Il 91% dei cittadini di Vienna è soddisfatto dei trasporti pubblici della propria città. A Roma solo il 29%. Due semplici numeri che evidenziano l’abisso che esiste tra le varie capitali europee per quanto riguarda la mobilità urbana. E se guardiamo le città non capitali, in fondo alla classifica troviamo sempre un’italiana, Palermo (22%), mentre in cima c’è Zurigo (95%). È la triste, forse non sorprendente, fotografia scattata dalla sesta edizione della ‘Survey on the quality of life in European cities’ della Commissione europea, relativa al 2023, che ha indagato vari aspetti legati alla qualità della vita degli europei, e tra questi come ci si muove nei centri urbani.
L’indagine riguarda le capitali e altre grandi città dell’Ue, dell’Efta, del Regno Unito, dei Balcani occidentali e della Turchia. Nel 2023 sono state coperte 83 città, raccogliendo più di 70mila interviste.
L’analisi per l’appunto non rivela troppe sorprese: a livello di capitali, le più soddisfatte sono quelle dell’Europa settentrionale ed occidentale. E in generale sette persone su dieci che vivono in Europa sono soddisfatte della mobilità nella propria città. Inoltre, i livelli di soddisfazione del servizio sono leggermente più alti nelle città non capitali (73%) rispetto alle capitali europee (69%).
Meno soddisfatti i residenti degli Stati meridionali e dei Balcani occidentali
Il sondaggio ha indagato quattro parametri del chiave: prezzi, sicurezza, frequenza (i mezzi arrivano spesso) e affidabilità (arrivano come previsto). In tutti questi aspetti, Roma ottiene punteggi bassi: ad esempio, solo il 45% della popolazione considera sicuri i trasporti pubblici.
Le città più soddisfatte dei propri mezzi pubblici hanno tutte un punteggio superiore all’87%: Zurigo (95%), Vienna (91%), Rotterdam ed Helsinki (89%), Oslo (88%). Copenaghen poco fuori la top ten con l’81% di soddisfazione. Nel parterre nordico, solo Reykjavik, capitale dell’Islanda, fa eccezione, con il 56% di soddisfatti.
Le ultime 10 invece hanno ottenuto un punteggio compreso tra il 22% e il 54%; tra queste, Palermo (22%), Roma e Tirana (29%), Napoli (30%), Podgorica (37%).
Rispetto al resto d’Europa, dunque, i residenti nelle città degli Stati meridionali (59%), dei Balcani occidentali (39%) e della Turchia (59%) sono meno soddisfatti. Inoltre, la metà dei residenti di Roma, Tirana, Podgorica, Belgrado, Nicosia e Skopje – tutte capitali -sono insoddisfatti.
La soddisfazione per i trasporti pubblici è simile per uomini e donne. Le persone di età pari o superiore a 55 anni sono in media più contente (73%) rispetto ad altre fasce d’età, in particolare rispetto agli intervistati tra i 25 e i 39 anni e a quelli tra i 40 e i 54 anni. Infine, le famiglie composte da una o due persone senza figli hanno maggiori probabilità di essere soddisfatte (74%) rispetto alle famiglie con figli di età inferiore ai 15 anni (70 %).
L’indagine ha anche analizzato le modalità di trasporto usate dagli intervistati in una giornata media: auto, bus/tram/metro, bicicletta, piedi o altri mezzi di trasporto (ad esempio la micromobilità, quindi veicoli leggeri per brevi distanze come i monopattini).
L’automobile ancora protagonista
Le automobili rimangono protagoniste della mobilità urbana: in media il 48 % dei residenti delle città ne fa uso, con quote che variano dal 28% di Stoccolma al 70% di Braga. La dimensione dei centri gioca un ruolo in questo senso: mentre circa il 52 % dei residenti dichiara di utilizzare l’auto in una giornata tipo nelle città con meno di 250mila abitanti, la percentuale scende al 44% dove gli abitanti sono tra 1 e 5 milioni.
Nella maggior parte dei Paesi, la capitale registra il minor consumo di auto, sia per le maggiori opzioni di traporto pubblico offerte, sia per il traffico, sia per i costi dei parcheggi.
Ecco perché le città con il più alto utilizzo dell’auto tendono ad essere relativamente piccole: Braga, Reykjavík e Nicosia hanno tutte una popolazione inferiore a 250mila abitanti. Inoltre, sette dei dieci centri con il minor utilizzo dell’auto sono capitali, con le uniche tre eccezioni di Zurigo, Ginevra e Groningen.
L’identikit di chi è più propenso a usare la macchina: uomo (50% contro il 46% delle donne), con età compresa tra i 40 e i 54 anni (52%). I giovani tra i 15 e i 24 anni sono quelli che accendono di meno l’auto (44 %), così come le famiglie composte da una sola persona (42%) rispetto a quelle con figli di età inferiore ai 15 anni (51%).
