Incendio Follonica, evacuati bagnanti ed ecosistema distrutto

Un vasto incendio ha mandato in fumo la pineta costiera tra Follonica e Puntone. È stato necessario tagliare il sottobosco tramite “steccatura”
30 Giugno 2025
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Incendio Canva
Immagini di archivio

Un vasto incendio ha mandato in fumo la pineta costiera tra Follonica e Puntone domenica 29 giugno 2025, trasformando una tranquilla giornata estiva in un’emergenza ambientale che ha richiesto l’intervento di oltre trenta operatori e quattro elicotteri. Le fiamme, divampate intorno alle 13, hanno minacciato strutture turistiche e costretto all’evacuazione centinaia di bagnanti lungo un fronte di circa 500 metri.

Cosa è successo a Follonica

L’incendio è scoppiato nella pineta del Puntone, area protetta che fa parte della riserva naturale di Scarlino, in una domenica caratterizzata da temperature elevate e forte vento marino. I primi a dare l’allarme sono stati i bagnanti che hanno notato il fumo levarsi tra gli alberi, seguito rapidamente da impressionanti lingue di fuoco che si sono propagate verso la costa.

Il vento teso proveniente dal mare ha alimentato le fiamme, rendendo particolarmente complesse le operazioni di spegnimento e spingendo il fronte del fuoco pericolosamente vicino al villaggio turistico “La Corte dei Tusci” e allo stabilimento balneare “Il Balugano”. La situazione ha richiesto la chiusura della strada provinciale Le Collacchie per oltre quattro ore, isolando temporaneamente l’area.

Sottobosco tagliato e alberi bruciati: cosa è la “steccata”

La macchina dei soccorsi si è attivata immediatamente con un dispiegamento di forze imponente: oltre trenta operatori a terra tra vigili del fuoco, volontari della Vab, personale delle Bandite di Scarlino, carabinieri e polizia municipale. Dal cielo hanno operato quattro elicotteri – due regionali, l’elicottero Drago dei vigili del fuoco e un ulteriore velivolo regionale – che hanno effettuato continui lanci d’acqua prelevata direttamente dal mare.

Alle 16:52 la situazione è stata dichiarata sotto controllo, come confermato dall’assessora all’ambiente del Comune di Scarlino Silvia Travison, anche se le operazioni di bonifica sono proseguite fino a sera. L’ambiente è stato danneggiato anche indirettamente: il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha sottolineato come le squadre abbiano lavorato per realizzare la “steccata” – il taglio del sottobosco e degli alberi bruciati lungo il perimetroper evitare la riaccensione dei focolai.

Impatto ambientale e qualità dell’aria

L’incendio ha generato una densa colonna di fumo bianco visibile da tutto il golfo di Follonica, sollevando preoccupazioni per la qualità dell’aria nella zona. La combustione di pini marittimi e vegetazione mediterranea ha rilasciato nell’atmosfera particolato fine e sostanze potenzialmente nocive, tipiche degli incendi boschivi in aree costiere.

La pineta colpita rappresenta un ecosistema di particolare valore ecologico, perché è parte integrante della riserva naturale di Scarlino. Questi ambienti costieri svolgono funzioni cruciali nella protezione dall’erosione marina e nella conservazione della biodiversità locale, oltre a costituire un polmone verde fondamentale per la qualità dell’aria della zona turistica.

Il problema degli incendi estivi in Toscana

Le cause del rogo rimangono in fase di accertamento da parte delle autorità competenti. L’episodio si inserisce nel contesto più ampio della problematica degli incendi estivi in Toscana, aggravata dalle alte temperature del periodo e dalle condizioni meteorologiche particolarmente favorevoli alla propagazione del fuoco.

L’incidente evidenzia la vulnerabilità degli ecosistemi costieri toscani durante la stagione estiva, quando la combinazione di temperature elevate, venti marini e presenza massiccia di turisti (che complica la gestione e la tutela della zona) crea condizioni di rischio elevato.

La rapidità con cui le fiamme si sono propagate – sono servite circa tre ore per contenerle – dimostra l’importanza di sistemi di allerta precoce e di intervento rapido nelle aree ad alta densità turistica.

Fortunatamente, non si registrano feriti o intossicati tra i bagnanti evacuati, grazie alla tempestività dell’intervento e alla collaborazione tra le diverse forze in campo. L’episodio rappresenta tuttavia un campanello d’allarme per la stagione estiva, sottolineando la necessità di rafforzare le misure preventive nelle aree boschive costiere della Maremma.

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