Sicurezza o sorveglianza? In Thailandia arriva il robot-poliziotto

Telecamere a 360°, riconoscimento facciale e analisi comportamentale: AI Police Cyborg 1.0 è sceso in campo durante il Festival Songkran. Ma quanto è davvero “neutrale” l’AI?
2 Maggio 2025
3 minuti di lettura
Robot Thailandia Thai Police
AI Police Cyborg 1.0 (Tutte le foto dal profilo facebook della Royal Thai Police)

Non ha occhi, ma osserva. Non ha bocca, ma è come se parlasse. No, non si tratta del lupo della favola di Cappuccetto rosso, ma di quello che potrebbe diventare il protagonista di un racconto distopico: parliamo di AI Police Cyborg 1.0, il robot che a metà aprile è sceso in campo per ‘pattugliare’ le strade della Thailandia, a supporto degli agenti in carne ed ossa.

L’occasione per il suo debutto è stato il festival Songkran, il Capodanno del calendario lunisolare buddista, festeggiato (tra l’altro) nella provincia thailandese di Nakhon Pathom: un evento affollato e particolarmente dinamico, che poteva invitare all’azione i malintenzionati.

Dunque un’occasione perfetta per testare le tecnologie che dovrebbero rendere AI Police Cyborg 1.0 l’alleato più stretto delle forze di polizia. È stata proprio la Royal Police Thai in un post su facebook a presentare con orgoglio il nuovo avveniristico robot, che, nelle intenzioni, dovrà aiutare a garantire una migliore sicurezza pubblica.

Come funziona AI Police Cyborg 1.0

AI Police Cyborg 1.0 porta già nel nome una delle sue principali caratteristiche, ovvero essere guidato dall’Intelligenza Artificiale, grazie alla quale è in grado di analizzare un’enorme quantità di dati e individuare in tempo reale comportamenti sospetti e potenziali minacce, in modo da migliorare la risposta dei poliziotti umani. Già, perché almeno al momento il robot non è in grado di intervenire personalmente e autonomamente: la sua funzione, una volta trovato qualcosa, è quella di allertare i colleghi.

Il novello RoboCop, come è stato prontamente risoprannominato dai media, dispone di telecamere a 360 gradi che monitorano in modo continuo l’ambiente, e può sfruttare anche le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area dell’evento, oltre a quelle dei droni in volo.

Robot Thailandia Royal Thai Police
(Foto dal profilo facebook della Royal Thai Police)

Sviluppato da una collaborazione tra la Polizia Provinciale della Regione 7, la Polizia Provinciale di Nakhon Pathom e il Comune di Nakhon Pathom, AI Police Cyborg 1.0 svolge diversi compiti:

  • Monitoraggio dei sospetti attraverso il sistema Blacklist Face Recognition: è in grado di rintracciare criminali o persone sospette tramite i loro volti e avvisa quando viene ne rileva uno. Inoltre fa attenzione alle persone che potrebbero causare pericoli durante l’evento;
  • Sistema di analisi avanzato: ricerca individui sospetti in base al volto, alle caratteristiche fisiche, all’abbigliamento, alla corporatura e al sesso;
  • Rilevamento di armi (ad eccezione delle pistole ad acqua, usate durante il Festival): può scovare spade, coltelli, bastoni altri oggetti simili che potrebbero rappresentare un pericolo;
  • Controllo dei comportamenti: individua atteggiamenti che potrebbero dare origine a incidenti violenti, come alterchi, alterazioni fisiche e risse.

Tra entusiasmo e inquietudine, restano dubbi su privacy e bias

Al pari di molte altre tecnologie, anche AI Police Cyborg 1.0 solleva questioni legate al consenso e alla privacy. Per la raccolta delle immagini ma soprattutto per l’aspetto critico del riconoscimento facciale, che in Europa è regolato in maniera molto stringente ma non lo è, ad esempio, in Cina e in Thailandia.

Come abbiamo visto, infatti, il RoboCop thailandese utilizza proprio le tecnologie di riconoscimento facciale per riconoscere comportamenti potenzialmente pericolosi e persone sospette.

E c’è un altro punto critico da considerare: il cyborg analizza, valuta e decide cosa gli sembra critico e cosa segnalare, ma, come tutta l’intelligenza artificiale, i suoi ragionamenti possono essere viziati da pregiudizi e bias. Un problema che condivide con i creatori dell’AI, che portano nella tecnologia i propri modi di vedere le cose, anche inconsci: il risultato è che l’AI non è affatto neutra.

In ogni caso, mentre i pre-cog di Minority Report sembrano ancora molto lontani da venire, l’integrazione dell’AI e di robot umanoidi con la polizia ‘in carne e ossa’ per migliorare la sicurezza pubblica sta diventando velocemente una realtà.

E potremmo chiederci come i cittadini prenderanno la novità di robot, privi di personalità e coscienza, al fianco degli esseri umani. Da una parte le immagini di AI Police Cyborg 1.0 che scansiona la folla da suo punto privilegiato di osservazione in Tonson Road, al centro del Festival, potrebbero sembrare inquietanti, dall’altra il differente approccio tra Occidente e Oriente potrebbe portare a reazioni altrettanto diverse.

Robot Thailandia Royal Thai Police
(Foto dal profilo facebook della Royal Thai Police)

In Cina, ad esempio, si sono già visti dei robot camminare per le strade di Shenzhen insieme ai ‘veri’ poliziotti, stringere mani ai passanti e rispondere ai comandi vocali, destando una certa curiosità. E sempre in Cina, è già entrato in funzione il robot-sfera da 125 kg: dotato anch’esso di intelligenza artificiale, può muoversi sia su terra che in acqua, e raggiungere i 35 chilometri orari. Il robot può intervenire attraverso una serie di strumenti non letali, come la pistola lancia-reti e i dispersori di onde sonore, ma soprattutto può inseguire e bloccare i sospetti.

Calcolando che la velocità media di un essere umano è di 9,6 chilometri all’ora, ai criminali converrà cambiare mestiere, o fare molto molto allenamento.

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