Negli ultimi giorni, Atene e le aree circostanti hanno affrontato una grave emergenza incendiaria, con migliaia di residenti costretti a evacuare le proprie abitazioni per fuggire da fiamme che hanno raggiunto altezze impressionanti di 25 metri. Il vasto incendio boschivo che si è sviluppato a nord della capitale greca ha provocato un imponente dispiegamento di forze da parte dei vigili del fuoco, con oltre 500 operatori e 150 veicoli mobilitati per cercare di domare le fiamme. Nonostante gli sforzi, le condizioni meteo avverse, con venti forti, hanno complicato ulteriormente la situazione. Le autorità locali, in particolare il portavoce dei vigili del fuoco, Vassilis Vathrakogiannis, hanno reso noto che molti incendi sono ancora attivi, specialmente nei pressi delle città di Maratona e Penteli. Questo scenario drammatico ha portato alla tragica notizia di una vittima, una donna trovata senza vita all’interno di un negozio a Vrilissia, un triste segnale della devastazione che gli incendi possono portare.
L’aumento degli incendi negli ultimi anni
Il fenomeno degli incendi in Grecia non è nuovo, ma ciò che preoccupa maggiormente è l’aumento esponenziale della loro frequenza e intensità negli ultimi anni. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature & Evolution, la frequenza degli incendi nel Mediterraneo è aumentata di dieci volte nell’ultimo decennio. Temperature più alte e periodi di siccità più prolungati creano condizioni ideali per la proliferazione degli incendi, rendendo i boschi e le foreste più suscettibili a incendi intensi e diffusi. In particolare, il Mediterraneo, con il suo clima tipicamente caldo e secco, è diventato un hotspot per incendi boschivi, un fenomeno che sta diventando sempre più grave e difficile da gestire. Questa tendenza è particolarmente allarmante, considerando che gli incendi non solo devastano l’ambiente, ma contribuiscono anche al cambiamento climatico attraverso l’emissione di carbonio nell’atmosfera.
Negli ultimi sei anni, dal 2017 al 2023, gli eventi incendiari più gravi e distruttivi sono stati registrati in diverse parti del mondo, inclusi gli Stati Uniti, il Canada e l’Australia. L’intensità degli incendi, misurata in termini di altezza delle fiamme e superficie bruciata, è aumentata significativamente. Dal 2003, l’intensità degli incendi è praticamente raddoppiata, un dato che mette in luce come gli incendi odierni siano molto più devastanti rispetto a quelli del passato. L’aumento dell’intensità è in parte dovuto alla maggiore disponibilità di combustibile secco, derivante da condizioni climatiche estreme e dalla proliferazione di vegetazione infiammabile. Inoltre, gli incendi oggi durano più a lungo, estendendo il periodo di emergenza e aggravando i danni economici e ambientali.
L’uso della tecnologia satellitare ha rivoluzionato la capacità di monitorare e studiare gli incendi. Grazie a questi strumenti, è possibile ottenere dati precisi su estensione, intensità e durata degli incendi. Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, la lotta contro gli incendi rimane complessa e costosa. I satelliti forniscono informazioni vitali, ma la gestione degli incendi richiede anche risorse sul campo, come vigili del fuoco, mezzi aerei e squadre di soccorso.
Il legame con il cambiamento climatico
Gli incendi boschivi hanno effetti ecologici profondi. Distruggono habitat naturali, mettono in pericolo la fauna selvatica e alterano i cicli di nutrienti del suolo. La perdita di vegetazione arborea riduce la capacità delle foreste di assorbire CO2, aggravando ulteriormente il riscaldamento globale. Inoltre, gli incendi creano nuove aree di terreno in cui la vegetazione deve ricrescere, ma spesso queste aree vengono colonizzate da specie invasive che alterano l’equilibrio ecologico.
Molti incendi sono causati da attività umane, sia accidentali che dolose. Le pratiche agricole, l’urbanizzazione e l’abbandono dei terreni agricoli contribuiscono alla formazione di carburante per gli incendi. Inoltre, i cambiamenti nelle pratiche di gestione forestale e l’aumento della popolazione umana in aree a rischio aumentano la probabilità di incendi. La prevenzione e la gestione degli incendi richiedono quindi un approccio integrato che consideri le dinamiche ecologiche e le attività umane.
Un appello all’Europa e alla comunità internazionale
Di fronte all’emergenza incendiaria che ha colpito gravemente Atene e l’Attica, la Grecia ha rivolto un appello urgente all’Unione Europea per ricevere assistenza. La risposta è arrivata attraverso l’attivazione del Meccanismo di Protezione Civile Europea, una struttura che coordina il supporto tra i Paesi membri in situazioni di crisi. Questo meccanismo è stato progettato per rispondere a emergenze come disastri naturali e catastrofi, facilitando la mobilitazione di risorse e competenze tra i vari Stati membri.
In risposta alla crisi, l’Unione Europea ha avviato una serie di misure di emergenza per contenere e spegnere gli incendi. Tra le risorse mobilitate ci sono stati velivoli antincendio e squadre di soccorso provenienti da diversi Paesi. L’Italia ha inviato due aerei Canadair, specializzati nel rilascio di acqua per spegnere le fiamme. La Francia ha contribuito con un elicottero, mentre la Repubblica Ceca e la Romania hanno inviato squadre di vigili del fuoco. Questi sforzi internazionali sono cruciali, poiché la Grecia, pur disponendo di significative risorse locali, ha bisogno di ulteriore supporto per affrontare l’ampiezza e l’intensità della crisi.
Il caso di Atene mette in evidenza una sfida crescente per la Grecia e per il mondo intero: affrontare gli incendi boschivi in un contesto di cambiamento climatico. La necessità di misure preventive, una gestione forestale sostenibile e una maggiore consapevolezza riguardo al cambiamento climatico sono ora più che mai urgenti. Gli incendi boschivi rappresentano non solo una minaccia per la vita umana e gli ecosistemi, ma anche un campanello d’allarme sulle conseguenze del riscaldamento globale che richiede azioni immediate e coordinate a livello locale e globale.