Soprattutto le donne usano i mezzi pubblici
In base alla Survey, laddove si usano maggiormente i mezzi pubblici, meno si prende l’auto. In media, il 43% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i trasporti pubblici in una giornata tipo. Nelle città, la quota di utenti varia dal 16% di Nicosia a poco più del 70% di Praga, percentuale che aumenta con le dimensioni del centro urbano. Infatti, mentre circa il 35% dei residenti dichiara di utilizzare bus, metro o tram in una giornata tipo nelle città con meno di 250mila abitanti, la percentuale sale al 47% nei centri con 1-5 milioni di abitanti.
In effetti, otto delle prime dieci città nell’uso del trasporto pubblico sono capitali. Al di fuori dell’Ue, Ankara e Belgrado hanno il più alto utilizzo di trasporto pubblico. I restanti 8 posti della top 10 fanno parte dell’Unione europea e comprendono sei capitali, Ostrava e Cluj-Napoca. Viceversa, le ultime 10 città includono cinque capitali più piccole, ovvero Podgorica, Nicosia, Reykjavik, Skopje e Tirana.
In media, dall’ultima indagine condotta e in tutte le città oggetto dell’indagine, l’uso dei trasporti pubblici è rimasto abbastanza stabile. Tuttavia, rispetto al 2019, si registra un aumento dell’uso del servizio nelle città in cui era già elevato, come a Praga (+13%), e una diminuzione laddove era precedentemente basso (-7% a Palermo e -4% a Reykjavík). La divergenza tra le città in cima e in fondo alla classifica è quindi aumentata rispetto a cinque anni fa.
Gli utenti dei trasporti pubblici sono soprattutto donne (45% a fronte del 41% degli uomini). Inoltre, tram/bus/metro vengono usati soprattutto da persone sopra i 55 anni (44%) e nella fascia 15-24 anni (47%), oltre che dalle famiglie composte da una sola persona (45%).
La bicicletta rimane un mezzo di nicchia
La bicicletta è un mezzo di trasporto rilevante solo in poche città. In media, è utilizzata dal 14% degli intervistati e il suo uso tende a diminuire con le dimensioni dei centri urbani. Mentre circa il 16% dei residenti dichiara di prendere la bicicletta in una giornata tipo nelle città con meno di 250mila abitanti, la percentuale scende al 14 % nelle città da 1 a 5 milioni di abitanti. In una giornata tipica, solo in tre città più del 35% dei loro residenti utilizza una bicicletta: Groningen e Amsterdam nei Paesi Bassi e Copenaghen in Danimarca. I 10 centri con il punteggio più basso di utilizzo variano tra il 5% e l’8%, con Roma al 5%.
Nel sondaggio, gli uomini si sono rivelati più propensi ad andare in bici rispetto alle donne, così come è la fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni quella più ‘attiva’ (16%): solo il 13% dei residenti di 55 o più anni tende a pedalare.
Aumentano gli spostamenti a piedi
In tutte le città, la percentuale di persone che camminano in una giornata tipica ammonta al 27%. Una media tra il 16 % di Istanbul e Ankara e il 40 % di Parigi, che tende a diminuire con le dimensioni della città. Per sette capitali, oltre il 30 % degli intervistati ha dichiarato di aver camminato in una giornata tipo. Le 10 città con i punteggi più bassi variano tra il 16 % e il 21 % mentre quelle con i punteggi più alti vanno dal 40 % al 33 %. Pertanto, camminare mostra meno divergenze tra le città in cima e in fondo alla classifica rispetto a qualsiasi altra modalità di mobilità. A Roma, nel 2023 il 21% dei residenti ha dichiarato di spostarsi a piedi.
In media, tra il 2019 e il 2023 si è registrato un aumento del 15% delle persone che camminano, il che potrebbe essere dovuto a un effetto covid e dunque al distanziamento sociale imposto durante la pandemia, ma anche all’aumento dei costi energetici.
Un dato che offre qualche spiraglio alla possibilità di promuovere una mobilità più sostenibile. A tal proposito, la survey della Commissione è di particolare rilevanza, se si pensa che le città ospitano circa il 40% della popolazione dell’Unione, oltre ad offrire più opportunità di lavoro, un migliore accesso ai trasporti pubblici e a facilitare gli spostamenti a piedi e in bicicletta.
Va anche sottolineato che il trasporto urbano può dare origine a problemi come congestione, incidenti, rumore, inquinamento atmosferico ed emissioni di gas serra, ragion per cui la Commissione europea punta a incoraggiare la transizione verso modalità di trasporto meno dannose per l’ambiente e per la qualità della vita dei cittadini.
Ecco perché il nuovo quadro della Commissione per la mobilità urbana del 2021 si concentra su modalità più pulite, ecologiche e agevoli, mettendo al centro il Tpl e gli spostamenti a piedi e in bicicletta. Anche per motivi sociali: la libertà di movimento infatti deve essere garantita a tutti e deve essere equa e a prezzi accessibili.