L’impatto della polvere sahariana sulla qualità dell’aria nel Mediterraneo

In aumento concentrazioni di PM10
13 Giugno 2024
2 minuti di lettura
Deserto del Sahara

La recente diffusione della polvere sahariana nel Mediterraneo sta generando preoccupazioni significative per la qualità dell’aria in diverse regioni della zona. Secondo le analisi del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), questo fenomeno sta causando un notevole aumento delle concentrazioni di PM10, particelle di polvere grossolana, mettendo a rischio la salute pubblica e sollevando allarmi tra le autorità locali.

Le rilevazioni di Copernicus

Il Copernicus Atmosphere Monitoring Service utilizza una combinazione sofisticata di osservazioni satellitari, dati provenienti da reti di monitoraggio a terra e modelli avanzati per monitorare e analizzare il trasporto di polvere sahariana nel Mediterraneo orientale e oltre. Questo approccio multidisciplinare consente a CAMS di tracciare con precisione la dispersione delle particelle di polvere nell’atmosfera, valutando non solo la loro distribuzione spaziale ma anche la loro concentrazione e impatto sulla qualità dell’aria.

Le rilevazioni di CAMS hanno identificato un aumento sia nell’intensità che nella frequenza degli episodi di trasporto di polvere sahariana verso il Mediterraneo orientale, fenomeno che è diventato sempre più rilevante negli ultimi anni. Questi episodi, spesso associati a condizioni meteorologiche specifiche, come venti forti che trasportano la polvere dalla regione del Sahara verso il Mediterraneo e l’Europa meridionale, hanno colpito paesi come Grecia, Cipro e Bulgaria e hanno portato a concentrazioni di PM10 ben al di sopra dei limiti di esposizione giornaliera stabiliti dall’Unione Europea per la qualità dell’aria.

Impatti sulla salute e sull’ambiente

Le concentrazioni elevate di PM10, particolato atmosferico con un diametro aerodinamico fino a 10 micrometri, hanno diversi impatti significativi sulla salute umana e sull’ambiente:

Impatti sulla salute umana:

  • Problemi respiratori: l’esposizione prolungata a PM10 può causare irritazione delle vie respiratorie, tosse e peggioramento di condizioni preesistenti come l’asma.
  • Malattie cardiovascolari: particelle di PM10 possono penetrare profondamente nei polmoni e accedere al flusso sanguigno, aumentando il rischio di sviluppare malattie cardiache, ictus e altre condizioni cardiovascolari.
  • Effetti a lungo termine: gli studi hanno collegato l’esposizione cronica a PM10 con una diminuzione della funzione polmonare nel tempo, nonché con un aumento della mortalità prematura tra le persone vulnerabili, come anziani e individui con malattie croniche.
  • Effetti su popolazioni sensibili: i bambini, gli anziani e le persone con malattie respiratorie preesistenti sono particolarmente vulnerabili agli effetti nocivi di PM10.

Impatti sull’ambiente:

  • Deposizione di polvere: le particelle di pm10 possono depositarsi su superfici, influenzando la visibilità e la pulizia urbana.
  • Eutrofizzazione: il deposito di particelle di pm10 può contribuire all’eutrofizzazione degli ecosistemi acquatici, portando a un aumento della crescita di alghe e altre piante acquatiche.
  • Impatti sul clima: alcune particelle di pm10 possono interagire con la radiazione solare e influenzare i processi climatici, come la formazione delle nuvole e la riflessione della luce solare.

Monitoraggio e risposte

Autorità come il National Observatory di Atene in Grecia e l’Istituto Nazionale di Meteorologia e Idrologia in Bulgaria stanno adottando misure decisive per proteggere la salute pubblica. Utilizzando dati forniti da CAMS e altri sistemi di monitoraggio avanzati, queste agenzie monitorano costantemente le concentrazioni di PM10 ed emettono avvisi tempestivi alla popolazione quando i livelli superano i limiti di sicurezza.

Le autorità locali non solo forniscono informazioni essenziali sulla qualità dell’aria, ma preparano anche strategie di mitigazione e interventi di emergenza. Questi includono consigli sulla riduzione dell’esposizione, come rimanere al chiuso durante i picchi di concentrazione di PM10, l’uso di mascherine e la limitazione delle attività all’aperto nelle ore di massima esposizione.

Il fenomeno della polvere sahariana non conosce confini nazionali, rendendo indispensabile la cooperazione internazionale per monitorare e gestire efficacemente questa sfida ambientale. Iniziative come il programma di collaborazione nazionale di CAMS stanno giocando un ruolo chiave nel migliorare la precisione delle previsioni e nell’informare le decisioni politiche volte a mitigare gli effetti negativi sulla salute e sull’ambiente.

Le previsioni di CAMS indicano che il fenomeno potrebbe persistere con frequenza crescente, rendendo cruciale un monitoraggio continuo e una risposta tempestiva da parte delle autorità competenti. Ciò include l’implementazione di politiche ambientali più robuste e l’educazione pubblica sulla protezione individuale durante questi eventi.

Gli ultimi articoli

Da non perdere