Il Comune di Palma Campania ha emanato un’ordinanza destinata a far discutere. Con il provvedimento n. 105 del 5 maggio 2025, il sindaco Aniello Donnarumma ha stabilito nuove misure igienico-sanitarie per contrastare le emissioni odorigene moleste, derivanti dalla preparazione di cibi in fasce orarie sensibili.
A creare la polemica in città, però, è il fatto che l’ordinanza sembra dedicata in modo specifico ad una tipologia ben precisa di attività. E cioè quelle che, “dal 2023 ad oggi”, si legge nell’ordinanza, ricevono una grande “quantità di segnalazioni da parte dei cittadini dovute agli odori molesti determinati, in particolare, dalla preparazione di cibi con alta quantità di spezie in qualsiasi fascia oraria”. Fenomeno che “si registra talmente in crescita da considerare la sussistenza di un’emergenza socio-ambientale di inquinamento odorigeno”,
La comunità locale si è divisa. Da un lato che ci vorrebbe tutelare la comunità bengalese contro la quale sembra rivolta l’ordinanza, molto ampia sul territorio (circa il 12% dei cittadini iscritti all’anagrafe del Comune), dall’altro lato c’è chi sostiene che gli odori delle attività lavorative che producono cibo etnico sia diventato insopportabile.
Ho appena firmato l'ordinanza n. 105 con cui viene fatto divieto di emissione di molestie olfattive su tutto il…
Pubblicato da Nello Donnarumma su Lunedì 5 maggio 2025
Un problema di salute pubblica?
Negli ultimi anni, le segnalazioni per disturbi legati agli odori sono aumentate. I cittadini della città del napoletano lamentano mal di testa, insonnia e ansia causati dall’esposizione continua ad odori intensi provenienti da ristoranti, panifici e abitazioni private.
“C’è gente costretta a vivere con le finestre chiuse tanta è la puzza”, scrive un utente nel gruppo Facebook della città. “Io risolverei problemi più seri – scrive un altro account -. Questa mi sembra discriminazione e basta”.
Il Comune, intanto, ha ritenuto necessario intervenire, imponendo un divieto temporaneo fino al 1 gennaio 2026 per le attività che producono emissioni olfattive oltre la normale tollerabilità.
L’ordinanza prevede che la Polizia Municipale possa accertare le violazioni senza strumenti tecnici, basandosi su segnalazioni della popolazione e rilievi diretti. Chi non rispetta il divieto rischia multe da 25 a 500 euro, con la possibilità di ricorso al Tar della Campania o al Presidente della Repubblica.
L’amministrazione ha inoltre fatto sapere che sta valutando l’acquisto di un dispositivo per il rilevamento di odori che sia più affidabile delle segnalazioni dei cittadini.
Una misura controversa
“Si tratta di un provvedimento necessario – ha scritto il sindaco vicino a Fratelli d’Italia sui social – e urgente adottato a seguito delle numerose segnalazioni pervenute e volto a tutelare salute pubblica e vivibilità urbana prima che il fenomeno diventi una vera e propria emergenza. Perché siamo convinti che una Città che rinuncia a difendere la qualità dell’aria rinuncia a difendere la dignità dei suoi cittadini”.
Se da un lato l’ordinanza è vista come un tentativo di migliorare la vivibilità urbana, dall’altro suscita preoccupazioni sulla sua applicabilità pratica. Alcuni operatori del settore ritengono che la normativa possa penalizzare attività di ristorazione con specifiche tradizioni culinarie, dove l’uso di spezie intense è parte integrante della cultura gastronomica.
Negli ultimi anni la città ha visto un incremento di attività di ristorazione specializzate in cucine esotiche, che hanno arricchito il panorama gastronomico locale, ma che sono anche al centro delle segnalazioni legate agli odori. L’ordinanza non distingue esplicitamente tra diversi tipi di cucina, ma la sua interpretazione potrebbe avere conseguenze dirette su specifiche categorie di esercenti.
La reazione del Partito democratico non si è fatta attendere. “Sembra uno scherzo – ha scritto il deputato Pd Marco Sarracino -, ma purtroppo è tutto vero: il sindaco di Palma Campania ha deciso di multare le “molestie olfattive”. Avete capito bene: se dalla tua cucina esce un po’ troppo odore di sugo, rischi di pagare fino a 500 euro! Ma quindi cosa facciamo con la Genovese a Napoli? La bandiamo perché “puzza” troppo? E il ragù della domenica? Vietato anche quello? A questo punto aspettiamo l’ordinanza anti-pizza perché il profumo può “molestare” i vicini! E come viene dimostrato?”
E ha aggiunto: “La verità è che questa destra non sa più distinguere le vere priorità degli italiani. Mentre il Paese soffre per il caro vita, il lavoro precario e i servizi che non funzionano, loro si inventano ordinanze ridicole. È ora di smetterla con queste buffonate e iniziare a occuparsi dei problemi reali dei cittadini”.
Sembra uno scherzo, ma purtroppo è tutto vero: il sindaco di Palma Campania ha deciso di multare le “molestie…
Pubblicato da Marco Sarracino su Mercoledì 7 maggio 2025
Quale sarà l’impatto? La discussione è aperta: mentre alcuni residenti plaudono alla decisione dell’amministrazione, altri temono che possa incidere sull’economia locale e sull’inclusività e la convivenza multiculturale. La questione potrebbe evolversi nei prossimi mesi, con possibili ricorsi legali e appelli alla mediazione.