Imprese italiane più sostenibili e supportate delle banche

I principali dati dell’ESG Outlook 2025 di Crif
25 Novembre 2025
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Imprese sostenibili crescita

Imprese e finanza unite per accelerare in sostenibilità. Lo dicono i dati dell’osservatorio annuale sulla sostenibilità Esg Outlook 2025 di Crif, che evidenzia come nel 2024 le grandi aziende e le Pmi del tessuto produttivo nazionale abbiano incrementato in maniera considerevole il livello di adeguatezza ai criteri Esg. Parallelamente, è cresciuto il sostegno delle banche nei confronti di quelle aziende che investono concretamente in pratiche responsabili. Nello specifico, il report segnala che il 70% delle grandi aziende ha migliorato le proprie performance in ambito ambientale, sociale e di governance.

Come crescono le performance Esg delle aziende

Per misurare il livello delle performance nei criteri Esg, vengono analizzati diversi fattori, quali la trasparenza nelle attività aziendali, la capacità di valutare i rischi ambientali e sociali, la qualità della governance. In questo ambito, l’Esg Outlook 2025 segnala come le grandi aziende abbiano avuto un ruolo trainante nel 2024: oltre il 76% dei finanziamenti delle banche, infatti, è diretto a imprese che si collocano nelle classi ESG “alto” e “molto alto”, un dato che nella rilevazione relativa all’anno precedente raggiungeva il 54%, mentre si riduce drasticamente la percentuale di aziende finanziate considerate nel livello “medio” (21,1% contro il 40,9% del 2023). Non ultimo, solo il 2,6% delle grandi aziende si colloca nei livelli considerati “basso” e “molto basso”, in confronto al 5,1% del 2023.

Anche nell’universo delle Pmi si riscontrano tendenze positive, ancorché più ridotte rispetto al perimetro delle grandi aziende. Nel dettaglio, le piccole e medie imprese considerate adeguate a livello di criteri Esg, sono aumentate di 17 punti percentuali nell’ultimo anno, mentre sono diminuite di circa 11 punti quelle con score “basso” o “molto basso”. Un miglioramento di performance riconosciuto e premiato dalle banche, che, infatti, hanno incrementato i finanziamenti fino al 39% verso Pmi con buoni livelli di sostenibilità, rispetto al 25% circa dell’anno precedente.

L’importanza della Csrd

Nel processo di accelerazione verso la sostenibilità ambientale e sociale, un ruolo fondamentale è ricoperto dalla rendicontazione non finanziaria o Csrd. Secondo il report, infatti, le imprese che sono tenute a redigere la Csrd dimostrano livelli di adesione ai fattori Esg decisamente superiori rispetto alle aziende che non sono tenute alla pubblicazione del report di sostenibilità. A riprova di quanto detto, il 77,6% delle imprese tenute alla Csrd si colloca nelle classi “Molto alto” o “Alto”, contro il 46% di quelle non soggette a tale rendicontazione. Parallelamente, solo il 4% delle aziende soggette a Csrd si colloca nelle classi “Molto basso” o “Basso”, percentuale che sale al 25% tra le aziende non soggette a rendicontazione.

I settori più virtuosi nella transizione Esg

Il report di Crif segnala anche la tendenza per macrosettori produttivi, dalla quale si evince che nel nostro Paese è in atto un generale miglioramento del profilo Esg delle aziende nell’ultimo anno. Tuttavia, si segnalano differenze significative da un settore all’altro, passando dalle performance migliori registrate in ambito ITC, meccanica, tessile-abbigliamento, che stanno dimostrando una maggiore capacità di integrazione della sostenibilità. Per contro, emergono maggiori difficoltà in ambito Esg e, quindi, di avere adeguato sostegno finanziario da parte di banche e istituti di credito, nei settori agricoltura, alimentare, bevande, tabacco, oil & gas.

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