La Puglia si conferma la protagonista indiscussa nel panorama energetico italiano, soprattutto per quanto riguarda le energie rinnovabili. Durante il Meeting per l’Amicizia di Rimini, la regione è stata presentata al pubblico come la prima in Italia per la produzione di energia eolica e fotovoltaica. Gianna Elisa Berlingerio, direttrice del Dipartimento regionale Sviluppo economico, ha descritto con orgoglio i traguardi raggiunti, evidenziando un dato impressionante: nel 2022 la Puglia ha prodotto ben 34.398 GWh di energia elettrica, di cui il 15,6% proveniente dall’eolico e il 12,2% dal fotovoltaico. Questi numeri collocano la regione non solo al vertice nella produzione rinnovabile, ma anche come un esempio di successo nella riduzione dell’impatto ambientale attraverso la diminuzione della produzione da fonti fossili.
In termini di capacità installata, la Puglia è la seconda regione italiana per fonti di energia rinnovabile (FER) con 6,4 GW, subito dopo la Lombardia. Tuttavia, detiene il primato assoluto nell’eolico con 3,1 GW installati e si posiziona seconda nel fotovoltaico con 3,3 GW. Questo mix energetico pone la Puglia al centro della transizione energetica nazionale, rendendola un modello di riferimento per altre regioni e per l’intero paese.
Riduzione dei consumi e sostenibilità ambientale
La transizione energetica in Puglia non si è limitata all’aumento della produzione da fonti rinnovabili, ma ha coinvolto anche una significativa riduzione dei consumi energetici. Tra il 2012 e il 2019, la regione ha registrato una diminuzione dei consumi finali lordi di energia elettrica del 12%, un risultato reso possibile dalla riduzione dell’intensità energetica nel settore produttivo. Questo processo di efficientamento energetico ha beneficiato degli aiuti regionali finanziati con fondi europei, destinati sia alle imprese che agli edifici pubblici, promuovendo una cultura della sostenibilità.
Un altro elemento chiave nella riduzione dell’impatto ambientale è stata la progressiva chiusura delle storiche centrali a olio e carbone, come quelle di Bari e Brindisi, che hanno contribuito a una riduzione di un quarto della produzione di energia elettrica nella regione negli ultimi dieci anni. Questi interventi non solo hanno ridotto le emissioni di CO2, ma hanno anche migliorato la qualità dell’aria e la salute pubblica, rafforzando ulteriormente l’immagine della Puglia come una regione green.
Autoconsumo e innovazione tecnologica
L’investimento nelle energie rinnovabili ha portato non solo benefici ambientali, ma anche economici e sociali. La possibilità di produrre energia a chilometro zero per l’autoconsumo rappresenta un grande vantaggio per le famiglie, le imprese e le amministrazioni pubbliche pugliesi, contribuendo alla riduzione dei costi energetici in un contesto di continua incertezza sui mercati internazionali. Questo approccio è stato sostenuto dalla Regione attraverso vari strumenti di supporto, tra cui il reddito energetico destinato alle famiglie, un’iniziativa premiata dall’Unione Europea per la sua capacità di contrastare la povertà energetica.
“Investire nelle energie rinnovabili – ha sottolineato Berlingerio – ha significato sviluppare competenze, ricerca e creare posti di lavoro, trasformando la Puglia in un vero e proprio hub energetico”. Questo sviluppo ha attratto investimenti significativi nel territorio, generando un circolo virtuoso che ha rafforzato la competitività della regione sul piano industriale e tecnologico.
La sfida della filiera industriale dell’energia
Tuttavia, la Puglia non intende fermarsi qui. Uno degli obiettivi futuri più ambiziosi è lo sviluppo di una filiera industriale dell’energia, capace di sostenere la crescente domanda di tecnologie legate alle energie rinnovabili. Come evidenziato dalla Berlingerio, il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) prevede per la Puglia il raggiungimento di 13 GW di capacità installata, un traguardo che richiederà un’ulteriore espansione della produzione elettrica per supportare la decarbonizzazione dei processi produttivi più difficili da trasformare e la desalinizzazione dell’acqua.
La definizione delle aree idonee per l’installazione di nuovi impianti FER sarà cruciale per raggiungere questi obiettivi, così come lo sarà l’attrazione di investimenti per la produzione di macchinari e componenti necessari all’industria energetica. La creazione di una solida filiera industriale non solo consoliderà il ruolo della Puglia come hub energetico del Mediterraneo, ma garantirà anche che i benefici economici e occupazionali derivanti dalle energie rinnovabili rimangano sul territorio, a vantaggio delle comunità locali.