Spesa per Natale 2025, boom dei cesti enogastronomici: il segreto del loro successo

Ecco le prelibatezze italiane da mettere sotto l'albero (per Regione)
23 Dicembre 2025
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Cesto enogastronomico canva

Hanno fiocchi rossi delle dimensioni di ogni tipo. All’interno contengono le prelibatezze italiane che ogni giorno consumiamo sulle nostre tavole. Sono tra i regali più gettonati dell’anno. Stiamo parlando del boom dei cesti enogastronomici che occupano la cima della classifica dei regali più venduti per Natale. Il Made in Italy? Marchio di garanzia, complice anche il riconoscimento della cucina italiana patrimonio dell’Unesco. E superano persino abbigliamento e accessori.

Per i regali di Natale 2025 gli italiani spenderanno 9,6 miliardi di euro, con i prodotti enogastronomici in cima alla classifica dei più gettonati. A rilevarlo è un’indagine di Coldiretti/Ixè sulle abitudini festive, con la corsa agli acquisti che entra nella fase finale. Ben cinque milioni di italiani concentrano le spese proprio nella settimana che precede il Natale. Il budget medio è in aumento rispetto allo scorso anno, anche se si registrano forti differenze: l’11% non supera i 50 euro, il 44% resta tra 50 e 150 euro, il 24% arriva a 300 euro e il resto si spinge più su.

Enogastronomia al primo posto

Perché l’enogastronomia occupa il primo posto? I cesti enogastronomici si confermano al top dei regali con oltre una famiglia su tre (34%) che spenderà in media 48 euro per regalare o mettere sotto l’albero un ampio ventaglio di specialità, anche sull’onda dei riconoscimenti ottenuti dalla cucina italiana, con l’iscrizione nella lista dei patrimoni dell’Unesco.

Personalizzabili, e quindi unici, i cesti enogastronomici a tema Unesco celebrano la cucina italiana considerata patrimonio immateriale della biodiversità del territorio. E tra i pilastri che l’hanno resa famosa in tutto il mondo c’è la Dieta mediterranea, per la quale, l’ Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato negli scorsi giorni la risoluzione che istituisce la Giornata Internazionale della Dieta Mediterranea, da celebrarsi ogni anno il 16 novembre.

Cosa c’è nel cesto enogastronomico?

Ma quali prelibatezze scegliere per questo speciale regalo di Natale? E bene, se la Dieta mediterranea “governa” le scelte alimentari, almeno teoricamente, nel cesto, secondo Coldiretti, troveremo: passata di pomodoro, olio extravergine di oliva, pasta, lenticchie, pecorino, frutta secca (come nocciole, mandorle o noci) fino al panettone, simbolo della convivialità delle feste.

In sintesi: un pacco che racconta l’Italia del buon cibo, fatta di semplicità, stagionalità e legame con il territorio.

Prodotti simbolo dei territori

Non mancano i cesti della biodiversità contadina, che custodiscono produzioni uniche come la Melannurca Campana Igp, il maialino nero di razza casertana o gli olii extravergini aromatizzati, insieme a tante specialità regionali che rappresentano un patrimonio agricolo, culturale e gastronomico da preservare. E cresce l’attenzione anche verso la filiera produttiva di queste prelibatezze con oltre il 60% di italiani che considera la sostenibilità uno degli “ingredienti” principali prima di acquistare un prodotto.

I cesti regionali

E Regione che vai, cesto che trovi. Perché le varianti territoriali di questi unici pacchi enogastronomici diventano veri e propri viaggi nel gusto lungo la Penisola. Partendo dalla Lombardia, dove sarà scontato trovare proposte di cesti enogastronomici con riso Carnaroli, miele d’acacia, vino spumante brut, torrone classico e passata di pomodoro, per una tavola delle feste che unisce tradizione e dolcezza.

Fino alla Puglia, invece, con cesti che raccontano la civiltà del grano e dell’olio con caciocavallo, carciofo brindisino sott’olio, friselle di grano Senatore Cappelli, taralli all’olio extravergine di oliva e orecchiette di grano duro.

A queste si affiancano le proposte di Liguria, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Sicilia, Emilia-Romagna e di tutte le regioni italiane, con cesti che valorizzano conserve, salumi, formaggi, vini, mieli, confetture, cereali e prodotti freschi.

Tradizione e personalizzazione

“Tra i più gettonati – sottolinea la Coldiretti – ci sono anche i cesti tradizionali, dove accanto agli immancabili spumante e panettone non possono mancare lenticchie, olio extravergine di oliva, cotechino e zampone. Ma cresce la tendenza verso la personalizzazione, con cesti fai da te e a tema, capaci di rispondere alle nuove sensibilità dei consumatori, con i prezzi che variano notevolmente, ma normalmente oscillano da un minimo di 20 euro sino a superare i 200 euro per quello con specialità più ricercate ed esclusive”.

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