La cattiva notizia è che il pianeta perde oltre 4 milioni di ettari netti di foresta ogni anno. Quella buona, o quantomeno incoraggiante, è che il tasso di deforestazione sta rallentando. Entrambe, arrivano dal Global Forest Resources Assessment 2025 (FRA 2025), una valutazione pubblicata ogni 5 anni dalla Fao per fornire una panoramica completa sullo stato e le tendenze delle foreste mondiali dal 1990 in tutto il mondo.
Le foreste coprono oggi il 32% delle terre emerse del pianeta, con oltre 4,14 miliardi di ettari equivalenti a 0,50 ettari di foresta per persona. Un dato che potrebbe sembrare confortante, ma che nasconde una realtà complessa: con un tasso di deforestazione di quasi 10,9 milioni di ettari all’anno nel periodo 2015-2025 (in calo, ma tuttora elevato) e un tasso di perdita netta di foreste di 4,12 milioni di ettari all’anno, c’è ancora molto lavoro da fare.
Deforestazione in calo, ma ancora troppo alta
Dal 1990 a oggi sono andati perduti 489 milioni di ettari di foreste a causa della deforestazione, intesa come conversione della foresta ad altri usi del suolo, ad esempio l’agricoltura e le infrastrutture. La maggior parte (88%) della deforestazione nel periodo in esame è avvenuta nel dominio climatico tropicale. Tuttavia, nell’insieme il ritmo del fenomeno è sceso in modo significativo:
• 17,6 milioni di ettari all’anno negli anni ’90
• 13,6 milioni tra il 2000 e il 2015
• 10,9 milioni nel periodo 2015–2025
La perdita netta di foreste, cioè la differenza tra la deforestazione e le nuove aree forestali create, è oggi di 4,12 milioni di ettari all’anno.
In compenso, però, rileva il report, cresce il numero di Paesi che s’impegnano nel restauro: 91 Stati hanno promesso di rigenerare fino a 190 milioni di ettari di foreste degradate nei prossimi decenni.
Foreste minacciate da incendi, insetti, disboscamento illegale
Le foreste devono fronteggiare diverse minacce: deforestazione, cambiamenti nell’uso del suolo, disboscamento illegale e altre pratiche. Gli incendi sono uno delle principali sfide che mettono a repentaglio i boschi: in media, 127 milioni di ettari di foresta sono stati colpiti annualmente dal fuoco tra il 2007 e il 2019. Circa 123 milioni di ettari di foresta sono stati colpiti da incendi nel 2019, di cui il 79% nel dominio climatico subtropicale, l’8% nel dominio boreale, l’8% nel dominio tropicale e il 6% nel dominio temperato.
Da notare che l’intensità e la frequenza degli incendi boschivi sono in aumento, principalmente a causa dei cambiamenti climatici e dei cambiamenti nell’uso del suolo. Basti pensare ai roghi in Canada la scorsa estate.
Anche insetti, malattie ed eventi meteorologici gravi hanno danneggiato le foreste – circa 41 milioni di ettari – nel 2020, in questo caso principalmente nei domini temperati e boreali.
Dove si trovano le foreste del mondo
Quasi la metà delle foreste mondiali (45%) si trova nel dominio tropicale, seguito dalle aree boreali, temperate e subtropicali. L’Europa è la regione con la maggiore estensione forestale (25% del totale globale), mentre il Sud America è quella con la più alta percentuale di superficie coperta da alberi (49%).
Cinque Paesi concentrano da soli oltre il 50% delle foreste del pianeta:
- Federazione Russa
- Brasile
- Canada
- Stati Uniti
- Cina.
Più riforestazione in Asia ed Europa, perdite in Africa e Sud America
Tra il 1990 e il 2025 l’Asia ha registrato una crescita costante della superficie forestale, grazie a politiche di riforestazione e gestione sostenibile, seguita da Europa e Nord America.
Situazione opposta in Africa e Sud America, dove il tasso di perdita è rimasto elevato, sebbene in calo negli ultimi dieci anni.
Le foreste sono il polmone della Terra
Proteggere le foreste significa proteggere uno dei pilastri della vita sul pianeta. Gli alberi regolano i cicli dell’acqua e del carbonio, ospitano la maggior parte della biodiversità terrestre, forniscono materiali rinnovabili ed energia, e riducono gli impatti di siccità, desertificazione, erosione del suolo, frane e inondazioni. Oltre a essere fondamentali per la sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza di miliardi di persone, sono anche strumenti indispensabili per mitigare la crisi climatica.
Secondo la FAO, nonostante i progressi il mondo non è sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi globali di arresto e inversione della perdita forestale, fissati dal Kunming–Montreal Global Biodiversity Framework (Quadro Globale per la Biodiversità di Kunming-Montreal) e dalla UN Decade on Ecosystem Restoration (Decennio delle Nazioni Unite per il Ripristino degli Ecosistemi). Ma non tutto è perduto: la speranza arriva dai programmi di restauro e dalla crescita del carbonio immagazzinato nei suoli.
Il capitale naturale cresce: biomassa e carbonio in aumento
Un dato positivo arriva dal bilancio del carbonio forestale. Dopo decenni di declino, la quantità di biomassa e carbonio immagazzinato nelle foreste è in aumento:
• 709 gigatonnellate di biomassa nel 2025 (media di 171 tonnellate per ettaro)
• 714 gigatonnellate di carbonio (pari a 172 tonnellate per ettaro).
Quasi la metà di questo carbonio (46%) si trova nel suolo, il 44% nella biomassa viva e il 10% nel legno morto e nella lettiera. Un segnale importante per la mitigazione del cambiamento climatico.
Cosa serve: ripristino delle foreste degradate e Gestione Sostenibile
Il rapporto FRA 2025 è chiaro anche sulle azioni che si possono mettere in campo, prime fra tutte il ripristino delle foreste degradate e la promozione della Gestione Forestale Sostenibile (SFM), da realizzare attraverso specifiche politiche e legislazioni nazionali a supporto, soprattutto se a lungo termine.
L’organismo delle Nazioni Unite suggerisce poi la creazione di aree protette, a fini di conservazione della biodiversità, e l’implementazione di sistemi di tracciabilità dei prodotti in legno, promuovendo trasparenza e due diligence.
Tra le altre misure, è necessario anche un lavoro coordinato per rafforzare la capacità dei Paesi di gestire in modo integrato gli incendi e ridurne gli effetti negativi, anche il Global Fire Management Hub, lanciato dalla FAO e dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite proprio a tale scopo.
Tutti sforzi necessari, ricorda la FAO, perché proteggere le foreste è fondamentale: “Sono alla base di un futuro sostenibile, parte integrante della visione dei Four Betters: una produzione migliore, una nutrizione migliore, un ambiente migliore e una vita migliore per tutti”.