Il settore automobilistico sta attraversando una fase di profonda trasformazione, caratterizzata da un aumento significativo nella produzione e nella domanda di veicoli. Questa crescita esponenziale non riguarda solo il volume delle vendite, ma anche l’intensificazione della dipendenza da materiali grezzi essenziali, come gli elementi delle terre rare, i metalli del gruppo del platino e il cromo. Questa dipendenza, sebbene necessaria per alimentare l’innovazione, comporta rischi notevoli legati alle interruzioni della fornitura e agli impatti ambientali associati all’uso di questi materiali.
I rischi dell’accresciuta domanda di materiali
Nel 2023, le vendite di autovetture hanno superato i 69 milioni di unità a livello globale, segnando un incremento di quasi l’8% rispetto all’anno precedente. Questa tendenza è destinata a continuare nei prossimi anni, soprattutto nei principali mercati come quello degli Stati Uniti. Parallelamente, il mercato dei veicoli elettrici sta crescendo rapidamente, con un incremento del 35% nelle vendite di veicoli elettrici a batteria e ibridi plug-in nel 2023. Questa espansione impone alle case automobilistiche di adattarsi a regolamenti sempre più rigorosi, come il divieto di vendita di veicoli a combustione interna imposto dall’Unione Europea entro il 2035.
Questo aumento della produzione di veicoli ha fatto salire anche la domanda di materiali rari utilizzati nei veicoli elettrici, come litio, cobalto e nichel. I metalli del gruppo del platino, essenziali per i convertitori catalitici dei veicoli a combustione interna e i veicoli a celle a combustibile, e gli elementi delle terre rare, come il neodimio e il praseodimio, hanno visto un incremento quasi doppio del valore delle importazioni tra il 2017 e il 2022. Secondo l’International Energy Agency, la domanda di terre rare è destinata a crescere ulteriormente, con il 40% della domanda totale prevista per il 2040 proveniente dalle tecnologie energetiche pulite.
Concentrazione geografica e volatilità dei prezzi
Uno dei principali rischi associati all’uso di questi materiali è la loro concentrazione geografica. La Cina, ad esempio, rappresenta circa il 70% della produzione mondiale di terre rare e circa l’83% della produzione di platino proviene da Sudafrica e Russia. Questa concentrazione espone l’industria a rischi significativi legati alla volatilità dei prezzi e alle interruzioni della fornitura. Le tensioni geopolitiche e le restrizioni commerciali possono influenzare negativamente l’accesso a questi materiali, incrementando i costi e complicando la pianificazione della produzione per le aziende automobilistiche.
La volatilità dei prezzi è stata particolarmente evidente negli ultimi anni, con picchi di prezzo per le terre rare nel 2022 dovuti a una combinazione di alta domanda e interruzioni della fornitura, inclusi i blocchi dovuti alla pandemia e la chiusura dei confini della Cina con il Myanmar. Anche se i prezzi sono diminuiti nel 2023, le preoccupazioni per potenziali problemi di approvvigionamento continuano a causare fluttuazioni e spingono le case automobilistiche a cercare alternative per ridurre i costi di produzione.
Impatto ambientale e regolamenti
L’uso di materiali come il cromo, in particolare il cromo esavalente, è stato associato a contaminazione del suolo e delle acque sotterranee. In risposta a tali preoccupazioni, l’Unione Europea ha introdotto divieti sull’uso del cromo esavalente nella produzione di componenti automobilistici, mentre la California ha adottato restrizioni simili con scadenze progressive. Questi divieti possono comportare costi aggiuntivi per le case automobilistiche, che dovranno investire nella ricerca e nello sviluppo di materiali alternativi e tecnologie di rivestimento meno dannosi.
Per affrontare questi rischi, le case automobilistiche stanno adottando approcci basati sull’economia circolare e investendo in pratiche sostenibili. Alcune aziende stanno cercando di ridurre la quantità di terre rare utilizzata nei motori elettrici, come dimostrato da Tesla, che ne ha ridotto l’uso del 25% per veicolo, e BMW, che ha eliminato completamente i magneti permanenti a terre rare. Inoltre, molte aziende stanno aumentando l’uso di materiali riciclati, sebbene questa area richieda ulteriori investimenti. Renault, ad esempio, dichiara che l’85% dei suoi veicoli è riciclabile, ma meno del 30% dei materiali riciclati viene reintegrato nella produzione di nuovi veicoli.
Le valutazioni del ciclo di vita sono diventate una prassi comune tra i principali produttori, fornendo un quadro più completo degli impatti ambientali di un veicolo durante il suo intero ciclo di vita. Tuttavia, esiste ancora un ampio margine di miglioramento nell’adozione di queste pratiche, specialmente tra le aziende di minori dimensioni.