Nuove regole caccia, sarà possibile anche in spiaggia?

La riforma, non ancora definitiva, prevede la possibilità di cacciare in spiaggia e sanzioni per chi protesta per l’uccisione di animali durante le attività di controllo
21 Maggio 2025
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Uomo Caccia Canva

Il governo italiano vuole modificare le regole per la caccia. La riforma, promossa dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, composta da 18 articoli, rappresenta un profondo cambiamento nella gestione dell’attività venatoria in Italia e ha attirato critiche da più fronti, inclusi personaggi noti del mondo dello spettacolo. Il disegno di legge sarebbe dovuto arrivare in Consiglio dei ministri lunedì 19 maggio, ma così non è stato perché l’esecutivo vorrebbe renderlo inattaccabile sul piano normativo. La riforma prevede la possibilità di cacciare in spiaggia e sanzioni per chi protesta.

Cosa prevede la riforma dell’attività venatoria

Il provvedimento ridefinisce completamente il quadro normativo della caccia in Italia. Tra i punti più discussi emerge la nuova classificazione dell’attività venatoria, che da pratica ludica viene elevata a “attività che tutela la biodiversità e l’ecosistema”. 

La riforma prevede un’estensione significativa delle aree cacciabili, con una riduzione – e in alcuni casi l’azzeramento – delle regole e dei divieti precedentemente in vigore. Le Regioni saranno obbligate a ridurre le aree protette se ritenute “eccessive”, secondo un’interpretazione della legge che il Consiglio di Stato ha più volte giudicato errata.

Altri elementi controversi includono:

  • L’aumento delle specie catturabili da 7 a 47;
  • La riapertura degli impianti di cattura dei richiami vivi;
  • L’eliminazione dei limiti al possesso di uccelli da richiamo provenienti da allevamento;
  • L’estensione della caccia alle aree demaniali come spiagge, zone dunali e foreste;
  • L’abolizione dei limiti alla costruzione di nuovi appostamenti fissi di caccia;
  • La possibilità di cacciare anche dopo il tramonto;
  • L’autorizzazione alla braccata sui terreni innevati;
  • Il riconoscimento della licenza di caccia ai cittadini stranieri senza formazione specifica sulle regole italiane.

La protesta di Giovanni Storti

In questo clima di tensione, Giovanni Storti, del celebre trio Aldo, Giovanni e Giacomo, ha deciso di prendere posizione con un video pubblicato su Instagram. Il comico è da tempo un convinto promotore degli interessi ambientali sui social. Storti ha denunciato i punti più problematici della riforma, soffermandosi in particolare sulla ridefinizione della caccia come attività di tutela della biodiversità e sull’estensione delle aree in cui sarà possibile esercitare l’attività venatoria.

“Se tenete agli animali, se tenete alla natura, se tenete agli animali che la vivono, se tenete a voi stessi che volete vivere la natura, potete ancora dare fiducia a questo governo?”, ha domandato Storti ai suoi follower.

Le critiche delle associazioni ambientaliste

Le principali associazioni ambientaliste e animaliste italiane – Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf Italia – hanno espresso forte preoccupazione per la riforma. Domenico Aiello, responsabile della tutela giuridica della Natura del Wwf Italia, ha definito il disegno di legge, già ribattezzato ddl Lollobrigida, come un provvedimento che “crea di fatto il turismo venatorio in Italia, una sorta di regalo ad agricoltori, lobby delle armi e cacciatori”.

Le associazioni denunciano anche l’assenza di misure efficaci contro il bracconaggio e il traffico di animali selvatici, mentre viene introdotta una sanzione fino a 900 euro per chi protesta contro le uccisioni di animali durante le attività di controllo, ovvero le operazioni di gestione e contenimento della fauna selvatica che vengono svolte al di fuori dell’attività venatoria tradizionale

Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi-Sinistra alla Camera, ha invitato le altre forze di opposizione a costituire “uno schieramento ampio” per contrastare quello che definisce “il più grande attacco degli ultimi anni al patrimonio della fauna selvatica”.

Il ministro per l’Ambiente e la Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, difende la riforma, che non è ancora stata approvata definitivamente: “Anche forze politiche di opposizione più volte hanno chiesto di rivedere questa norma, lo faremo con grande equilibrio, ovviamente garantendo l’ambiente prima di tutto e garantendo anche la possibilità e legittimità di svolgere le attività previste dalla legge, compresa l’attività venatoria”.

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