La Grecia intende tassare i passeggeri delle navi da crociera per evitare il sovraffollamento turistico. A darne notizia è il primo ministro Kyriakos Mitsotakis che, ieri, ha affermato che dietro la scelta c’è il turismo eccessivo che isole come Santorini e Mykonos subiscono durante l’alta stagione estiva.
Nonostante il settore sia il principale motore dell’economia del Paese, il numero dei residenti viene più che triplicato durante l’estate, rendendo così la gestione del territorio insostenibile.
La scelta dell’amministrazione greca
“La Grecia non ha un problema strutturale di eccessivo flusso turistico. Alcune delle sue destinazioni hanno un problema significativo durante certe settimane o mesi dell’anno, di cui dobbiamo occuparci”. Si è espresso così il primo ministro, intervenendo in una conferenza stampa, dopo aver delineato le sue principali politiche economiche per il 2025, durante il weekend.
Mitsotakis ha chiarito che il turismo eccessivo rappresenta un problema solo in alcune destinazioni: “Il trasporto marittimo da crociera ha gravato su Santorini e Mykonos ed è per questo che stiamo procedendo con gli interventi”.
L’imposta dovrebbe ammontare a 20 euro per passeggero. Parte del ricavato verrà restituito alle comunità locali per essere investito nelle infrastrutture.
Le altre misure
Tra le misure che verranno presentate oggi dal governo greco ci sarebbero anche la regolamentazione del numero di navi da crociera e l’aumento della tassa sugli affitti brevi. Nello specifico, si pensa ad uno scaglionamento degli arrivi al porto delle destinazioni più attrattive. Sulle isole, si intende procedere, inoltre, imponendo norme per proteggere l’ambiente e affrontare la carenza d’acqua che ha colpito diverse mete.
Per quanto riguarda la tassa sugli affitti a breve termine, si parla di un aumento e del divieto di nuove licenze nel centro di Atene, così da aumentare il numero di alloggi per i residenti permanenti.
Turismo di massa insostenibile
Nel 2023, i ricavi del turismo greco ammontavano a circa 20 miliardi di euro con un transito di quasi 31 milioni di visitatori. Numeri che quest’anno sono stati replicati e che hanno ricevuto molte critiche dai residenti che si sono opposti all’arrivo di una quantità così ingente di persone. Durante il mese di agosto, virali online sono state le immagini di Santorini, isola sulla quale era diventato complesso persino il transito a piedi in alcune zone della città,
Ma la Grecia non è sola. Contro il turismo di massa si sono scontrate anche numerose capitali europee. Roma, non per ultima, è tra quelle che valuta la tassazione di Fontana di Trevi, una tra le principali attrazioni della Capitale italiana che, in vista del Giubileo 2025, rischia di essere presa d’assalto. Così come Venezia, che ha messo l’accesso alla città su prenotazione e a pagamento, con un contributo pari a 5 euro.
Lo stesso è valso per la Spagna, ad esempio, Paese nel quale, il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, ha annunciato un piano per eliminare gradualmente gli affitti a breve termine entro il 2028, nel tentativo di rendere più accessibili gli alloggi per i residenti.