volante, con multe che vanno da 250 a 1.697 euro, e la sospensione della patente che può arrivare fino a tre mesi in caso di recidiva. Se l’uso del cellulare causa un incidente, i tempi di sospensione della patente raddoppiano, con la decurtazione di punti e una maggiore penalità per chi ha meno di 10 punti sulla patente.
Le nuove norme introducono sanzioni significative anche per il superamento dei limiti di velocità, la guida contromano e l’attraversamento di semafori rossi. Se il conducente supera i limiti di velocità pagherà da 173 a 694 euro tra i 10 km/h e i 40 km/h; se in un centro urbano, oltre a una multa tra 220 e 880 euro, è prevista la sospensione della patente da 15 a 30 giorni. In caso di recidiva, la sanzione diventa ancora più severa. La guida contromano o l’attraversamento di un semaforo rosso comportano la sospensione della patente per un massimo di una settimana, con la possibilità di una doppia sospensione in caso di incidente. La sospensione breve scatta in caso di mancato o irregolare uso del casco sul motorino, mancato o irregolare uso del seggiolino e dei dispositivi anti abbandono.
E ancora, chi parcheggia nelle corsie o nelle fermate destinate agli autobus rischia multe che vanno da 165 a 660 euro. Stesse sanzioni sono previste per chi occupa gli spazi riservati a polizia, vigili del fuoco, servizi di soccorso, veicoli elettrici e aree di carico e scarico. Anche chi occupa posti riservati agli invalidi, scivoli sui marciapiedi, rampe, corridoi di transito o la carreggiata si espone a multe comprese tra 165 e 660 euro.
Le nuove normative introducono anche pene severissime per chi abbandona animali sulla strada. Chi viene sorpreso a lasciare un animale su strada rischia la sospensione della patente da sei mesi a un anno, e in caso di incidente mortale causato dall’animale, la reclusione può arrivare fino a sette anni.
Infine, una delle novità riguarda l’introduzione della ZTL nelle aree Unesco, mentre in autostrada sarà consentita la circolazione anche per i motocicli con motore di cilindrata non inferiore a 120 cc o con potenza minima di 6 kW, ovvero i modelli da 125 cc.
Le nuove regole sugli autovelox mirano a limitarne l’uso indiscriminato e a favorire un controllo più mirato. Gli autovelox devono essere installati in aree ad alto rischio di incidenti, e la loro presenza deve essere segnalata con appositi cartelli almeno un chilometro prima del dispositivo. Inoltre, non possono essere posizionati su strade con limiti di velocità inferiori ai 50 km/h nelle aree urbane o sotto i 90 km/h nelle strade extraurbane. In caso di infrazioni successive in un breve arco di tempo, la multa aumenta di un terzo.
I neopatentati sono soggetti a restrizioni aggiuntive, come il divieto di guida di auto con potenza superiore a 105 kW per tonnellata. Inoltre, la durata del foglio rosa viene estesa e sono previsti esercizi pratici certificati in autostrada, di notte, e su strade extraurbane, con istruttori abilitati. I minorenni che guidano senza patente, sotto l’effetto di alcool o droghe, dovranno aspettare sei anni per chiedere la patente
Nonostante alcune critiche, soprattutto sulla fattibilità di alcune misure, il nuovo Codice della Strada potrebbe rappresentare un modello per altri Paesi, dimostrando che la sicurezza e la sostenibilità possono andare di pari passo. Resta ora da vedere come queste norme saranno applicate e quale impatto avranno sul comportamento degli utenti della strada. Di certo, il messaggio è chiaro: il futuro della mobilità sarà più responsabile, più tecnologico e, soprattutto, più sicuro.