Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le iniziative contro l’overtourism in giro per il mondo. A Roma la protesta ha assunto la forma di un sabotaggio contro i B&B e gli affitti brevi: nella zona del Circo Massimo, un gruppo di attivisti anonimi ha rimosso gli smart lock, o locker, che custodiscono le chiavi per entrare nella struttura affittata. Grazie ai locker, sempre più diffusi anche nella Capitale, chi affitta una casa o una stanza può dare le chiavi senza doversi incontrare con il locatario che dovrà semplicemente aprire lo smart lock con il codice comunicato dal proprietario.
Per alcuni malcapitati vacanzieri romani, però, nessun locker e nessuna chiave, ma un foglio con scritto: “se stai cercando i locker e non li trovi leggi qua sotto”. E sopra un cappello verde alla Robin Hood.
Roma, la protesta contro l’overtourism
Appesi ai supporti, gli attivisti hanno lasciato un messaggio chiaro contro quella che definiscono la ‘turistificazione’ di Roma: “Ci ribelliamo: rimuoviamo questi lucchetti per denunciare la svendita della città al turismo mordi e fuggi che aliena e lascia per strada le persone che la abitano”.
Le cause della protesta sono le stesse che accomunano le iniziative di altre località turistiche, soprattutto in Europa: “Negli ultimi anni è stata registrata una crescita esponenziale nel prezzo degli affitti. Si parla di decine di punti percentuali a fronte degli stipendi delle persone che non crescono. Gli affitti a breve termine divorano quelli a lungo periodo, togliendo spazio alle famiglie per crearne, di più redditizio, per i turisti”, si legge ancora nel comunicato.
La questione Giubileo
Nella città eterna, l’overtourism rischia di assumere proporzioni ancora più insostenibili nei prossimi mesi, in occasione del Giubileo. “Questa è solamente la prima azione che facciamo contro il vostro giubileo dei ricchi. Il sindaco Gualtieri dovrebbe garantire un patto sociale per il Giubileo, che determini una soglia massima degli immobili adibiti agli affitti brevi in città. Aiutateci, sabotiamo il Giubileo dei ricchi. Sabotiamo la speculazione per difendere il diritto alla casa. Costruiamo il giubileo dei poveri!”, chiosano gli attivisti nel comunicato.
Nell’arco del Giubileo 2025, che inizia martedì 24 dicembre 2024 e finisce domenica 14 dicembre 2025, sono attesi nella capitale dai 32 ai 40 milioni di persone. Non a caso, il grande evento è anche la causa di diversi cantieri sparsi per la Capitale che dovrebbero chiudersi entro il prossimo dicembre e che nel frattempo rendono ancora più disordinata una città che ha già enormi problemi logistici e di viabilità.
La situazione capitolina è diventata così insostenibile che persino i turisti si stanno schierando (inconsapevolmente) contro l’overtourism: “Non visitare Roma nel 2024” è uno dei consigli più frequenti tra i Tik Toker di tutto il mondo. In centinaia hanno condiviso in questi giorni video della Capitale italiana ricoperta di cantieri: Piazza Venezia, con i lavori per la metropolitana che potrebbero durare anche 10 anni e lo storico Vittoriano coperto dalle impalcature per la ristrutturazione, Piazza Navona, Ponte Sant’Angelo, e tante altre zone turistiche sono praticamente irriconoscibili. Ma soprattutto difficilmente praticabili.
Gli effetti dell’overtourism
Come in tante altre località turistiche italiane e non, l’equilibrio tra i bisogni degli abitanti e i desideri dei turisti si sta inclinando: la crescita esponenziale degli alloggi turistici, destinati a soddisfare le masse, sta drogando il già ostico mercato immobiliare di Roma rendendo la Capitale inaccessibile per molte persone. I proprietari preferiscono affittare le loro proprietà ai turisti a prezzi elevati piuttosto che ai residenti a lungo termine, così come avviene a Maiorca e in altre località turistiche.
Nelle località che hanno un turismo pressoché stagionale, come Amalfi, il turismo di massa genera anche un aumento dei prezzi generalizzato sul territorio. I beni di consumo e i servizi costano di più, complicando ulteriormente la situazione dei residenti. Tante città stanno prendendo provvedimenti contro l’overtourism: Venezia, Reykjavík, Santorini, Barcellona, Maiorca, solo per citarne alcune (qui per approfondire le risposte delle singole località turistiche).
La “turistificazione” delle città, infine, sporca e rende più difficile la gestione delle strade. Le stesse strade che per gli abitanti sono sinonimo di vita quotidiana, di lavoro e di casa. Non di vacanza, baccano e spese folli.