Roma diventerà ancora più verde. Tra le città con più alberi d’Europa e ospitando una spiccata biodiversità oltre al parco urbano più grande del Vecchio Continente (il Parco dell’Appia Antica, un’area naturale protetta vasta circa 4580 ettari), la capitale si appresta a un altro grande traguardo: piantare quasi un milione di nuovi alberi nel territorio della Città metropolitana entro il 2025. I primi 300mila già entro dicembre.
È il succo del progetto di riforestazione urbana reso possibile grazie ai fondi del PNRR, a quelli del Decreto Clima messi a disposizione del Ministero per l’Ambiente, a quelli giubilari e a quelli stanziati dall’amministrazione cittadina già dal 2022. In totale, 40 milioni di euro per circa un milione di alberi e arbusti. “Un cambiamento epocale per Roma”, ha detto l’assessora capitolina all’Ambiente, Sabrina Alfonsi.
‘Infrastrutture verdi’ sempre più importanti
Sempre più spesso ormai si parla di ‘infrastrutture verdi’ e dell’importanza che hanno gli alberi per il benessere delle persone e, nello specifico, per aumentate la vivibilità delle città. Svolgono infatti diversi ruoli, non solo dal punto di vista ecologico ma anche sociale ed economico:
• riduzione dell’inquinamento (secondo un documento capitolino dedicato alla creazione di una ‘foresta diffusa’, ogni albero produce circa 100 kg di ossigeno all’anno)
• riduzione delle emissioni climalteranti
• riduzione dell’inquinamento acustico
• mitigazione del calore
• ripristino e tutela della biodiversità
• miglioramento del paesaggio urbano e periurbano
• supporto all’educazione ambientale
• aumento del benessere psico-fisico
• riqualificazione edilizia
• risparmio energetico
• turismo
• rivalutazione del patrimonio storico-artistico
• contatto con la natura
Alberi dunque come alleati nella lotta ai cambiamenti climatici e amici per la vivibilità delle aree urbane, senza dimenticare il loro ruolo decorativo e la loro funzione di aggregazione e coesione sociale.
Nel dettaglio, i progetti di forestazione urbana finanziati dal PNRR per l’annualità 23-24 sono stati tutti ammessi a finanziamento: oltre 600 ettari che si aggiungono a 300 precedentemente oggetto di due delibere ad hoc del 2022 dell’amministrazione romana. In totale, 65 aree che abbracciano tutto il territorio della Città metropolitana, uno dei più vasti d’Europa e che va dal litorale alla campagna fino ai Monti Sabatini coinvolgendo territori molto diversi tra loro. Ma accomunati tutti da problematiche come una scarsa qualità dell’aria.
Sono 15 le proposte progettuali sviluppate con i fondi del PNRR, con l’obiettivo di realizzare 65 aree boschive: “Entro il 2024, principalmente durante la stagione autunnale, metteremo a dimora gli alberi che riguardano la prima annualità dei fondi messi a disposizione da PNRR”, ha fatto sapere l’assessora Alfonsi.
Quanto ai nuovi alberi, questi vengono da un vivaio in Umbria, dove stanno crescendo le prime 300mila piante. Come ha fatto sapere durante un sopralluogo alle serre lo scorso aprile il vicesindaco di Città metropolitana di Roma Capitale, Pierluigi Sanna, il transplanting inizierà in autunno dalla tenuta del Presidente della Repubblica a Castel Porziano, che verrà riforestata e fatta rinascere.
Le linee guida dell’Ispra
Le Linee guida di forestazione urbana sostenibile, redatte da ISPRA con Roma Capitale sulla specificità della città, già anni fa sottolineavano come le sfide in campo ambientale si stiano ormai giocando soprattutto a livello locale e su scala urbana: dal dissesto idrogeologico ai cambiamenti climatici, dal consumo di suolo alla perdita di biodiversità, dalla lotta all’inquinamento atmosferico ai trasporti e mobilità fino alla qualità della vita. Ecco perché occorre investire sempre di più nelle infrastrutture verdi, per avere “città più smart e più resilienti, grazie alla pluralità di servizi ecosistemici forniti”, specificano le Linee guida.
Le misure di forestazione, continuano le Linee guida, “devono quindi puntare ad aumentare la resilienza degli ecosistemi, ovvero la loro capacità di assorbire e compensare le pressioni antropiche e naturali provenienti dall’esterno, compresi gli effetti del cambiamento del clima”. Si tratta di riconoscere il ruolo multifunzionale delle foreste (ecologico e ambientale, ma anche economico e socio-culturale), un ruolo che richiede un approccio anch’esso ecosistemico.
Per quanto riguarda nello specifico Roma, la città gode di una particolarissima situazione di benessere climatico ed ambientale, di cui è frutto una notevole biodiversità. Nonostante tutto, come dicevamo, la capitale è una città verde, e lo conferma l’Ispra: su “un’estensione totale di circa 129mila ettari, vi sono circa 43mila ettari di verde e circa 50mila ettari oggetto di coltivazioni agricole. Ville storiche, parchi e giardini (pubblici e privati) nella parte centrale della città, andando verso la periferia diventano riserve naturali ed aree agricole. In tal modo Roma è il secondo comune agricolo più grande di Europa con un totale di 13,78 mq/abitante di verde ‘fruibile’”.
Il nuovo progetto di riforestazione romana rientra dunque perfettamente nel solco dell’anima green della capitale, e nell’idea che per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici le politiche e le misure sulle aree urbane siano assolutamente fondamentali, dato che gran parte dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle città e che sempre più persone vivono e vivranno in contesti urbani.