Clima, Cina: “Pechino non rallenta sul clima nonostante tensioni internazionali”

Al vertice promosso da Onu e Brasile senza la partecipazione degli Stati Uniti, Xi Jinping annuncia l’impegno di Pechino per una transizione energetica giusta
24 Aprile 2025
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Pechino, il Presidente Xi Jinping
Presidente della Cina, Xi Jinping (Xinhua/Li Xueren)

In un vertice ad alto livello organizzato dalle Nazioni unite e dal Brasile, il presidente cinese Xi Jinping ha annunciato che la Cina presenterà nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni entro il 2035, coprendo tutti i gas serra e l’intero comparto produttivo del Paese.

L’annuncio è arrivato nel corso di un incontro a porte chiuse che ha riunito 17 leader mondiali, tra i quali i rappresentanti dell’Unione europea, dell’Unione africana, dell’Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico (Asean) e dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo.

Assente l’amministrazione statunitense, la Cina ha colto l’occasione per ribadire la propria volontà di proseguire la lotta contro il cambiamento climatico, nonostante le tensioni globali, la guerra commerciale con Washington e il rallentamento economico interno.

L’impegno cinese e la sfida ambientale

Secondo Xi, affrontare le emissioni di anidride carbonica è cruciale per rispettare l’Accordo di Parigi e contenere il riscaldamento globale entro gli 1.5 gradi. Questi gas (metano e perossido di azoto inclusi) rappresentano il 17% delle emissioni cinesi, una quota superiore all’impronta climatica complessiva di molti Paesi.

La conferma degli impegni da parte della Cina rappresenta un segnale politico rilevante in vista della Cop30, che si terrà a Belém, in Brasile, nel novembre 2025. “Le azioni della Cina non rallenteranno nonostante gli sviluppi internazionali”, ha affermato Xi, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.

“Avanti con la transizione climatica”

Nel briefing post-vertice, il segretario generale dell’Onu António Guterres ha sottolineato alla stampa il valore dell’incontro, definendolo “uno dei più eterogenei e inclusivi degli ultimi tempi”, e ha lanciato un appello all’azione immediata: “Come abbiamo sentito oggi, il mondo sta andando avanti. A tutta velocità. Nessun gruppo o governo può fermare la rivoluzione dell’energia pulita”.

Guterres ha riferito che molti leader hanno promesso di presentare nuovi Contributi Determinati a livello Nazionale (Ndc) già nel 2025. Ha inoltre annunciato un evento Onu di alto livello previsto per settembre, per fare il punto sui progressi in materia di piani climatici e finanziamenti.

La questione finanziaria

Durante il vertice, è emersa con forza la necessità di aumentare il supporto ai Paesi in via di sviluppo. Guterres ha chiesto un piano credibile per mobilitare 1,3 trilioni di dollari (1.1 trilioni di euro) all’anno per le nazioni in via di sviluppo entro il 2035, raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento a 40 miliardi di dollari (circa 35 miliardi di euro) quest’anno e aumentare i contributi al nuovo Fondo per le perdite e i danni creato alla Cop28.

Il Brasile, Paese ospitante della Cop30, ha insistito sulla necessità di passare dalle parole ai fatti. “Abbiamo negoziato abbastanza. Ora il mondo vuole vedere risultati, esempi, soluzioni”, ha dichiarato un alto funzionario brasiliano.

Nel suo intervento, Xi Jinping ha sottolineato come la Cina continuerà a sostenere il multilateralismo e la governance climatica globale, criticando implicitamente l’approccio unilaterale e protezionista di alcuni Paesi.

Solo 19 dei 195 firmatari dell’Accordo di Parigi hanno finora presentato alle Nazioni unite nuovi piani per le emissioni, noti come ‘Contributi determinati a livello nazionale’ (Ndc), e molti hanno accettato di presentarli entro settembre e prima della Cop30 di Belém, in Brasile. L’evento sarà la cartina di tornasole di una volontà politica che deve diventare azione concreta.

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