Batterie elettriche e nichel: gli indonesiani dicono “No”

Il Paese ha revocato i permessi ad aziende che si occupa di estrazione mineraria: “Causa la deforestazione”
17 Giugno 2025
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Raja Amapt Indonesia Canva
Isole Raja Ampat

L’Indonesia è diventata un centro strategico per l’estrazione e la lavorazione del nichel, con l’obiettivo di diventare un importante produttore di batterie per veicoli elettrici. Ma a quale costo?

Il Paese possiede ampie riserve di nichel e ha avviato un programma su larga scala per sfruttarle, concentrandosi in particolare sull’isola di Halmahera. Insieme a quella di Kewei, tra le più grandi dell’arcipelago Raja Ampat, l’iniziativa mira a far crescere l’industria locale delle batterie e a ridurre la dipendenza dalle importazioni, ma ha sollevato anche preoccupazioni riguardo all’impatto ambientale e sociale, specialmente per le popolazioni indigene che vivono nelle aree minerarie.

La denuncia degli ambientalisti

Immagini aeree drammatiche, catturate da ambientalisti e condivise con la Bbc, hanno rivelato l’impatto devastante dell’estrazione del nichel sull’arcipelago indonesiano. Deforestazione massiva e sedimenti inquinanti minacciano le acque cristalline della regione, soprannominata “l’Amazzonia dei mari” per la sua straordinaria biodiversità marina.

Negli ultimi anni, l’attività mineraria è aumentata significativamente per rispondere alla crescente domanda di nichel, un materiale chiave nelle batterie dei veicoli elettrici e nella produzione di acciaio inossidabile. Secondo l’organizzazione Global Witness, tra il 2020 e il 2024 l’uso del suolo per l’estrazione è aumentato di 500 ettari, un’area pari a circa 700 campi da calcio: un tasso di espansione circa tre volte superiore a quello dei cinque anni precedenti.

La scelta del governo indonesiano

Di fronte alla pressione degli ambientalisti, il governo indonesiano ha revocato i permessi a quattro delle cinque compagnie minerarie attive nella regione, una decisione accolta con entusiasmo dagli attivisti e dagli esperti di conservazione. Tuttavia, i danni ambientali sembrano già irreversibili, e alcune organizzazioni temono che le aziende minerarie possano intraprendere azioni legali per ripristinare le loro operazioni.

Rischio deforestazione e minacce agli abitanti

La controversia mette in evidenza il difficile equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale, un tema critico per l’Indonesia, che rappresenta oltre metà della produzione mondiale di nichel. “L’attività mineraria avrà sempre un impatto, ma dobbiamo chiederci quale danno siamo disposti ad accettare”, ha dichiarato alla Bbc il biologo marino Mark Erdmann, che da oltre vent’anni lavora nella regione.

Secondo un rapporto pubblicato lo scorso anno dall’Institute for Energy Economics and Financial Analysis, l’Indonesia è responsabile di oltre la metà della produzione mondiale di nichel. Mentre un’indagine di Forest Watch Indonesia ha rilevato un legame tra la perdita di foreste associata all’attività mineraria e l’aumento delle inondazioni e delle frane a livello locale.

Anche il rapporto di 124 pagine di Climate Rights International, “Nickel Unearthed: The Human and Climate Costs of Indonesia’s Nickel Industry”, ha posto al centro del dibattito gli abitanti che vivono in zone dedite all’estrazione e lavorazione del nichel: 45 persone che vivono nei pressi delle fonderie dell’Indonesia Weda Bay Industrial Park (Iwip) e delle vicine miniere di nichel sull’isola di Halmahera hanno spiegato come le aziende, in coordinamento con la polizia e l’esercito indonesiani, abbiano perpetrato “atti di accaparramento di terre, coercizione e intimidazione nei confronti delle popolazioni indigene e di altre comunità, che stanno subendo gravi minacce alla loro esistenza”.

Nonostante gli sforzi per regolare l’attività estrattiva, la crescente domanda di materiali per la tecnologia delle batterie sta spingendo le economie globali verso nuove frontiere minerarie, sollevando questioni urgenti sulla sostenibilità e sulla giustizia ambientale di quanto sta accadendo lì.

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