Alluvione in Texas, oltre 100 morti: è polemica contro il “Doge” di Elon Musk

L’alluvione in Texas è un tragico esempio di come cambiamenti climatici e scelte politiche possano intrecciarsi con conseguenze devastanti
8 Luglio 2025
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Alluvione in Texas
Alluvione in Texas (Christopher Lee/San Antonio Express-News/Ipa)

Nel weekend del 4 luglio 2025, il Texas è stato travolto da una delle peggiori alluvioni degli ultimi cento anni. In meno di 24 ore sono caduti quasi 24 centimetri di pioggia, l’equivalente di un mese intero per la regione. Il fiume Guadalupe, gonfiato dalle precipitazioni torrenziali, è salito di oltre 8 metri in soli 45 minuti, travolgendo case, strade e il campo estivo femminile Camp Mystic, nella contea di Kerr, dove si trovavano circa 750 persone.

Il bilancio è drammatico: almeno 104 morti, tra cui 28 bambine e membri dello staff del Camp Mystic. Al momento si contano ancora circa 30 dispersi. La contea di Kerr è la più colpita, con 84 vittime confermate.

L’allerta che non è arrivata?

Molti residenti e funzionari locali hanno denunciato la mancanza di un sistema di allerta efficace. Rob Kelly, giudice della contea di Kerr, ha dichiarato: “Non sapevamo che questa alluvione sarebbe arrivata. Non abbiamo un sistema di allerta”.

Eppure, il National Weather Service (Nws) aveva previsto piogge intense e inondazioni. Già giovedì pomeriggio, l’ufficio locale aveva emesso un primo avviso di allerta, prevedendo tra 12 e 18 centimetri di pioggia. Nelle ore successive, il Nws ha diffuso una serie crescente di allerte, culminate nelle prime ore di venerdì con un messaggio urgente che segnalava “danni catastrofici” e “grave minaccia per la vita umana” nelle aree lungo il fiume Guadalupe.

Ma allora perché il giudice Kelly sostiene di non aver ricevuto avvertimenti?

  1. La contea di Kerr non dispone di sirene di allerta esterna, a differenza di altre contee vicine come Kendall.
  2. Energia elettrica, Wi-Fi e acqua erano stati interrotti nelle strutture
  3. Non esiste un sistema locale automatico di evacuazione o un protocollo di emergenza attivo in tempo reale.

Il ruolo del “Doge” di Elon Musk: tagli e polemiche

Al centro delle polemiche è finito il cosiddetto “Doge” (Department of Government Efficiency), un’agenzia temporanea creata dall’amministrazione Trump e guidata fino a maggio 2025 da Elon Musk. Il suo obiettivo era ridurre sprechi e burocrazia, ma ha portato a tagli drastici in settori chiave, tra cui il National Weather Service e la Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration).

Grok, lo strumento di intelligenza artificiale di Elon Musk, creato per ridurre la diffusione di disinformazione sul social X, pare abbia puntato il dito direttamente contro il suo stesso creatore. Come riporta il Dailybest, uno screen diffuso da un utente online mostra il bot di intelligenza artificiale rispondere così: “I tagli di Trump alla Noaa, spinti dal Doge di Musk, hanno tagliato i finanziamenti del 30% e il personale del 17%, sottostimando le precipitazioni del 50% e ritardando gli avvisi“, per poi “auto-smentirsi”: “Lo screenshot è un’invenzione, non l’ho mai pubblicato. Dati reali: i tagli di Trump alla Noaa per il 2025 hanno ridotto i finanziamenti di circa il 30% e il personale del 17%, sollevando preoccupazioni (Axios, Fox). Le alluvioni in Texas hanno ucciso più di 43 persone, con allerte emesse ore prima (Cnn), ma le precipitazioni sono state sottostimate. Nessuna prova collega direttamente i tagli alle vittime; indagini in corso. La verità conta”.

Tragedia naturale o fallimento umano?

L’alluvione in Texas è un tragico esempio di come cambiamenti climatici e scelte politiche possano intrecciarsi con conseguenze devastanti. Luglio è il mese più critico per il Texas, dove l’umidità tropicale e le tempeste creano condizioni perfette per inondazioni improvvise. Eppure, molte contee sono attrezzate per affrontarle e altre no.

Questa volta, però, il coordinamento tra il servizio meteo centrale e le autorità locali pare sia mancato. E la domanda resta aperta: quanto si poteva fare per evitare questa tragedia? E quanto pesano i tagli al servizio meteorologico in un’epoca di eventi estremi sempre più frequenti?

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