Tifone Ragasa, dopo le Filippine raggiunge Hong Kong: cancellati i voli

Per i meteorologi è il più potente ciclone tropicale del 2025
23 Settembre 2025
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I danni del Tifone Ragasa sulle coste delle Filippine (Afp)
I danni del Tifone Ragasa sulle coste delle Filippine (Afp)

Il super Tifone Ragasa, ribattezzato dall’agenzia meteorologica cinese come il “re delle tempeste”, è attualmente in transito nel Mar Cinese Meridionale dopo aver colpito duramente le Filippine. Con una potenza assimilabile a un uragano di Categoria 5, questo ciclone tropicale, che è il più forte registrato nel 2025, sta avanzando verso Hong Kong, Taiwan e le aree costiere meridionali della Cina.

La tempesta è caratterizzata da venti sostenuti che superano i 220 chilometri orari, con raffiche che hanno raggiunto i 285 o addirittura i 295 chilometri all’ora. Ragasa, il cui raggio d’azione supera i 320 chilometri, solleva gravi preoccupazioni per l’impatto sul clima e sulle infrastrutture di questa regione densamente popolata.

La devastazione delle Filippine

Il 22 settembre, il tifone – chiamato Nando a livello locale – ha toccato terra sull’isola di Calayan, nel nord dell’arcipelago. Ha lasciato una scia di danni nelle province settentrionali, con forti precipitazioni che hanno causato frane e estese inondazioni. Le conseguenze includono almeno tre decessi accertati e diversi dispersi.

L’energia della tempesta, che ha abbattuto alberi e danneggiato gravemente i tetti, ha provocato ingenti danni infrastrutturali e interruzioni diffuse della corrente elettrica. Migliaia di cittadini sono stati spostati in rifugi provvisori. Il presidente delle Filippine Ferdinand Marcos Jr ha disposto che gli uffici governativi e le attività didattiche fossero sospesi nella Capitale, Manila, e in 29 altre province aggiuntive. Ragasa costituisce la quattordicesima perturbazione registrata nelle Filippine quest’anno.

Allerta massima e paralisi del traffico aereo in Cina

Mentre il centro della tempesta punta verso le coste cinesi, in particolare tra le città di Zhanjiang e Zhuhai nella provincia del Guangdong, le autorità locali hanno attivato procedure di sicurezza eccezionali.

L’intera provincia del Guangdong è stata posta sotto il livello di allerta più elevato previsto dal sistema nazionale, un’indicazione dell’imminente rischio di mareggiate, smottamenti e alluvioni. La metropoli di Shenzhen ha predisposto l’evacuazione di 400 mila residenti che vivono in zone costiere a bassa quota. Sia l’aeroporto di Shenzhen che quello di Macao hanno interrotto drasticamente le operazioni, con la chiusura totale dello scalo di Shenzhen programmata dalle 20 del 23 settembre fino al 25 settembre, in attesa di miglioramenti meteo.

A Hong Kong, l’Osservatorio locale ha innalzato il segnale di tempesta al Livello 8, paragonando Ragasa a tifoni altamente distruttivi come Mangkhut del 2018 e Hato del 2017. Questa allerta ha comportato la chiusura degli istituti scolastici e la sospensione delle attività commerciali.

L’impatto sul trasporto aereo è stato massiccio: oltre 700 voli sono stati cancellati. L’aeroporto internazionale di Hong Kong ha annunciato una paralisi completa dei voli che si estenderà dalle 18 del 23 settembre fino alle 6 del 25 settembre. Grandi compagnie aeree come Cathay Pacific (che ha soppresso più di 500 tratte), Hong Kong Express (oltre 100) e Hong Kong Airlines (altre 100) hanno annullato i collegamenti, e anche aziende internazionali come Lufthansa ed Emirates hanno bloccato le operazioni da e per Hong Kong.

Anche Taiwan è in stato di attenzione, con il servizio meteorologico che ha diramato un avviso per “piogge torrenziali” sulla porzione orientale dell’isola.

Hong Kong China Philippines Typhoon Weather
Il tifone Ragasa arriva ad Hong Kong (Afp)

Il costo del clima che cambia

Gli esperti meteo evidenziano che l’escalation nell’intensità e nella frequenza degli eventi estremi è correlata alla crisi climatica. Il riscaldamento globale sta fornendo energia maggiore ai tifoni, rendendoli più violenti, con venti più forti e un volume di piogge superiore.

Oltre ai danni materiali e alle interruzioni di corrente, le immediate conseguenze di Ragasa si manifestano nel blocco dei trasporti e nell’interruzione delle attività economiche su vasta scala. Gli analisti sottolineano che lo studio dell’evoluzione della potenza e della traiettoria del tifone nelle prossime due giornate sarà fondamentale per valutare la portata complessiva dei danni economici e infrastrutturali.

L’emergenza climatica colpisce anche l’Italia

Mentre l’Asia orientale combatte la furia del super Tifone Ragasa, l’Italia sta sperimentando un peggioramento delle condizioni meteorologiche altrettanto preoccupante, sintomo della medesima crisi. Un ciclone di inizio autunno ha investito la Penisola, portando maltempo e piogge di intensità eccezionale.

Inizialmente concentrate al Nord con danni e alluvioni, le precipitazioni si stanno ora spostando con particolare violenza sulle regioni del Centro-Sud lungo il versante tirrenico, interessando l’area dalla Toscana fino alla Campania e, a macchia di leopardo, anche la Sicilia. Gli esperti hanno avvertito che su tutta la fascia occidentale potrebbero cadere oltre 150 millimetri di pioggia, un volume che normalmente si registra nell’arco di un intero mese autunnale.

Questi nubifragi, quasi monsonici, sono direttamente correlati all’accumulo di calore avvenuto durante l’estate, la quarta più calda registrata in Italia dal 1850. Questo calore, in parte trasportato da correnti nordafricane che hanno portato temperature anomale fino a 32-35 gradi lo scorso weekend, ha incrementato notevolmente l’evaporazione dai bacini idrici. L’atmosfera italiana si presenta come un “bagno turco” carico di vapore, pronto a scaricare abbondanti precipitazioni. La regola di un’estate estremamente calda seguita da un autunno caratterizzato da eventi alluvionali e piogge intense è ormai la descrizione perfetta del nuovo clima italiano del XXI secolo.

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