Ci siamo passati tutti. Stiamo passeggiando, in ferie, e mentre ci godiamo il panorama all’improvviso qualcuno ci blocca per proporci un tour, un menù, un’offerta “imperdibile”. In molti posti è diventata una costante fastidiosa che trasforma la vacanza in un percorso a ostacoli tra volantini e insistenze. Ma a Capri hanno deciso di dire basta: i turisti non vanno molestati. Ecco perché il sindaco Paolo Falco, venerdì scorso, ha emesso un’ordinanza anti-petulanza.
In sostanza sono vietate le promozioni incalzanti: non ci si potrà più avvicinare ai turisti (come anche ai residenti) per mostrare loro menù, dépliant, mappe, volantini o qualsiasi altro materiale pubblicitario che reclamizzi i propri servizi. L’ordinanza si rivolge a negozi, bar, ristoranti, e prevede multe ma anche la sospensione dell’attività per tre giorni.
“Basta sfruttare l’ingenuità dei turisti”
Il problema è ampio e coinvolge il suolo pubblico, la buona fede dei vacanzieri e il decoro delle località interessate. Tutti punti sottolineati dall’Unione nazionale consumatori – Delegazione Isola di Capri, che sostiene in pieno il provvedimento del sindaco. Per l’associazione, infatti, la pubblicità ‘sul campo’ è un’”intermediazione selvaggia”, che comporta “pressioni sui consumatori e occupazioni irregolari del suolo pubblico”.
Non solo, ma, evidenzia Udc – Capri in un post su facebook, queste “condotte commerciali invasive” sono “spesso messe in atto da soggetti non autorizzati che operano in totale spregio delle regole, alterano la concorrenza e ingannano i consumatori”, che frequentemente vengono sviati nelle loro scelte facendo leva sulla loro ingenuità.
“Chi visita Capri ha il diritto di scegliere liberamente, senza subire pressioni, senza essere inseguito o confuso da chi propone servizi non richiesti fuori da ogni canale trasparente e regolare”, continua l’associazione.
Infine, la pubblicità molesta “compromette la dignità dello spazio pubblico”, afferma con decisione Udc – Capri. Che sottolinea: “Occupare abusivamente marciapiedi, scalinate, vie pedonali o scorci storici dell’isola per piazzare volantini, offerte e promozioni improvvisate è un’offesa alla legalità e al bene comune. È arrivato il momento di dire basta”.
I vacanzieri non vanno disturbati, ma c’è anche l’overtourism
Turisti tutelati, dunque, ma l’altra faccia della medaglia è quella dell’overtourism, che affligge l’isola insieme a molte altre località, in Italia e all’estero. La ministra Daniela Santanché, in visita a Capri in occasione della manifestazione Capri D’Autore , ha incontrato Falco e il sindaco amalfitano Daniele Milano, raccogliendo le richieste di questi ultimi per combattere il fenomeno: regolamentare l’afflusso giornaliero, potenziare i servizi locali e diminuire i vincoli amministrativi in capo ai Comuni che subiscono una forte pressione turistica.
Sul tema, con i due primi cittadini, è previsto un tavolo tecnico il 2 luglio al Ministero del Turismo. Amalfi la scorsa estate ha lanciato il Galateo del turista, per educare al rispetto dei luoghi che si visitano, ma l’ordinanza firmata da Falco dimostra che la questione va affrontata da molti punti di vista.
Intanto Capri si adegua ai tempi: da destinazione super chic e super esclusiva degli anni ’60 del secolo scorso, – quando nessuno avrebbe mai proposto a Jackie O’ o ad altri vip in Piazzetta un tour in barca o una cena in un ristorante con il menù affisso all’ingresso – ad oggi, quando l’isola, pur conservando intatto il suo fascino e la sua allure, deve fare i conti con 15mila presenza giornaliere nei momenti di punta. Da gestire ma anche da tutelare.